Studenti stranieri, sei su dieci sono nati in Italia

Cultura | 6 aprile 2017
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Sono circa 815 mila gli studenti stranieri presenti in Italia. Rispetto all’anno scolastico precedente si registra un aumento di 653 unità (+0,1%), un incremento di minima entità, successivo a un biennio di evidente rallentamento della crescita. Il crescente numero di nascite straniere in Italia fa registrare alla scuola primaria il maggior numero di presenze. Gli oltre 297.000 bambini stranieri che attualmente frequentano la scuola primaria, infatti, costituiscono ben il 10,6% del totale degli alunni di questo ordine, percentuale più elevata tra i diversi livelli scolastici. Nella scuola dellinfanzia, invece, la percentuale dei bambini stranieri rimane costante intorno al 10%, principalmente perché è in atto un calo anche degli allievi italiani di entità maggiore rispetto agli stranieri. E’ quanto emerge dai dati elaborati dall’Ufficio di Statistica del Miur e pubblicati nel dossier “Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano a.s. 2015/2016”.

Gli studenti stranieri presenti nella scuola secondaria di secondo grado, nell’anno scolastico 2015/2016, si approssimano allincirca a 188.000, con un aumento di appena lo 0,1% (168 unità) rispetto al 2014/2015. Le tendenze di lungo periodo indicano, tuttavia, che lafflusso di studenti stranieri in questo ordine di scuola è, in percentuale, superiore a quello degli altri gradi distruzione. Secondo i dati forniti dal MIUR, la Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti stranieri (203.979), circa un quarto di quelli presenti in Italia (25%), laddove la regione assorbe il 15% degli studenti italiani. Viceversa, nelle scuole della regione Campania sono iscritti appena il 2,7% del totale studenti stranieri, a fronte del 12% di studenti italiani che frequentano le scuole di questa regione. Le altre regioni con il maggior numero di stranieri sono l'Emilia Romagna (11,8%), il Veneto (11,3), il Lazio (9,5%), il Piemonte (9,3%) che assorbono una quota di studenti stranieri compresa tra il 9% e il 12%. In Sicilia, invece, sono presenti il 9,6% degli studenti con cittadinanza italiana e il 3% degli studenti stranieri. Dei 24.319 studenti con cittadinanza non italiana, 4.193 (17,2%) hanno frequentato la scuola dell’infanzia, 8.239 la scuola primaria (33,9%), 5.691 la scuola secondaria di primo grado (23,4%) e 6.196 la scuola secondaria di secondo grado (25,5%).

Un dato rilevante in merito allevoluzione degli studenti stranieri riguarda la continua crescita di quanti hanno cittadinanza non italiana, ma sono nati in Italia. Nel quinquennio 2011/2012 - 2015/2016 questa categoria di studenti è passata da circa 334.300 (a.s. 2011/2012) a circa 479.000 unità (a.s. 2015/2016) con un incremento del 43,2%. Nellultimo anno, questi studenti sono cresciuti del 6,2% (28.093 unità). Del 3,1% degli studenti di cittadinanza non italiana che nell’a.s. 2015/2016 hanno frequentato la scuola siciliana, l1,3% è nato in Italia, l1,8% allestero.

