Addio a Scuderi, una vita per la tutela dell'arte
L'ex sovrintendente stava per compiere 101 anni

Cultura | 3 gennaio 2024
Condividi su WhatsApp Twitter

Se ne va un uomo che ha dedicato la sua vita alla tutela del patrimonio artistico siciliano. È morto Vincenzo Scuderi, sovrintendente della Sicilia occidentale e di Palermo fino al 1988. Il 16 febbraio avrebbe compiuto 101 anni. Ancora lucido, attivo e impegnato nelle iniziative per la salvaguardia e il recupero delle opere disperse o perdute, Vincenzo Scuderi era animato da un forte impegno civile. E da una competenza acquisita anche attraverso una lunga esperienza. Ne conservava una memoria che ha rivisitato l’anno scorso quando ha voluto festeggiare i suoi 100 anni in una sala della galleria Abatellis, che aveva diretto. Qui, tra affetti e ricordi, aveva voluto ritrovare tanti colleghi e tanti allievi che hanno messo a frutto la sua lezione e la sua testimonianza culturale. E qui, con una lucidità che non lo aveva mai abbandonato, ha ricordato i momenti cruciali di un impegno straordinario per la tutela e la valorizzazione dell’arte. La salvaguardia di un patrimonio prezioso era stato un punto fermo del suo programma di lavoro: e basti pensare alla cura con cui, da sovrintendente della Sicilia occidentale, aveva promosso il recupero delle opere danneggiate dal terremoto del Belice nel 1969 e aveva diretto il lavoro di amici restauratori sulle opere del Serpotta nella basilica di san Francesco d’Assisi.
Lungo è stato l’itinerario artistico e culturale di Scuderi. Nato a Trapani nel 1923, si era laureato in lettere giovanissimo a Palermo nel 1946 con una tesi di storia dell’arte. Nel 1965 si era diplomato alla scuola di perfezionamento in storia dell’arte dell’Università di Roma. Nel 1947 era stato assegnato al museo Pepoli di Trapani di cui fu nominato direttore nel 1960. Cinque anni dopo è stato nominato capo della Sovrintendenza alle gallerie e opere d’arte della Sicilia occidentele, quindi sovrintendente di Palermo, incarico che ha mantenuto fino al 1988.
Di tutto il suo lungo viaggio nella bellezza Scuderi lascia una testimonianza e un’eredità che il figlio Giuseppe ha ripreso, mantenuto e rilanciato anche attraverso iniziative come “Salvare Palermo”. Un solo cruccio Scuderi si è portato dietro: il furto della Natività del Caravaggio all’oratorio di san Lorenzo ordinato e organizzato dalla mafia. L’opera è stata, a quanto pare, distrutta dopo un oscuro tentativo di riscatto. A quel tempo era la Curia a gestire l’oratorio e il suo patrimonio artistico.


Ultimi articoli

« Articoli precedenti