Rubrica
Le insidie del web non catturano più i ragazzi
Un sondaggio del Corecom Sicilia conferma l’enorme rilievo della sfera digitale nella vita degli adolescenti: più della metà si connette ogni giorno, soprattutto da casa, in orario extrascolastico. L’utilizzo per motivi di studio è ormai indispensabile per la quasi totalità dei partecipanti all’indagine e impone familiarità con programmi di scrittura come Word e di navigazione su internet. Imperano i social networkLe acque inquinate delle coste in Sicilia
Presentati i giudizi di Goletta Verde: 9 punti su 24 analizzati risultano oltre i limiti di legge. Legambiente: alcune zone inquinate da più di 10 anni, lo specchio di un ritardo cronico sul fronte della depurazione dei reflui; 251 agglomerati non sono conformi alla direttiva europea sui reflui con impianti che servono oltre 6,9 milioni di abitanti. Il servizio di depurazione è assente in 80 Comuni per un totale di 660mila residenti, le fognature mancano in 25 paesiIl Giffoni Film Fest raddoppia al tempo della pandemia

Lo Monaco: le nuove mafie sparano di meno e corrompono di più

Alida Federico
Un documentario per Pio La Torre e Rosario Di Salvo

Palermo ricorda la strage senza verità Mattarella: impegno per sconfiggere la mafia
A 29 anni dall'eccidio di via D'Amelio il presidente della Repubblica sottolinea che "Paolo Borsellino, e come lui Giovanni Falcone, sapevano bene che la lotta alla mafia richiede una forte collaborazione tra Istituzioni e società. Per questo si sono spesi con ogni energia. Onorare quei sacrifici, promuovendo la legalità e la civiltà, è un dovere morale che avvertiamo nelle nostre coscienze". Lo Monaco: lo Stato s'impegni ad eliminare le ombre su quei tragici fattiAngelo Meli
Il virus mafioso che uccide le aziende al Nord
Isaia Sales
Green Spass, a Catania una patente per il teatro

Un filo nero lega i delitti La Torre e Mattarella
Verità inquietanti dalla ricostruzione che il giudice Giovanni Falcone fa, il 22 giugno del 1990, davanti alla Commissione Antimafia dell’omicidio dell’ex presidente della Regione siciliana: «Nel corso di faticose istruttorie abbiamo trovato tutta una serie di riscontri che per brevità ometto e che ci hanno portato a dover valutare il fatto che queste risultanze probatorie fossero conciliabili con una matrice e quindi con dei mandanti sicuramente all’interno della mafia, oltreché ad altri mandanti evidentemente esterni»Angelo Meli
Il silenzio dei giorni antichi per comprendere come cambia la società
