Rubrica



L’esercito dei rassegnati preda del potere condizionante mafioso

Tutti quei giovani senza alcuna protezione sociale, assieme al precariato, ai cassintegrati, ai nuovi licenziati, sconvolgono il quadro di riferimento della crisi. Come recuperare tante energie umane rassegnate a una visione positiva e fattiva della vita?

Vito Lo Monaco

La tragedia dei giovani siciliani

La quota di giovani compresi tra i 15 e i 34 anni appartenenti ai cosiddetti NEET (Not in Education Employement Training, cioè che non studiano a scuola o in percorsi di formazione professionale  e non lavorano)  ha toccato nel 2013 il picco del 42.7% rispetto al dato medio italiano del 27,3%. Vuol dire che in Sicilia oltre 500 mila ragazzi e ragazze sono in allo sbando, probabili obiettivi del reclutamento mafioso. E la politica ignora questa emergenza sociale preferendo trastullarsi in guerre di poltrone e giochini da tardo impero


La necessaria riforma della giustizia

Emerge il sempre più sofisticato intreccio tra economia legale e criminale grazie al collante della corruzione e alle complicità politiche, istituzionali e burocratiche. Va in questa direzione la proposta lanciata dal Centro La Torre per una petizione popolare al Parlamento europeo affinchè legiferi per armonizzare la legislazione antimafia e insediare, anche in questa legislatura, una Commissione Antimafia per monitorare l’evoluzione delle mafie a livello europeo e internazionale.


Quanto pesa la corruzione sul debito pubblico

L’elevato livello di corruzione del nostro paese ha influito sulla crescita del Pil e di conseguenza ha peggiorato la situazione della nostra finanza pubblica. Necessari provvedimenti coerenti che aumentino la probabilità di condanna e riducano nettamente i benefici per corrotti e corruttori.

Alfredo Del Monte

Il valore dell’agricoltura per la Sicilia

La strutturale debolezza del sistema è stata aggravata dalla violenta crisi economica. Sono ripresi gli abigeati,  i furti di macchinari e di prodotti agricoli accanto a nuove forme di racket e di controllo del trasporto, dei mercati generali, del traffico dei rifiuti tossici, del lavoro nero. E’ possibile evitare il tracollo e individuare le vie di rilancio utilizzando correttamente le opportunità offerte dall’Unione europea


Quel boss in salotto a Brescello

Gli ottimi e cordialissimi rapporti del sindaco con un alto esponente della ‘ndrangheta ("persona educata e composta, gentilissima e tranquilla, sempre vissuta a basso livello" ha detto), fanno capire quanto ramificate e ben accette siano le cosche nei paesini del Nord. Un po’ come succedeva non tanti anni fa in Sicilia.  

Gian Carlo Caselli

Iniziativa dei liceali di Palma di Montechiaro

Sono rimasto veramente colpito e mi  sono emozionato quando ho appreso  dell’iniziativa portata avanti da un gruppo di alunni del Liceo Scientifico Statale G. B. Odierna” di Palma di Montechiaro (AG), che hanno raccolto un modica cifra per destinarla al Centro Studi “Pio La Torre” di Palermo.

Salvatore Montaperto

Le colpe di Renzi sull'articolo 18

Il presidente del Consiglio ha usato la sua enorme capacità comunicativa per convincere gli italiani di voler modificare una situazione ferma da oltre vent'anni e  portare avanti una  battaglia di rinnovamento contro le lobbies che frenano il paese ed impediscono la fuoriuscita dalla crisi.I diritti vanno rinnovati ed adattati ai cambiamenti intervenuti nel mondo produttivo ma non possono essere cancellati.  Le riforme da fare sono ben altre.

Franco Garufi

Le modifiche dell'articolo 18 e il ruolo del sindacato

Il dibattito sul “Jobs act” rischia di concentrarsi sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, come se fosse in gioco la garanzia contro le possibili discriminazioni nei confronti dei lavoratori. Ma incidere sui rapporti di lavoro non basta a determinare la ripresa. Moltissimi paesi hanno puntato su di un bassissimo costo della manodopera senza risultati accettabili. Il costo della risorsa umana e di tutti gli altri fattori di produzione va messo in rapporto alla merce od al servizio d’alta qualità che vogliamo proporre.


Giuseppe Ardizzone

Così Renzi può rilanciare la lotta alla mafia in Europa

Sulla presidenza italiana ricade la grande responsabilità di concordare nell’agenda politica dell’Ue i tempi di attuazione delle risoluzioni, deliberate al termine della settima legislatura, sugli indirizzi di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio. Le risoluzioni del 2011 e del 2013, la proposta di regolamento del Consiglio di una procura europea, la direttiva del febbraio 2014 sul congelamento, sequestro e confisca dei proventi da reato, dovranno essere approfondite, affinate e attuate attraverso direttive e regolamenti specifici europei e atti legislativi nazionali.

Vito Lo Monaco

La riforma dell’intervento europeo in Sicilia

L’azione di rimodulazione e riprogrammazione avviata dal Comitato di sorveglianza del Por Fse nei giorni scorsi fa ben sperare sul recupero di somme che altrimenti sarebbero andate perse ma pone alcuni interrogativi sulle priorità individuate a scapito di programmi lasciati quasi cadere. Ecco cosa cambierà e dove


Franco Garufi

Le trivelle impossibili nel mare di Sicilia

Con il decreto “Cresci Italia” è stata rilanciata la ricerca del petrolio nelle acque italiane, permettendo anche a coloro che erano stati bloccati, a seguito del devastante incidente BP del Golfo del Messico (2010), di riavviare le attività di prospezione e di ricerca in mare mettendo a serio rischio le aree marine protette,  i parchi sommersi e i litorali di particolare valore per la biodiversità del nostro paese. Le aree prese maggiormente di mira sono, oltre al canale di Sicilia, l’Abruzzo, la Puglie e le Marche.  Eppure l’Italia è tra i firmatari della “Dichiarazione di Istanbul” (2013), che impegna gli stati a tutelare il Mediterraneo.

Aurelio Angelini