Andrea Purgatori, persona speciale e giornalista d’inchiesta di razza

Società | 27 luglio 2023
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Andrea Purgatori ci ha lasciati; se ne è andato il 19 luglio 2023, nello stesso giorno in cui a Palermo si commemorava il trentunesimo anniversario dell’uccisione di Paolo Borsellino.
Quella che è solo una coincidenza, in effetti ci fa riflettere: forse se non fosse morto, in quel giorno avrebbe condotto una delle sue trasmissioni di Atlantide sull’eccidio di via D’Amelio. Purgatori era una persona speciale ed un giornalista d’inchiesta di razza, competente e preparato che amava andare a fondo nelle cose, alla ricerca delle fonti veritiere ed attendibili.
Lascia un vuoto incolmabile non solo nel giornalismo ma anche nella società civile che si era abituata ad apprezzarlo ogni mercoledì nella trasmissione Atlantide.
Fine intellettuale fu anche scrittore, sceneggiatore, scrittore di fiction; tutti ruoli che seppe interpretare con grande passione e intelligenza.
Ci siamo sentiti poco più di un mese addietro. Mi chiamò al telefono perché voleva parlare di sequestri e confische alla criminalità organizzata. Nonostante fosse già gravato della sua malattia, non mostrò mai segni di cedimento; lo trovai perfetto, molto interessato alla materia, lucido, curioso di apprendere i meccanismi complessi delle misure di prevenzione.
Nella sua vita si occupò delle più scottanti inchieste: dalle stragi degli anni 1992-1993 al caso di Emanuela Orlandi, e tanti altri riprodotti su La7. Non potrò mai dimenticare le sue trasmissioni televisive con ospiti eccellenti: Roberto Scarpinato, Nino Di Matteo, Gaetano Paci, Saverio Lodato. Fu l’apoteosi dell’informazione televisiva di qualità.
Ha sempre lavorato alla ricerca della verità, quella verità nascosta dai depistaggi e dall’omertà. Ma lui non si fermò mai: fu sempre determinato e coerente.
Che continui a vivere nel ricordo di tutti.
 di Elio Collovà

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