La Chiesa accelera l'istruttoria sul martirio di Livatino
“Il Tribunale ha completato l’escussione dei testi, l’acquisizione di tutti i documenti, scritti editi ed inediti, e quant’altro necessario per formare il suo convincimento sulla figura del servo di Dio Rosario Angelo Livatino e sottoporre il tutto al nostro Arcivescovo, il Signor Cardinale Francesco Montenegro”. E’ di poche e precise parole il Postulatore della causa diocesana per la Canonizzazione di Rosario Angelo Livatino che si chiama don Giuseppe Livatino e che pur essendo di Canicattì non è parente neanche alla lontana del giovane magistrato.
Livatino fu ucciso la mattina del 21 settembre 1990 mentre in auto, con la sua utilitaria una Ford Fiesta amaranto di seconda mano, da solo e senza scorta si recava ad Agrigento per uno dei suoi ultimi giorni di lavoro estivo prima delle ferie estive. Aveva rinunciato alle canoniche ferie di luglio ed agosto per agevolare i colleghi che avevano famiglia o erano originari di regioni non vicine. Il 21 settembre 2011 l’allora don Franco Montenegro, vescovo dell’Arcidiocesi di Agrigento, nella chiesa di S. Domenico a Canicattì, la stessa frequentata da Livatino e dove ricevette il Sacramento della Confermazione in età adulta per scelta, introdusse il processo diocesano di Canonizzazione per il “Martire della Giustizia e, indirettamente, della Fede” come lo definì il 9 maggio 1993 a piano S. Gregorio con alle spalle il Tempio della Concordia San Giovanni Paolo II. In prima fila tutte le autorità ma pesò l’assenza degli anziani genitori: Rosalia Corbo venuta a mancare alcuni anni prima ed il dottor Vincenzo Livatino deceduto il 5 maggio dell’anno precedente che più di ogni altro avrebbe voluto vedere almeno l’avvio del procedimento per elevare agli onori dell’altare il suo unico figlio. Dal 1990 l’associazione d’impegno civico antimafia per la Legalità “TECNOPOLIS”, creata e fondata anche dall’allora laico di sinistra Giuseppe Livatino, ha intensificato l’attività in un territorio difficile ed ostile dove la criminalità e la mafia sono stati sempre egemoni e “cosa nostra” il primo referente “istituzionale” della gente, dei politici, degli imprenditori ed anche di parte della “chiesa” (e Livatino lo sapeva e lo respirava ogni giorno) tant’è che nel marzo 2004, il 29, i magistrati della DDA di Palermo con carabinieri e polizia misero a segno l’operazione “Alta mafia” arrestando l’allora sindaco di Canicattì, un parlamentare regionale, funzionari e dirigenti comunali, politici, liberi professionisti, imprenditori e mafiosi.
Da allora “TECNOPOLIS” non si è fermata ma ha perso per motivi anagrafici e di lavoro molti suoi fondatori ed aderenti ma ancora c’è ed opera. Negli anni ’90 è sorta per volere della professoressa Ida Abate, insegnante di liceo di Rosario Livatino, l’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” che ha proposto l’avvio del processo di canonizzazione. L’associazione è puntuale partner di “TECNOPOLIS” nelle manifestazioni in giro per l’Italia che ricordano il “Giudice ragazzino” com’è stato ribattezzato per il suo volto pulito e giovanile. Quando venne ucciso non aveva compiuto 38 anni. Da qualche anno le due associazioni assieme all’ufficio di Postulazione hanno dato vita alla “Settimana della Legalità Giudici Saetta Livatino” che da qualche anno, complice la crisi degli enti locali ed una certa politica, ha perso il supporto dell’amministrazione comunale di Canicattì. “Nessuna polemica con il Comune di Canicattì –dicono Valentina Garlandi e Riccardo La Vecchia presidenti delle associazioni Livatino e Tecnopolis- ma purtroppo la loro tempistica e le loro idee in materia divergono molto dalle nostre. La Memoria dei due Giudici non può essere all’insegna dell’improvvisazione…”. Anche quest’anno le due associazioni autotassandosi realizzeranno la “Settimana della Legalità”. Il Presidente della Repubblica apprezzando lo spirito di abnegazione ed il senso della Memoria e delle Istituzioni ha concesso la sua Adesione, per l’ennesima volta, attraverso la “Medaglia del Presidente della Repubblica”. Il programma delle associazioni è lungo ed articolato.
