In memoria di Giacinto Militello, storico sindacalista della Cgil

Società | 6 giugno 2018
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È morto a 82 anni Giacinto Militello dirigente nazionale della Cgil e personaggio di spicco della sinistra italiana, intellettuale assai impegnato nella ricerca economica e sociale. Nato a Montemaggiore Belsito, in provincia di Palermo,  socialista, fu presidente nazionale dell'Unione Goliardica Italiana, l'associazione unitaria degli universitari  progressisti,   partecipo' alla scissione del Psiup e poi - allo scioglimento di quel partito- aderì al Pci. 

Fu segretario generale della  Federbraccanti siciliana in anni decisivi per le lotte dei braccianti e contadini finalizzate all'estensione dell'occupazione ed alla conquista di nuovi diritti  per i lavoratori. Chiamato a Roma, fu dirigente nazionale del sindacato dei lavoratori chimici e nel 1978  venne  chiamato da Luciano Lama a far parte della segreteria confederale. Nel 1985 divenne presidente dell'Inps. Restò  sempre vicino alla Sicilia ed ebbe rapporti intensi anche con Pio la Torre. Conclusa l'esperienza all'istituto di previdenza,  la sua  riconosciuta competenza economica lo porto' ad occuparsi di cooperazione e fu, in particolare, amministratore delegato dell'UniPol. Dal 1990 al 1997 fu commissario dell'Antitrust. Negli ultimi anni ha continuato a fornire, con saggi e pubblicazioni un contributo culturale importante all'intera sinistra italiana. 

Il presidente  Vito Lo Monaco e tutta la comunita' del Centro studi Pio La Torre lo ricordano con immutata stima e  affetto e rivolgono sentite condoglianze ai suoi familiari. 

Anche la Cgil tutta "piange Giacinto Militello, dirigente confederale che ha caratterizzato un’intensa stagione unitaria di lotte e conquiste sindacali, ed esprime cordoglio e vicinanza alla moglie e alla famiglia". "Il contributo di Militello alle battaglie sindacali e della sinistra è stato importante- dice il segretario generale della Cgil siciliana, Michele Pagliaro - e il suo è un lascito fondamentale di passione politica e impegno di cui fare tesoro per affrontare le sfide difficili che ci attendono". 

La salma di Militello è stata portata alla Camera del lavoro di Roma, dove è stata allestita la camera ardente. Militello lascia due figli e la moglie Laura Pennacchi, parlamentare del Pds-Ds per tre legislature, dal 1994 al 2006, e sottosegretario al Tesoro nel primo governo Prodi.

Sarà sepolto nel cimitero di Montemaggiore Belsito. 

 di Franco Garufi

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