''Standing ovation'' a Palermo per il video ''Una strage ignorata''
Una “standing ovation” di due minuti che ha coinvolto il pubblico e oltre 200 studenti: è questo il metro migliore per misurare il successo dell’iniziativa promossa dalla Fondazione Argentina Altobelli e dalla Uila a Palermo, presso l’istituto superiore Majorana, lo scorso 2 dicembre.
Ha
commosso, coinvolto e fatto riflettere il docufilm “Una strage
ignorata”, realizzato da Fabrizio De Pascale e Roberto Carotenuto e
proiettato nella palestra dell’Istituto, che racconta, attraverso
la voce dei parenti, le vicende dei contadini e dei sindacalisti
assassinati dalla mafia in Sicilia tra il 1944 e il 1948. Un video
che è poi la prosecuzione dell’opera di ricerca avviata dalla
Fondazione Argentina Altobelli nel 2014 con la pubblicazione
dell’omonimo libro.
Li
Puma, Azoti, Casarrubea, Lo Iacono, Pipitone, Raia, Rizzotto,
Miraglia: otto martiri, tra oltre 50, caduti perché lottavano per
far applicare i decreti Gullo del 1944 che prevedevano l’assegnazione
delle terre incolte del latifondo ai contadini riuniti in
cooperativa. E nel video, i figli e i parenti più prossimi
raccontano le loro storie, le loro sofferenze, il loro desiderio di
giustizia seppur a tanti anni di distanza.
Molte
di queste vittime non hanno avuto un funerale in chiesa perché erano
dei morti ammazzati. Nessuno ha avuto giustizia perché i processi
non sono mai stati fatti e le loro morti spesso derubricate a
vendette personali o a fatti passionali. Tra i morti di quegli anni
anche le vittime della strage di Portella della Ginestra che, nel
video, viene raccontata da tre testimoni osculari.
E
il video, che riprende alcuni brani del film “Placido Rizzotto”
di Pasquale Scimeca ed è accompagnato da una efficace colonna sonora
composta “ad hoc” dal musicista Mario Di Marco, si conclude con
l’accorato appello al presidente della Repubblica rivolto dallo
storico Giuseppe Casarrubea, figlio di Giuseppe ucciso nel 1947 e a
sua volta scomparso nel maggio 2016, per chiedere a Mattarella
“almeno un riconoscimento del valore esercitato da questi
sindacalisti, per avere consegnato agli italiani un Paese vivibile
grazie alle lotte e al sangue che è stato sparso per un mondo
diverso”.
Nella
palestra, affollata da studenti, insegnanti, dirigenti scolastici di
altri istituti, anche tanti ospiti illustri, tra i quali Antonella
Azoti, figlia di Niccolò ucciso a Baucina nel 1946 e Placido
Rizzotto, nipote di Placido, scomparso nel 1948 e di cui solo nel
2012 si sono potuti svolgere i funerali a seguito del ritrovamento
dei suoi resti a Corleone.
Numerosi
gli interventi nel dibattito moderato dal segretario regionale Uil
Claudio Barone, aperto dalla dirigente scolastica dell’Istituto
Majorana, Melchiorra Greco, che ha voluto ospitare l’evento. Sono
poi intervenuti Nino Marino, segretario regionale Uila Sicilia,
Francesco Bertolino consigliere comunale in rappresentanza del
sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Marco Anello dirigente
dell’Ufficio scolastico regionale Marco Anello, gli storici Pippo
Oddo e Michelangelo Ingrassia, gli autori del libro “Una strage
ignorata”, Dino Paternostro e Pierluigi Basile.
Infine
gli interventi del leader della Uil Carmelo Barbagallo e del
segretario generale Uila Stefano Mantegazza che ha lanciato il
concorso “Portella, i braccianti, la memoria”, rivolto agli
studenti degli Istituti tecnici e professionali per l’Agricoltura
della Sicilia, che premierà le scuole partecipanti e le migliori
opere (scritte, pittoriche e audio-visive) con buoni libro e un
viaggio sulla “Nave dei Libri” che fa rotta ogni anno tra
Civitavecchia e Barcellona. Scopo del concorso e dell’impegno messo
in campo dalla Fondazione Altobelli e dalla Uila, ha spiegato
Mantegazza, è promuovere tra i giovani la storia del movimento dei
lavoratori. Mantegazza ha quindi concluso il suo intervento citando
il Diario di Anna Frank: “La verità è tanto più difficile da
sentire quanto più a lungo la si è taciuta”.
Tratto da: lavoroitalianoagroalimentare.eu
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