S’inizierà il 20 settembre alle 20 con una veglia di preghiera a S. Domenico seguita da una fiaccolata sino a “Casa Livatino” che si vorrebbe far diventare “Casa museo” nonostante le resistenze della proprietaria che è ricorsa anche al Cga per l’apposizione del vincolo storico culturale. Il 21 settembre sempre a S. Domenico alle 10,30 messa e alle 12 omaggio in contrada Gasena alla stele di recente danneggiata da ignoti. Il 22 settembre il convegno su: “Dalla Valle dei Templi a Sibari: l’impegnno della Chiesa contro la criminalità mafiosa ed organizzata” con don Giuseppe Livatino, il giornalista Giacomo Di Girolamo e Luigi Patronaggio, Procuratore Capo della Repubblica di Agrigento. Il 23 “I Madonnari disegnano la Legalità” ed il 25 settembre l’omaggio al Giudice Antonino Saetta e al figlio Stefano, uccisi il 25 settembre 1988. Il 3 ottobre a Messina la consegna dei “Pro Bono Iustitiae” e “Pro Bono Veritas”. (Enzo Gallo)
Di seguito l’intero programma che sarà aggiornato sul sito www.livatino.it
PROGRAMMA SETTIMANA DELLA LEGALITA' GIUDICI SAETTA LIVATINO 20 SETTEMBRE – 3 OTTOBRE 2017
20.09.2017 - Canicattì – chiesa S. Domenico
Ore 20 - Veglia di preghiera presso chiesa S. Domenico con fiaccolata conclusiva da S. Domenico a “Casa Livatino”
21.09.2017 –
ore 10.30 - Chiesa San Domenico - Canicattì Funzione religiosa in Memoria del Giudice Rosario Livatino
ore 12.00 - Agrigento – Vecchio tracciato SS 640 – C.da Gasena – Omaggio alla stele Livatino fatta erigere dai genitori in ricordo del loro unico figlio
22-23 Settembre AGRIGENTO – Palazzo di Giustizia – Aula Rosario Livatino
Corso Formazione Decentrata CSM su “Il diritto degli appalti pubblici tra regole del procedimento, tutela dell’interesse pubblico e condotte penalmente illecite”
- Canicattì - TEATRO SOCIALE
ore 10.00 – Convegno su: “Dalla Valle dei Templi a Sibari: l’impegnno della Chiesa contro la criminalità mafiosa ed organizzata”.
Relatori: don Giuseppe Livatino (Postulatore Causa di Canonizzazione Rosario Livatino)
Giacomo Di Girolamo (Giornalista)
Luigi Patronaggio – Procuratore Capo della Repubblica di Agrigento
23.09.2017 – Canicattì - V.le Reg. Margherita
ore 09.00 – "I Madonnari disegnano la Legalità"
Manifestazione a cura dall'Istituto Comprensivo "G. Verga" con la collaborazione delle Associazioni "Gli Amici del Giudice R.Livatino" e "Tecnopolis"
25.09.2017 – Canicattì
ore 10.00 - Cimitero Comunale Omaggio floreale alla tomba del Giudice Saetta e del figlio Stefano (A cura delle Associazioni “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino- d’Impegno Civico ed Antimafia “TECNOPOLIS”- Postulazione Causa di Canonizzazione Rosario Livatino)
ore 10,30 – Chiesa di S. Diego – Funzione religiosa in Memoria del Presidente Antonino Saetta e del figlio Stefano (a cura dell’amministrazione comunale)
ore 12,00 Caltanissetta – S.S. 640 – ex viadotto Giulfo – Omaggio alla stele ed inaugurazione del nuovo “Viadotto Saetta”
03 ottobre 2017 Messina - Falcoltà di Giurisprudenza
ore 17 Consegna dei “Pro Bono Iustitiae” e “Pro Bono Veritas”
Enzo Gallo
Protocollo di legalità con il Centro Pio La Torre
Protocollo di legalità tra il comune di Canicattì (Ag) e il Centro Pio La Torre contro mafia e corruzione. Sulla scia di quelli già siglati con l’Anci ed altri comuni siciliani, il protocollo si propone di sostenere ed incentivare le attività di promozione della legalità e di contrasto ai fenomeni corruttivi e dell’infiltrazione mafiosa all’interno della pubblica amministrazione e nel suo rapporto con i cittadini.
In particolare, il Centro Pio La Torre ed il Comune di Canicattì promuoveranno la realizzazione di un’attività di contrasto ai fenomeni di condizionamento del voto, attraverso la formazione dei componenti del seggio elettorale e si impegnano a costituirsi parte civile nei processi di mafia.
“La stipula del Protocollo – sottolinea Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre – è un impegno a raccogliere l'invito ad una rivoluzione etica da parte della società che è stato fortemente ribadito dagli oltre duemila studenti che hanno preso parte quest’anno al questionario sulla percezione mafiosa condotto tra i ragazzi che hanno partecipato al Progetto educativo promosso dal Centro ed è inoltre una valorizzazione del ruolo che gli enti locali ricoprono nella lotta alla corruzione, brodo di coltura di ogni mafia”.
La sottoscrizione ufficiale del Protocollo avverrà sabato 23, alle ore 9, presso il Teatro Sociale di Canicattì in occasione di un incontro con gli studenti alla presenza, tra gli altri, anche del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Vincenzo Avanzato e del testimone di Giustizia Ignazio Cutrò. Un’iniziativa incardinata nel programma per la “Settimana della Legalità” che si terrà dal 19 al 25 settembre 2017
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