La fine del mondo vicina e il riparatore di destini

Cultura | 11 marzo 2017
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Puro Tullio Avoledo, intatto, a quattordici anni dall’esordio. Ovvero qualcosa di assolutamente anticonvenzionale per il panorama letterario italiano. Lanciato da Giulio Mozzi quando era deus ex machina dell’editore Sironi, approdato a Einaudi, passato anche dall’esperienza della pubblicazione per Multiplayer.it (un paio di romanzi ispirati dai videogiochi), adesso lo scrittore friulano è pubblicato da Marsilio. Il suo più recente lavoro, “Chiedi alla luce” (483 pagine, 18 euro), sotto le insegne dell’editore veneziano, è l’ennesimo caleidoscopico viaggio offerto al lettore che non si accontenta di orizzonti vicini e scontati e cerca storie visionarie e fantastiche.

 A questa categoria appartiene “Chiedi alla luce”, con i suoi personaggi bislacchi e bizzarri, a cominciare da Gabriel, archistar di successo ma gravemente malato in giro per l’Europa, ma non semplicemente questo, anche un angelo in missione sulla terra – una missione iniziata dall’addio di una donna, Sabine, andata via da lui e da un’isola dell’Oceano indiano, lasciandogli un messaggio scritto col rossetto sul monitor di un computer – con l’obiettivo di salvare quanta più gente possibile, visto che la fine del mondo è prossima. La storia sarebbe quasi lineare, se non fosse che, forse, Gabriel, un angelo… non è.

È lui davvero a viaggiare nel tempo, per rimediare a dolori e malvagità della Storia e non, o è piuttosto la sua mente a immaginare per sé una vita parallela da riparatore di destini? Come in quasi ogni opera di Avoledo emergono la passione dell’autore per la musica e per la poesia, le citazioni più o meno nascoste, ma soprattutto l’intreccio fra realtà e finzione è sapiente, come quello fra dubbi e certezze, passato e presente.

Tutto ciò che sembra non necessariamente è (a cominciare dalla natura e identità del personaggio principale), è c’è spazio per i sorrisi come per le lacrime, un’altalena dei sentimenti figlia del vorticante andamento narrativo e geostorico delle pagine: lo scenario oscilla fra più capitoli europee, in alcuni passaggi cruciali (e in alcuni episodi misconosciuti e reali, come le fucilazioni sovietiche a Butovo) e anche nel futuro prossimo venturo, quando la Russia invaderà i paesi baltici e il presidente degli Stati Uniti sarà donna (previsione non centrata...). C’è il pessimismo di fondo che regna in molti suoi romanzi, ma Avoledo si concede anche una goccia di speranza. Ed è già tanto…

 di Salvatore Lo Iacono

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