Un modicano a Palermo rilancia l'Orchestra Sinfonica Siciliana
Dev’essere il momento dei modicani a Palermo: non solo il vescovo Lorefice ma anche Giorgio Pace, modicano trapiantato a Palermo da trent’anni, ha salvato con poche semplici mosse Orchestra Sinfonica Siciliana e Teatro Stabile di Catania
A interrompere la fama sinistra fatta di scioperi, proteste, articoli negativi sui giornali riguardanti l’Orchestra Sinfonica Siciliana, è stato Giorgio Pace.
Modicano trapiantato a Palermo, settant’anni vissuti pienamente, Pace è riuscito in un anno e mezzo a ribaltare completamente la situazione negativa creatasi nell’arco di dieci anni
Ha ereditato un passivo di 12 milioni di euro, un’azienda (si tratta di una fondazione finanziata da regione, ministero del turismo e dello spettacolo) con la fiducia crollata ai minimi storici, le banche che non concedevano più credito.
Pace, quadro alla Cgil a inizio carriera, poi per oltre vent’anni al vertice amministrativo del Teatro Massimo, a fianco di vari sovrintendenti, si è conquistato in poco tempo la fama fama di “risanatore.” Prima del suo arrivo a piazza Politeama’ stata utilissima per il manager siciliano, l’esperienza al teatro di Modica, dove è stato protagonista, dal 2009 al 2012, della creazione di un modello di struttura organizzativa privatistica del Teatro Garibaldi di Modica, sua città natale. Poi si è tuffato nella “mission impossible” nel risanamento dei conti del Teatro Stabile di Catania, in qualità di commissario straordinario nominato dalla Regione, e della Foss, la Fondazione Orchestra Sinfonica siciliana, in qualità di sovrintendente. “Se i bilanci non hanno buchi da 12 milioni di euro”, ama dire scherzando, “non mi chiamano nemmeno”. Ed infatti le due ultime “rogne” che gli sono state affidate, Stabile di Catania e Foss hanno entrambe 12 milioni di debiti sul groppone. Ma è sulla situazione dell’Orchestra sinfonica siciliana che Pace, a distanza un anno e mezzo dal suo incarico avvenuto il primo aprile 2016, ha accettato di fare il punto della situazione economica . C’era il rischio di una chiusura, ma questo è stato evitato. Come si è arrivati a questo punto? “Hanno inciso la cattiva politica, i sindacati e scelte sbagliate, come quella di distribuire straordinari a pioggia”
La prima cosa realizzata da Pace è stata la ristrutturazione del debito con Inps e Agenzia delle Entrate. “Passi necessari per ottenere il Durc, documento indispensabile per accedere ai finanziamenti regionali e nazionali”.
La Fondazione ha un bilancio di 11 milioni, un finanziamento regionale pari a 9 milioni, più altri 1,3 milioni circa dallo Stato ed il resto dalle attività, proprie, dell’ente
Pace ha presentato un piano di risanamento di 120 pagine alla Regione, che gli ha concesso di accedere al RIS, il fondo di rotazione regionale istituito per i teatri siciliani. C’era un pesante debito e cartelle esattoriali da pagare e facendo così si risparmiano circa 2 milioni di euro di interessi e sanzioni varie. Rimangono poi i debiti con artisti e fornitori del passato. Ma a quelli si troverà una soluzione a poco a poco.
Con la presenza di Pace gli artisti adesso vengono pagati con regolarità. E adesso c’è un direttore stabile dell’orchestra del calibro di Simone Bernardini che ha ridato slancio artistico alla fondazione. La presenza del risanatore Pace ha poi garantito la continuità e la sicurezza dello stipendio. Impensabili prima. I ritardi degli stipendi erano stati fino acinque mesi. E i costi del personale sono sotto controllo dopo aver contenuto gli straordinari e aver riorganizzato i turni di lavoro..
Pace ha messo il Politeama in condizione di produrre reddito: con affitto di sale, con affitto del teatro per convegni, la previsione di realizzazione di una caffetteria , visite guidate che già in un anno hanno raggiunto i 20mila ingressi e altre iniziative di marketing ma anche azioni per avvicinare i giovani alla musica e non solo classica.
Sua è la creazione dell’Orchestra giovanile che dopo una ampia selezione che ha coinvolto licei musicali e conservatori di tutta la Sicilia: 110 ragazzi che hanno debuttato al Politeama per Natale facendo il tutto esaurito per tre giorni, prima di andare in scena: un vero e proprio caso mediaticoe culturale: la gente ha comprato a scatola chiusa i biglietti, fidandosi della proposta. Un’affermazione che è stata un trampolino di lancio. La Rai ha infatti scelto questa orchestra perle celebrazioni di Falcone e l’OGS è stata diretta dal premio Oscar Nicola Piovani in diretta su Rai Uno il 23 maggio.
L’ultima sfida è l’ammodernamento del Politeama: rifatte le 530 poltrone, vecchie di 40 anni, cambiato il sistema di luci, trasformato adesso a led, che consentirà risparmio di elettricità e meno calore, sostituite le 250 lampade della corona che hanno ridato vita ai colori del soffitto di gustavo Mancinelli. Infine adeguata la camera acustica del palcoscenico. Chi entrerà in sala il 20 ottobre per l’inaugurazione della nuova stagione troverà un teatro trasformato.
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