Complessivamente si contano tra gli studenti stranieri oltre 200 nazionalità, ma la grande maggioranza degli studenti proviene da un gruppo ristretto di paesi. Nellanno scolastico 2015/2016 quasi il 70% degli studenti stranieri ha la nazionalità riconducibile a 10 Paesi tra i quali la Romania, lAlbania, il Marocco e la Tunisia. Nel periodo 2005/2006 2015/2016 si è rafforzata la presenza degli studenti di nazionalità Romena, passata dal 12,2% al 19,4%. Ediminuita, invece, la quota degli studenti albanesi (da 16,2% a 13,6%), marocchini (da 13,9% a 12,5%) e tunisini (da 2,7% a 2,2%). Tra le nazionalità più frequenti, ci sono anche quelle asiatiche. Tra queste la più numerosa è senzaltro quella cinese passata dal 5,1% del 2005/2006 al 5,6% del 2015/2016. Segue quella filippina passata negli stessi anni dal 2,6% al 3,3%. Tra il 2005/2006 e il 2015/2016 le cittadinanze di origine asiatica presenti in Italia sono aumentate. Si sono inseriti nel gruppo dei primi Paesi di provenienza, infatti, anche lIndia e il Pakistan con un numero di studenti uguale rispettivamente a 25.000 e a 19.000 unità. La distribuzione per ordine di scuola degli studenti dei primi paesi di provenienza evidenzia che per 7 cittadinanze su 10 gli studenti sono prevalentemente allievi della scuola dellinfanzia o primaria. Escludendo gli studenti di origine Filippina, Moldava e Ucraina, infatti, la percentuale di quanti frequentano la scuola dellinfanzia e/o primaria è superiore al corrispondente dato medio sul totale degli studenti stranieri (56,9%). In particolare la quota percentuale dei bambini di nazionalità marocchina, indiana e pakistana delle scuole dellinfanzia e primaria supera il 60% degli studenti di questi Paesi. La distribuzione territoriale degli studenti con cittadinanza non italiana è piuttosto concentrata nelle aree del Centro-Nord. In Lombardia si trova circa un quarto degli studenti stranieri (25,0%), seguono lEmilia Romagna e il Veneto con circa l11%. Nelle regioni meridionali, invece, la quota di studenti stranieri è assai modesta. Frequentano, infatti, le scuole della Sicilia il 3% degli studenti stranieri e quelle della Campania, appena il 2,8%. Gli studenti con cittadinanza Rumena, che costituiscono il gruppo più numeroso di immigrati, pur essendo sicuramente disperso sul territorio nazionale e meno concentrati in specifiche aree, si caratterizza per una maggiore presenza nella regione Lazio, dove si trova il 18,8%. La maggior parte degli studenti con cittadinanza albanese e marocchina si addensa invece nei centri lombardi che assorbono rispettivamente il 21,2% e il 25,7% di questi studenti. Viceversa, i gruppi di studenti meno numerosi si addensano, talvolta, in specifiche aree del Nord, Centro e Sud Italia (i tunisini nelle province siciliane, i cinesi a Prato, gli ucraini in diverse zone della Campania, gli indiani in molte province). In Sicilia, degli studenti stranieri, il 4,8% proviene dalla Romania, l’1,8% dall’Albania, il 2,3% dal Marocco, il 2,1% dalla Cina, il 3,1% dalle Filippine, 0,7% dall’India, 0,2% dalla Moldavia, l’1,9% dall’Ucraina, 0,3% dal Pakistan, il 12,3% dalla Tunisia e il 3% da altri paesi. I comuni con maggiore presenza di alunni con cittadinanza non italiana sono Palermo (3.947) e Messina (1.364).

Per quanto concerne la scuola secondaria di secondo grado, gli studenti stranieri scelgono prevalentemente percorsi formativi a carattere tecnico-professionale più di quanto non lo facciano gli studenti italiani. Nellanno scolastico 2015/2016 lincidenza percentuale degli studenti stranieri nei tre percorsi di secondaria di II grado è uguale al 12,4% negli istituti professionali, all8,2% negli istituti Tecnici e al 3,9% nei Licei. I dati relativi all’anno scolastico 2015/2016 mostrano che gli studenti stranieri hanno desiderio e speranza di proseguire gli studi oltre la secondaria di I grado. Le iscrizioni al primo anno 2015/2016 evidenziano che l81,1% dei neodiplomati di secondaria I grado ha optato per i percorsi di scuola secondaria di II grado, l8,7% per quelli della formazione professionale regionale. La differenza tra gli studenti italiani e gli studenti stranieri risiede piuttosto, nella votazione finale. Il 70% degli studenti stranieri ha conseguito il diploma di secondaria di I grado con una votazione pari a 6 o 7, mentre, la maggioranza degli studenti italiani (53,5%) ha ottenuto il diploma con una votazione uguale, quando non superiore, a 8.

Prendendo in esame la regolarità del percorso scolastico, il ritardo degli studenti stranieri è spesso conseguente a inserimenti in classi inferiori a quelle a cui alla luce della loro età dovrebbero accedere. A livello nazionale, gli studenti italiani in ritardo nella frequenza scolastica è di circa il 10,5% contro il 32,9% degli studenti stranieri. Nei singoli ordini di scuola, la distanza a sfavore degli studenti stranieri nella percentuale dei ritardi è di 11 punti percentuali nella scuola primaria (1,8% contro 13,2%), di 29 punti percentuali nella secondaria di I grado (6,6% contro 35,4%) e di ben 59 punti percentuali nella secondaria di II grado.

La percentuale degli studenti di nazionalità straniera che proseguono gli studi alluniversità, seppur inferiore rispetto a quella degli italiani, è pur sempre consistente. La scelta della macro-area didattica è in linea con le preferenze dei colleghi italiani con una maggiore preponderanza per il sociale (39,2%) sebbene, disaggregando i dati per cittadinanza, emerge più chiaramente che le scelte non sono omogenee per tutti e affiora che peruviani (38,9%), filippini (36,0%), indiani (50,9%) e tunisini (40,5%) si iscrivono prevalentemente a corsi di studio della macro-area scientifica.

Melania Federico



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