Quanto incidono le entrate dai servizi nel welfare dei comuni
La funzione sociale attribuita ai comuni italiani può comportare spese importanti a loro carico. Questo costo può essere coperto sia con la fiscalità generale che attraverso una compartecipazione degli utenti del servizio. Uno dei compiti più delicati per i comuni italiani è infatti quello di mantenere il cosiddetto welfare municipale: asili nido, strutture e residenze per anziani e altri servizi sociali. Compiti che hanno un valore preminente per la comunità e che, di conseguenza, possono rappresentare una spesa significativa per le casse dell’ente. Questa spesa viene coperta attraverso le entrate tributarie e la fiscalità generale. Il comune, oltre a questa fonte, può far compartecipare gli utenti di alcuni servizi a questo tipo di spese, applicando una tariffa anche in funzione del reddito o di altri parametri definiti preventivamente. Così l’ente riscuote delle entrate a corrispettivo di un servizio: ad esempio le rette degli asili nido o altre tariffe di questa tipologia.
Secondo i dati forniti da openpolis.it e prendendo in esame le entrate realizzate nella funzione sociale nel 2014, si nota che tra le maggiori città italiane al primo posto si colloca Trieste, con 51,42 euro pro capite mentre al secondo posto Milano con 39,72 euro per abitante. Tutti gli altri comuni italiani superiori ai 200mila abitanti incassano meno di 20 euro per ogni abitante nell’esercizio delle funzioni sociali. Tra le città siciliane l’entrata dai servizi pubblici di Catania è pari a 1,29 euro e quella di Palermo a 1,25 euro. Tra i comuni siciliani, invece, con entrate di servizi pubblici (sociale) nel 2014 al primo posto troviamo Fondachelli-Fantina (Me) con 116 euro- al 136 posto nella classifica dei comuni in tutta Italia-, al secondo Calatafimi- Segesta (Tp) con 26 euro e al terzo Bivona (Ag) con 19 euro. Dei 328 comuni siciliani presi in esame sono 212 quelli che non hanno alcuna entrata da tali servizi pubblici.
Questi incassi, da un punto di vista prettamente contabile, confluiscono nelle entrate extratributarie realizzate nell’esercizio delle funzioni nel settore sociale e sono inserite in una propria voce di bilancio. E’ attraverso la sua consultazione che è possibile rilevare quale sia la misura della compartecipazione dei cittadini a quei servizi. Quando si analizzano le entrate “per cassa” si parla di riscosso. In alcune realtà pertanto potrebbe esserci uno scostamento significativo tra quanto dovuto all’ente e quanto effettivamente incassato, sia per ragioni di evasione, sia per ritardi nei pagamenti.
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