Rubrica



Bindi rilancia la riforma dei beni confiscati: “Non devono fallire”

La presidente della commissione nazionale antimafia da Palermo  annuncia un disegno di legge organico per fare una riforma su sequestro, confisca dei beni e misure di prevenzione: "“Non possiamo permetterci fallimenti che creano più consenso alla mafia, né di tenere inutilizzato un intero patrimonio di beni e aziende"

Antonella Lombardi

L’impatto sull’Europa e sull’Italia della caduta del muro a Berlino

Tra gli eventi che hanno caratterizzato la storia d’Europa degli ultimi cinquant’anni, il 65% degli italiani indica la caduta del Muro di Berlino che - nella percezione collettiva – ha segnato una svolta storica, politica e culturale di impatto superiore rispetto all’introduzione dell’Euro, citata dal 61%, ma anche alla fine dell’Unione Sovietica e ai fatti del Sessantotto. 25 anni dopo, secondo l’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, la memoria di quel 9 novembre 1989 resta impressa in 7 italiani su 10, con una significativa differenza generazionale in base alle fasce d’età.


La buona economia non può più aspettare

La sottoscrizione della Cgil per recuperare alla produzione oltre 5 milioni di ettari di terre abbandonate e non più coltivate e le proposte di diverse associazioni per riformare le norme sull’utilizzo sociale dei beni sottratti ai mafiosi indicano la strada per una riconversione del modo di programmare lo sviluppo al Sud e  e in Sicilia.  Non ultimo il monito del governatore di Bankitalia Visco sul pesante condizionamento che l’economia mafiosa ha sulla crescita del paese: senza la presenza delle mafie, gli investimenti esteri in Italia sarebbero stati  notevolmente superiori. 

Vito Lo Monaco

Imprese confiscate, la sfida dello Stato

È in discussione al Parlamento un progetto di modifica d' iniziativa anche popolare "per favorire l' emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata". Un' occasione importante per aggiornare e migliorare la disciplina in base all' evoluzione delle mafie. La realtà giudiziaria ci ha mostrato che le aziende, con l' intervento della misura patrimoniale, sono destinate al fallimento o alla cessazione (9 su 10 chiudono), il che dimostra all' esterno l' incapacità dello Stato di gestire le imprese mafiose

Luca Tescaroli*

Informazione, in Calabria e Sicilia record di intimidazioni

In Italia resta molto alto l'allarme per i cronisti minacciati dalla mafia. Quattordici giornalisti attualmente vivono sotto scorta. Nel 2014 infatti sono stati ben 332 i giornalisti che hanno subito minacce secondo gli ultimissimi dati dell'Ossigeno per l'Informazione. Non va meglio nel resto del mondo.  Alla fine di ottobre i reporter uccisi sono già 115. Oltretutto, con l'avvento dei social netwok, il bilancio sale a 135 poiché ci sono da considerare anche i venti blogger morti (la gran parte in Siria). 

Pino Scaccia

Nasce l'Osservatorio per lo sviluppo e la trasparenza

L’Osservatorio nasce con l’obiettivo di rendere trasparente ogni azione economica finalizzata allo sviluppo della Sicilia contribuendo al contrasto di ogni nefasto connubio con centri di potere occulto, illegale e mafioso. A costituire il gruppo di lavoro esperti, docenti e analisti che lavoreranno a tre aree tematiche: Fondi Strutturali (FESR, FSE, PSR); Sicilia – Mediterraneo (flussi di spesa, distretti produttivi, etc..); Marginalità, coesione sociale e sviluppo (neet, giovani, etc..). Sarà pubblicato un report periodico


Il nuovo governo non ha più alibi

Il Governo Crocetta e la sua maggioranza ricompattata non hanno più alibi. Hanno scelto tecnici qualificati, vedremo se le loro competenze saranno utilizzate nella loro sfera di studio e impegno.

Vito Lo Monaco

Emorragia di posti di lavoro nel Mezzogiorno

La Svimez  certifica l’abbandono dello Stato. I dati sulla disoccupazione giovanile e sui NEET confermano recenti analisi, ma la vera novità è la constatazione che  per la prima volta nel secondo dopoguerra l'economia del Mezzogiorno, tradizionalmente più debole e meno proiettata ai mercati internazionali, non ha reagito alla crisi in maniera anticiclica (minore intensità relativa della crisi al Sud che al Nord) ma ne è stata, invece, investita quanto e più delle aree forti.

Franco Garufi

L'Europa assegna nuovi fondi ma la Sicilia non spende

Via libera della Commissione Ue all'accordo di partenariato con l'Italia, un documento di oltre duemila pagine in cui si detta la strategia di spesa di circa 44 miliardi di risorse europee per i sette anni di programmazione 2014-2020: 20,6 dei quali per il Fondo di sviluppo regionale (Fesr); 10,4 per Fondo sociale (Fse); 10,4 per il Fondo di sviluppo rurale (Feasr) e 537,3 mln per quello Pesca (Feamp).Per l'Italia sono arrivati quasi tutti i piani di utilizzo, eccezion fatta per quelli di Sicilia, Campania e Calabria


Quei giovani disperati ignorati dalla politica

Cinquecentomila giovani Neet, cioè rassegnati, che hanno rinunciato allo studio, alla formazione professionale, alla ricerca di un lavoro (che non c’è), non dovrebbero far dormire alcuna classe dirigente, di governo e di opposizione. Invece, la questione è taciuta. Infatti, non si manifesta alcun tormento o dubbio, almeno in modo visibile. Scuotere e recuperare i rassegnati a una visione fattiva della vita significano il recupero di un enorme capitale sociale utile ad accelerare lo sviluppo e il civismo del paese, per il rafforzamento della fiducia nelle istituzioni democratiche. Altrimenti il nulla.

Vito Lo Monaco

Il lavoro necessario, la necessaria dignità del lavoro

A chi aderisce  alla manifestazione che la Cgil ha organizzato oggi a Roma  per difendere i diritti delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati; per  dare un avvenire ai giovani. Alle donne, agli uomini, alle ragazze ed ai ragazzi in piazza  san Giovanni dedichiamo i versi che Giovanna Marini, protagonista della musica popolare italiana, scrisse in occasione di un'altra manifestazione che è rimasta nella storia del movimento sindacale italiano, quella che Cgil-Cisil-Uil organizzarono a Reggio Calabria il  22 ottobre 1972.


La voglia di investire in Sicilia

Si è svolta a Palermo l'audizione dell'osservatorio mercato interno del Cese (Comitato Economico Sociale Europeo) dedicata alla Sicilia in Europa , con particolare riferimento al funzionamento del mercato unico nelle regioni periferiche e nelle isole. Non sufficientemente numerosa, purtroppo, la partecipazione degli stakeholders siciliani, come in linguaggio europeo si definiscono i portatori di interessi nell'economia e nella società di una determinata area

Franco Garufi