Palermo, i ragazzi di Settacannoli raccontano Sandro Pertini
“I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Sono le parole pronunciate nel messaggio di fine anno, esattamente il 31 dicembre del 1978, dal Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, a cui è intitolato l’istituto comprensivo del quartiere Settecannoli di Palermo. A raccogliere il suo testimone è stata l’istituzione scolastica che ha rinnovato -presso l’Aula Magna della Scuola Secondaria di primo grado “Sandro Pertini”- la sua identità ricordando la figura storica del presidente.
La giornata del ricordo ha rappresentato un momento particolarmente significativo per le nuove generazioni del quartiere, in quanto hanno avuto la possibilità di conoscere, attraverso una serie di iniziative, la figura del settimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985, unico esponente del PSI a ricoprire tale incarico. “Oggi per i ragazzi - ha detto Antonella Di Bartolo, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale “Pertini Sperone” - è un momento importante di affezione alla loro scuola perché si renderanno conto una volta di più del nome che essa porta. I giovani hanno bisogno di veri ideali ed esempi verso cui orientare la loro vita, hanno bisogno di riscoprire grandi uomini come Sandro Pertini”.
Nel corso della manifestazione è stato restituito alla scuola il busto bronzeo realizzato da Manlio Mascari, ritraente il Presidente della Repubblica, che fu donato nel dicembre 1996 dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando alla Scuola Media Statale “Sandro Pertini”, in occasione del centenario della sua nascita. Negli anni successivi, emersa la necessità di un restauro, il busto fu portato presso il Liceo “Giovanni Meli”, dove esso è stato restaurato e custodito. E’ stato altresì proiettato il docufilm “Mi mancherai. Ricordo di Sandro Pertini”, diretto dal regista Vittorio Giacci, che ha ottenuto nel 2009 la nomination ai Globi d’oro della stampa estera quale miglior documentario.
Esso analizza, in forma di ricordo personale, il percorso che lo ha portato a diventare un uomo di Stato vicino ai cittadini ed alle loro necessità, partendo dai suoi primi anni di vita nell’Italia monarchica, e attraversando due guerre mondiali, poi, durante il Fascismo, soffrendo l’esilio politico, il carcere e partecipando attivamente alla lotta partigiana, alla Liberazione ed all’inizio dell’era repubblicana, con il Referendum, la Costituente, il Fronte Popolare, i governi a guida democristiana, il boom economico, il primo centro-sinistra, gli incarichi istituzionali fino agli anni della Presidenza della Repubblica, con uno sguardo rivolto anche agli “anni difficili” del suo mandato (il sequestro Moro, il terrorismo, le calamità naturali) quegli aspetti umani e caratteriali che lo hanno reso così unico nell’immagine e nel ricordo non solo in Italia ma nel mondo intero.
Alla manifestazione, che ha visto coinvolte le classi della scuola secondaria di primo grado, sono intervenuti il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’Assessore alla Scuola Barbara Evola, l’onorevole Valdo Spini Presidente della Fondazione Circolo Rosselli, Stefano Caretti Centro Studi e Documentazione “Sandro Pertini” – Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”, Angelo Ficarra, Vice Presidente A.N.P.I.- Palermo. “Ricordare Sandro Pertini- ha detto il sindaco di Palermo- è ricordare un combattente per la libertà e un grande presidente della Repubblica che ha contribuito a mantenere unita l'Italia in anni in cui il paese era afflitto da violenza, corruzione e terrorismo. Lo abbiamo fatto insieme a Valdo Spini, nell'istituto a lui dedicato, che quattro anni fa era interamente vandalizzato e che adesso abbiamo recuperato.
E' stato un modo per mandare un messaggio alle future generazioni sull'importanza dell'antifascismo, della libertà e sul fatto di impegnarsi in prima persona per difenderla, così come fece Pertini che per questo pagò con il carcere. Non dimentichiamocelo quando ogni giorno dobbiamo scegliere tra essere liberi ed essere sudditi”. “Il ritorno nella scuola del busto di Sandro Pertini- ha detto Barbara Evola- conferma la rinascita e il consolidamento di un’istituzione educativa che la cattiva scuola dei tagli e delle reggenze aveva destinato alla chiusura”.
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