I ragazzi spiegano ai turisti che la mafia si combatte con la cultura
Giovani | 22 aprile 2024
![](/public/rubrica/foto/big/22042024214623.jpg)
Una mattinata di grande allegria nel nome di Pio La Torre ha animato il pianoro della Cattedrale. Oltre cinquanta i bambini delle classi 4C, 4D e 5C del Ragusa Moleti hanno avvicinato cittadini e turisti per raccontare la storia di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. E così come il 16 aprile, quando hanno pulito la lapide di via Li Muli, hanno cvoluto dare una testimonianza civica contro la mafia: per loro “si combatte con la cultura”.
Questa è una delle iniziative promosse nell'ambito del progetto di legalità che vede impegnato l'istituto della zona dove Pio La Torre e Rosario Di Salvo sono stati uccisi.
“È bello essere qui - dice Emilia Ponteverde, 4D - per raccontare di Pio La Torre. È stato ucciso per noi, per avere lottato contro la mafia, per farci capire quanto ci voleva male”.
L'iniziativa fa parte del ricco cartellone di eventi promossi dal Centro studi Pio La Torre che porteranno all'anniversario del delitto, il 30 aprile.
Ultimi articoli
“Blocco stradale”, il reato che aggira la Costituzione
Assostampa e Odg premiano i cronisti siciliani
La mafia “sommersa”, un modello che intreccia tradizione e innovazione
Cancemi, prima della strage Falcone Riina incontrò "persone importanti”
Francesco Renda, lo storico della Sicilia e del movimento contadino
Il Progetto educativo antimafia, dalla droga la minaccia più grave
Pena di morte e diritti umani, Amnesty: mai tante esecuzioni nel mondo
“O la va o la spacca”, le riforme che preparano lo scempio legislativo della giustizia
Mafia & droga, come è cambiato il mercato degli stupefacenti
Emilio Miceli nuovo presidente del Centro studi Pio La Torre