Diritti di genere, passo indietro dell’Italia
Società | 28 febbraio 2025
È un altro passo indietro per il nostro Paese nel 2024. A registrarlo, questa volta, è la ong Ilga Europe impegnata nella difesa dei diritti Lgbt+. Secondo lo studio Rainbow Europe, promosso dall’associazione internazionale che monitora la condizione Lgbtqia+ nei vari Paesi, l’Italia si posiziona al 36° posto su 49, perdendo due posizioni rispetto all’anno precedente. Anche l’Ungheria, nota per la sua politica ultraconservatrice di Orbán, si piazza davanti a noi. Peggio di noi in Ue solo Lettonia, Bulgaria e Polonia.
A pesare su questo risultato sarebbero le posizioni del governo Meloni contro le famiglie arcobaleno, i migranti Lgbt+, le persone trans e l’educazione affettiva. La decisione del governo Meloni di interrompere le registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali desta molte preoccupazioni. Anche il decreto sull’immigrazione contribuisce a questo passo indietro dell’Italia in tema di diritti Lgbt+. Riconosce come “paesi di origine sicuri” nazioni - quali Bangladesh, Egitto, Sri Lanka, Tunisia, Algeria, Marocco, Senegal, Ghana e Gambia - in cui l’omosessualità è criminalizzata, senza prevedere nessuna eccezione per categorie di persone a rischio come quelle Lgbt+. Diversi sono, inoltre, i ministri del governo in carica menzionati nel report redatto da Ilga Europe per le loro posizioni tutt’altro che a tutela delle persone Lgbt+. Vengono ricordate le dichiarazioni transfobiche della ministra Eugenia Roccella sulla «realtà intrinseca del sesso biologico», l’apertura di un’istruttoria sul corso “Teorie di genere e queer” all’Università di Sassari da parte della ministra dell’Università Anna Maria Bernini e la scelta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di cancellare nella circolare emanata in occasione della Giornata della Memoria ogni riferimento alle persone omosessuali deportate nei campi di sterminio. Sono evocate pure la proposta di legge contro la “teoria gender”, a firma della leghista Laura Ravetto, e la risoluzione contro l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole del deputato salviniano Rossano Sasso. Una iniziativa, quella del leghista, che sembra ignorare il preoccupante tasso di suicidi dei giovani adolescenti Lgbt+. L’ultimo è dello scorso anno, che ha visto come vittima un ragazzo di quindici anni che ha compiuto un gesto estremo a causa del bullismo omotransfobico da parte dei compagni di classe. Un fenomeno allarmante tra i giovani che pone l’Italia al fianco di Paesi come Bulgaria, Ungheria, Russia, Slovacchia per «i tentativi di introdurre una legislazione che escluda i temi Lgbt dall’educazione sessuale».
Nello studio non viene taciuta neanche la guerra agli adolescenti transgender intrapresa dal governo, così come quella contro la gestazione per altri scaturita in una legge proposta da Fratelli di Italia che qualifica tale pratica come un reato universale. Una legge sicuramente opinabile, che colpirà principalmente le coppie omosessuali. Secondo Alessandro Zan, che ha presentato il report al Parlamento europeo, l’analisi «restituisce un quadro allarmante e evidenzia una saldatura tra i regimi illiberali e gli attacchi alla comunità Lgbtqia+. La Gpa reato universale, vietare la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie arcobaleno, la lotta contro la bufala costruita ad arte dell’ideologia gender – nota l’esponente del Pd – sono tutte misure che colpiscono bambini, famiglie e lavoratori, negano i diritti fondamentali e violano i principi dell’Unione europea».
di Alida Federico
A pesare su questo risultato sarebbero le posizioni del governo Meloni contro le famiglie arcobaleno, i migranti Lgbt+, le persone trans e l’educazione affettiva. La decisione del governo Meloni di interrompere le registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali desta molte preoccupazioni. Anche il decreto sull’immigrazione contribuisce a questo passo indietro dell’Italia in tema di diritti Lgbt+. Riconosce come “paesi di origine sicuri” nazioni - quali Bangladesh, Egitto, Sri Lanka, Tunisia, Algeria, Marocco, Senegal, Ghana e Gambia - in cui l’omosessualità è criminalizzata, senza prevedere nessuna eccezione per categorie di persone a rischio come quelle Lgbt+. Diversi sono, inoltre, i ministri del governo in carica menzionati nel report redatto da Ilga Europe per le loro posizioni tutt’altro che a tutela delle persone Lgbt+. Vengono ricordate le dichiarazioni transfobiche della ministra Eugenia Roccella sulla «realtà intrinseca del sesso biologico», l’apertura di un’istruttoria sul corso “Teorie di genere e queer” all’Università di Sassari da parte della ministra dell’Università Anna Maria Bernini e la scelta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di cancellare nella circolare emanata in occasione della Giornata della Memoria ogni riferimento alle persone omosessuali deportate nei campi di sterminio. Sono evocate pure la proposta di legge contro la “teoria gender”, a firma della leghista Laura Ravetto, e la risoluzione contro l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole del deputato salviniano Rossano Sasso. Una iniziativa, quella del leghista, che sembra ignorare il preoccupante tasso di suicidi dei giovani adolescenti Lgbt+. L’ultimo è dello scorso anno, che ha visto come vittima un ragazzo di quindici anni che ha compiuto un gesto estremo a causa del bullismo omotransfobico da parte dei compagni di classe. Un fenomeno allarmante tra i giovani che pone l’Italia al fianco di Paesi come Bulgaria, Ungheria, Russia, Slovacchia per «i tentativi di introdurre una legislazione che escluda i temi Lgbt dall’educazione sessuale».
Nello studio non viene taciuta neanche la guerra agli adolescenti transgender intrapresa dal governo, così come quella contro la gestazione per altri scaturita in una legge proposta da Fratelli di Italia che qualifica tale pratica come un reato universale. Una legge sicuramente opinabile, che colpirà principalmente le coppie omosessuali. Secondo Alessandro Zan, che ha presentato il report al Parlamento europeo, l’analisi «restituisce un quadro allarmante e evidenzia una saldatura tra i regimi illiberali e gli attacchi alla comunità Lgbtqia+. La Gpa reato universale, vietare la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie arcobaleno, la lotta contro la bufala costruita ad arte dell’ideologia gender – nota l’esponente del Pd – sono tutte misure che colpiscono bambini, famiglie e lavoratori, negano i diritti fondamentali e violano i principi dell’Unione europea».
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