Mancano i soldi e i volontari puliscono la Villa Romana
Volontari per garantire il decoro di un sito Unesco. I componenti del Gruppo archeologico “Litterio Villari”, assicureranno a titolo gratuito il servizio di pulizia della villa romana del Casale di Piazza Armerina.
Ė il terzo sito archeologico siciliano. Nel 1997 è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ogni anno oltre trecentomila visitatori varcano i cancelli di ingresso. Milioni di euro ricavati dalla vendita dei biglietti. Il dato surreale è che l’amministrazione della villa romana del Casale, non ha a disposizione fondi necessari. Amministrazione che non è in grado di assicurare un servizio elementare, quello della pulizia dei mosaici famosi in tutto il mondo.
La bizzarra richiesta di collaborazione gratuita, è contenuta in una nota ufficiale del Parco archeologico della villa romana del Casale. La richiesta è stata inoltrata alla presidenza del Gruppo archeologico “Litterio Villari”. Un’associazione di volontariato che annovera tra le sue file medici, avvocati, insegnanti, studiosi. Stimati professionisti, accomunati dalla passione per l’archeologia, che dovranno munirsi di ramazza e paletta per conferire il giusto decoro ai vasti ambienti del sito Unesco. La nota si chiude con un’esortazione ancor più bislacca. Ai volontari del Gruppo archeologico è fatta richiesta di provvedere anche alla relativa copertura assicurativa.
La ricerca delle responsabilità che hanno costretto l’amministrazione alla insolita richiesta è un puro esercizio di stile. Ineffabile la catena delle responsabilità. Un continuo alternarsi di assessori regionali. Direzioni regionali. Soprintendenze. Poli museali. Parchi archeologici. Ex amministrazioni provinciali. Amministrazioni comunali. Il dato univoco che emerge è quello che la responsabilità è sempre altrove.
Il Parco archeologico della villa romana del Casale ha sede nel settecentesco palazzo Trigona, nel cuore del centro storico di Piazza Armerina. Una tabella posta all’ingresso del palazzo barocco reca gli orari di visita del museo. L’unica incongruenza è che non è possibile visitare il museo. Non perché manchino gli impiegati. Sono infatti dodici i dipendenti del museo Trigona. Non mancano nemmeno preziosi reperti archeologici stipati nei magazzini. Il problema è che, da anni, si attende che l’amministrazione centrale disponga il finanziamento delle bacheche espositive.
Una vicenda tormentata quella della villa romana del Casale. Da sempre al centro delle cronache dei giornali. Un clamoroso attentato. Il lungo e tormentato intervento di restauro. Venticinque milioni di euro sono stati spesi per il ripristino degli ambienti e delle coperture del sito archeologico. Un progetto di restauro assai controverso che ha sortito un effetto insperato: una perdita di quasi centomila visitatori l’anno. Le cifre sono pubblicate sul sito ufficiale della Regione Sicilia. Erano 449 mila i visitatori nel 2001. Quelli registrati dopo il restauro sono scesi, clamorosamente, a 322 mila nel 2014 e 312 mila nel 2015.
Una vicenda che incarna il paradigma dell’inefficienza della politica di salvaguardia dei Beni culturali siciliani. Una complessa struttura burocratica che non è in grado di assicurare il gusto decoro di uno dei siti archeologici più visitati. Il servizio di pulizia delle sale mosaicate è stato affidato nel corso degli anni a un gruppo di lavoratori socialmente utili. Servizio che l’amministrazione comunale di Piazza Armerina non è stata più in grado di assicurare. Una vicenda che è il solito rimbalzo di responsabilità. Si adombrano ritardi nella richiesta dell’attribuzione del 30% degli incassi che la norma attribuisce all’amministrazione comunale. Una vicenda che non ha mancato di suscitare accese polemiche. Un gruppo di cittadini ha dato vita a una pagina fecebook dedicata: Museo Trigona Piazza Armerina. Pagina che nel breve volgere di qualche settimana ha già registrato 1174 iscritti.
La verità è che a salvaguardare il giusto decoro del sito Unesco sarà solo la solerzia e lo spirito di collaborazione dei volontari del Gruppo archeologico “Litterio Villari”. Stimati professionisti nella vita privata che dovranno dare vita a una bizzarra impresa di pulizie.
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