Licenziata per risparmiare 20 mila euro Concetta s'incendiò
Concetta.Una storia operaia
Gad Lerner Pagine: 176 Prezzo: 15e
E ditore: Feltrinelli
Concetta non ha avuto un
raptus. Non è una pazza.
Darsi fuoco non è una forma di
suicidio, ma un tentativo estremo
di protesta che usa l’unica
cosa che ti è rimasta: il tuo
corpo. In un anno in Italia lo
hanno fatto 20 persone.
Gad Lerner racconta il suo
Concetta (i diritti del libro
saranno devoluti alla protagonista),
storia di una donna
di Settimo Torinese che a
giugno s’è data fuoco per
protesta. Chi è Concetta?
È una donna che lavorava in
un’impresa di pulizie. Aveva
un contratto a tempo indeterminato
da poche centinaia
di euro. Poi un giorno
l’impresa ha esternalizzato
il servizio e l’ha
affidato a una coop guidata
dalla figlia del titolare
dell’azienda: Concetta
è stata licenziata.
Senza Tfr. E per un cavillo
non riusciva ad avere l’i ndennità
di disoccupazione.
Così è andata
d a v a n t i
a l l’Inps e si è data
fuoco. Se Concetta fosse morta,
sarebbe stata dimenticata.
Invece è sopravvissuta.
Chi sono le Concetta d’Italia
e quante sono?
Sono le donne che ho incontrato
a Genova e sono pagate
pochi euro al mese per fare le
pulizie a Banca Carige. A volte
addirittura perdono denaro
pur di conservare il lavoro.
Ma quel posto a
tempo indeterminato
è un filo che le
lega alla speranza
di un futuro. “S iamo
peggio delle
schiave – mi hanno
detto – perché almeno
loro avevano
vitto e allog
gio”. Un milione di donne oggi
fanno questo lavoro.
Un milione, ma tutte sole…
Concetta è una donna che frequenta
i social. Scrive i suoi
pensieri, le sue passioni, sfoga
la sua rabbia, si potrebbe dire
“grillina”. Ma non condivideva
la cosa che più la tormentava:
la perdita del lavoro e il
sussidio che non arrivava.
Perché?
Si è fatta della povertà una
colpa. Da vivere nel privato e
senza condividerla.
Concetta soffriva, aveva
fatto perfino
debiti. Eppure non aveva
raccontato niente,
nemmeno alle persone cui
vuole più bene.
Con lei ha parlato...
Appena ho letto la notizia
sono andato a Settimo Torinese,
ho parlato con Giuseppe,
il fratello di Concetta,
un uomo straordinario.
Lui ha accettato di
farmela incontrare.
Appena si è risvegliata,
dopo
due mesi di coma,
sono stato il
primo tra i non
familiari a incontrarla. E Concetta ha voluto
parlare, subito, aveva bisogno
di comunicare.
Trent ’anni fa lei ha scritto Operai.
Ora torna nella periferia
torinese: come sono
cambiati gli operai?
Allora parlai della marcia dei
40 mila, una grande sconfitta
operaia. Eppure anche la
sconfitta manteneva una dimensione
collettiva. Non si era
soli, come Concetta.
Mirafiori arrivò ad avere 70
mila dipendenti. E le cattedrali
del lavoro di oggi?
Oggi il cuore non è più, credo,
nella produzione, ma nello
smistamento. Penso a Castel
San Giovanni dove troviamo
l’immenso capannone di Amazon.
Il centro è la logistica,
merci che devono essere spostate
a velocità forsennata. Un
sistema dove i rapporti di lavoro
sono stravolti, regnano i
subappalti e il lavoro notturno.
Non abbiamo idea di cosa
accada dal nostro clic sulla tastiera
al momento in cui la
merce ci arriva a casa.
Raccontando la storia di
questa donna, lei descrive
anche la metamorfosi degli
imprenditori …
Ho incontrato i datori di lavoro
di Concetta. Hanno accettato
di parlarmi e per questo
sono loro grato. Sono dei cattolici
che a Settimo Torinese
sono considerati imprenditori
illuminati. E conoscevano
Concetta, cantavano insieme
in oratorio. Eppure, guidati
dal loro commercialista, hanno
deciso di esternalizzare il
servizio di pulizie della loro
grande birreria che dà lavoro
a decine di persone e alla fine
di licenziare lei e le sue colleghe.
Per risparmiare 20 mila
euro. La storia di Concetta
racchiude tutto questo. (Il FATTO QUOTIDIANO
Ultimi articoli
- La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica