La mano di Mario Ovazza
nel sistema idrico siciliano
Società | 25 marzo 2025
Una figura storica che ha contribuito alla costruzione delle riforme agraria, idrica e idroelettrica progettando, molto semplicemente, se così si può dire, tutte le fasi che porteranno alla modernizzazione della Sicilia. Era stato anche l'ideatore dei primi impianti idroelettrici dell’Isola.
Se la storia deve insegnare qualcosa attraverso l’esempio concreto degli uomini che l’hanno fatta determinando la crescita delle comunità, non si può non ricordare il contributo che ha dato da tanti punti di vista Mario Ovazza. Il centro Pio La Torre lo ricorderà a 50 anni dalla scomparsa giovedì 27 marzo (ore 15) nell’aula magna del Dipartimento Seas Unipa, con un convegno dibattito dal titolo “Crisi della risorsa idrica e sviluppo”, organizzato in collaborazione con Legacoop Sicilia e Dipartimento delle Scienze economiche, aziendali e statistiche.
Ovazza fu un tecnico prestato alla politica: eletto deputato all’Ars nella II, III, IV, V legislatura nelle liste del Pci, capogruppo del Pci durante l’esperienza del governo Milazzo (1958-59), poi presidente della Commissione agricoltura dell’Ars nella IV legislatura.
«Quello che sarà interessante mettere a confronto grazie a questo momento di riflessione che vuole andare oltre la celebrazione - afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro studi Pio La Torre - è come si stanno affrontando oggi i problemi di crisi strutturale del sistema idrico siciliano. A partire da come lui aveva inteso la modernizzazione dell’Isola da questo punto di vista. La crisi ambientale oggi è profonda e non bastano più proclami a cui non fanno seguito azioni strutturali. Lui aveva dato soluzioni nella fase di progettazione, di programmazione, di avvio di riforma agraria, utili allora come anche oggi».
Una figura importante, in sostanza, che aveva a cuore la Sicilia, nonostante siciliano non fosse. Mario Ovazza nasce, infatti, a Torino. A Palermo arriverà in quanto il padre aveva un incarico come docente dell’Università di Palermo, città dove resterà fino alla fine dei suoi giorni.
«Ricordo di averlo incontrato nei primi anni Sessanta in Federazione. Io ero dirigente della federazione del Pci a Palermo, mentre lui responsable del Centro studi della Lega delle cooperative - pesca nei ricordi Lo Monaco - e il suo impegno è stato costante sino alla fine dei suoi giorni. Nonostante la sua quasi totale cecità. Era stato, infatti, colpito agli occhi durante la prima Guerra mondiale per la quale era stato uno tra i più attivi volontari. Per questo ricevette la medaglia al valore militare. Mai, però, se ne vantò, rimanendo umile e pronto al confronto. Ricordarlo per noi è un dovere».
A intervenire, giovedì 27 marzo, dopo i saluti del prorettore Unipa, Fabio Mazzola, e del direttore Seas Unipa, Marcantanonio Ruisi, saranno Antonino Bacarella, economista agrario; Alessandro Hoffman, dell’Istituto siciliano di Studi ebraici; Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro studi Pio La Torre; Mario Rosario Mazzola, ingegnere idraulico; Elio Sanfilippo di Legacoop Scilia.
di Gilda Sciortino
Se la storia deve insegnare qualcosa attraverso l’esempio concreto degli uomini che l’hanno fatta determinando la crescita delle comunità, non si può non ricordare il contributo che ha dato da tanti punti di vista Mario Ovazza. Il centro Pio La Torre lo ricorderà a 50 anni dalla scomparsa giovedì 27 marzo (ore 15) nell’aula magna del Dipartimento Seas Unipa, con un convegno dibattito dal titolo “Crisi della risorsa idrica e sviluppo”, organizzato in collaborazione con Legacoop Sicilia e Dipartimento delle Scienze economiche, aziendali e statistiche.
Ovazza fu un tecnico prestato alla politica: eletto deputato all’Ars nella II, III, IV, V legislatura nelle liste del Pci, capogruppo del Pci durante l’esperienza del governo Milazzo (1958-59), poi presidente della Commissione agricoltura dell’Ars nella IV legislatura.
«Quello che sarà interessante mettere a confronto grazie a questo momento di riflessione che vuole andare oltre la celebrazione - afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro studi Pio La Torre - è come si stanno affrontando oggi i problemi di crisi strutturale del sistema idrico siciliano. A partire da come lui aveva inteso la modernizzazione dell’Isola da questo punto di vista. La crisi ambientale oggi è profonda e non bastano più proclami a cui non fanno seguito azioni strutturali. Lui aveva dato soluzioni nella fase di progettazione, di programmazione, di avvio di riforma agraria, utili allora come anche oggi».
Una figura importante, in sostanza, che aveva a cuore la Sicilia, nonostante siciliano non fosse. Mario Ovazza nasce, infatti, a Torino. A Palermo arriverà in quanto il padre aveva un incarico come docente dell’Università di Palermo, città dove resterà fino alla fine dei suoi giorni.
«Ricordo di averlo incontrato nei primi anni Sessanta in Federazione. Io ero dirigente della federazione del Pci a Palermo, mentre lui responsable del Centro studi della Lega delle cooperative - pesca nei ricordi Lo Monaco - e il suo impegno è stato costante sino alla fine dei suoi giorni. Nonostante la sua quasi totale cecità. Era stato, infatti, colpito agli occhi durante la prima Guerra mondiale per la quale era stato uno tra i più attivi volontari. Per questo ricevette la medaglia al valore militare. Mai, però, se ne vantò, rimanendo umile e pronto al confronto. Ricordarlo per noi è un dovere».
A intervenire, giovedì 27 marzo, dopo i saluti del prorettore Unipa, Fabio Mazzola, e del direttore Seas Unipa, Marcantanonio Ruisi, saranno Antonino Bacarella, economista agrario; Alessandro Hoffman, dell’Istituto siciliano di Studi ebraici; Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro studi Pio La Torre; Mario Rosario Mazzola, ingegnere idraulico; Elio Sanfilippo di Legacoop Scilia.
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