L'omaggio di Baucina a Pio La Torre: nuovo polo culturale per la legalità
Una villa confiscata alla mafia diventa
un centro importante a livello ricreativo-culturale per Baucina e non
solo. Sarà un punto di riferimento soprattutto per i giovani. Ieri,
in un caldo pomeriggio di agosto, è stato dato il via al nuovo
centro con il taglio del nastro alla presenza di autorità politiche
e militari. Non poche le emozioni per quei cittadini presenti alla
cerimonia di inaugurazione, ma anche una spinta in più per le
autorità che hanno lavorato perché questo centro possa essere un
nuovo motore propulsore per le attività di coloro che lo
frequenteranno. Una comunità che riceve dallo Stato un bene immobile
che diventerà un «centro di legalità». «L’avvenimento
rappresenta - dice il sindaco Ciro Coniglio - il riscatto di una
comunità collinare che grazie alla legge Rognoni-La Torre consente
di restituire alla società civile quello che la mafia aveva
sottratto con il delitto e la prepotenza. Cresce così la speranza
per una Sicilia libera dalla mafia e da ogni forma di illegalità».
La villa confiscata si trova in contrada Acquasanta. Una struttura
piuttosto grande che è stata intitolata a Pio La Torre. L’immobile
si trova sulla strada provinciale BagheriaVentimiglia di Sicilia.
All’interno della struttura saranno collocati i busti di Nicola
Azoti, sindacalista locale, e Pio La Torre uccisi dalla mafia e dei
quali ricorre, quest'anno, il settantesimo e il trentacinquesimo
anniversario del loro martirio. Una villa che oltre agli spazi
interni riserva anche un ampio terreno dove tra l'altro è locata una
piscina. Alla manifestazione promossa dall'amministrazione comunale
guidata dal primo cittadino Ciro Coniglio e dal presidente del centro
Pio La Torre, Vito Lo Monaco, sono intervenuti tra gli altri il
presidente della Regione Rosario Crocetta, il sottosegretario alla
sanità Davide Faraone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando,
l’avvocato penalista Nino Caleca, il già procuratore della
repubblica Leonardo Agueci, l’assessore regionale all’Agricoltura
Antonello Cracolici, il parlamentare Francesco Ribaudo, il professor
Giuseppe Giaccone, presidente dell'associazione culturale Ventibaci,
Antonella Azoti, figlia del sindacalista Nicolò e i rappresentanti
dell'Accademia delle Belle Arti di Palermo.
La struttura è stata finanziata esclusivamente con fondi comunali per un investimento di ottantamila euro. La facciata esterna della struttura è caratterizzata da alcuni murales con frasi di vittime della mafia realizzata da giovani artisti coordinati da Giuseppe Lo Cascio. «È un grande giorno per la comunità - dice Vito Lo Monaco, presidente centro Pio La Torre -. Una struttura consegnata alla legalità». «In un territorio dell'entroterra - dichiara Giuseppe Lupo vice presidente Ars - che ha bisogno di un rilancio per le attività sociali, che si potranno sviluppare, ricordando Pio La Torre, grazie ad una sinergia tra amministrazione comunale e altre istituzioni che consentono il recupero di una struttura confiscata alla mafia, per essere restituita alle attività di una comunità». «Un momento di vita e di gioia - dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando -. Questa struttura, utile per costruire un momento di socializzazione alternativa all'attività mafiosa». «Faccio una proposta al prossimo presidente della Regione - dice l'ex assessore regionale Nino Caleca - che si impegni affinché i soldi confiscati siano spesi in Sicilia. Che in parte questo denaro sia assegnato all'università per consentire ai giovani universitari di formarsi attraverso corsi di alta formazione e master. La mafia ha rubato il futuro ai giovani, con questa proposta i giovani devono ritornare per dare la possibilità di creare una classe dirigente che sia il futuro per la nostra terra».
Ultimi articoli
- La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica