In memoria di Giacinto Militello, storico sindacalista della Cgil
È morto a 82 anni Giacinto Militello dirigente nazionale della Cgil e personaggio di spicco della sinistra italiana, intellettuale assai impegnato nella ricerca economica e sociale. Nato a Montemaggiore Belsito, in provincia di Palermo, socialista, fu presidente nazionale dell'Unione Goliardica Italiana, l'associazione unitaria degli universitari progressisti, partecipo' alla scissione del Psiup e poi - allo scioglimento di quel partito- aderì al Pci.
Fu segretario generale della Federbraccanti siciliana in anni decisivi per le lotte dei braccianti e contadini finalizzate all'estensione dell'occupazione ed alla conquista di nuovi diritti per i lavoratori. Chiamato a Roma, fu dirigente nazionale del sindacato dei lavoratori chimici e nel 1978 venne chiamato da Luciano Lama a far parte della segreteria confederale. Nel 1985 divenne presidente dell'Inps. Restò sempre vicino alla Sicilia ed ebbe rapporti intensi anche con Pio la Torre. Conclusa l'esperienza all'istituto di previdenza, la sua riconosciuta competenza economica lo porto' ad occuparsi di cooperazione e fu, in particolare, amministratore delegato dell'UniPol. Dal 1990 al 1997 fu commissario dell'Antitrust. Negli ultimi anni ha continuato a fornire, con saggi e pubblicazioni un contributo culturale importante all'intera sinistra italiana.
Il presidente Vito Lo Monaco e tutta la comunita' del Centro studi Pio La Torre lo ricordano con immutata stima e affetto e rivolgono sentite condoglianze ai suoi familiari.
Anche la Cgil tutta "piange Giacinto Militello, dirigente confederale che ha caratterizzato un’intensa stagione unitaria di lotte e conquiste sindacali, ed esprime cordoglio e vicinanza alla moglie e alla famiglia". "Il contributo di Militello alle battaglie sindacali e della sinistra è stato importante- dice il segretario generale della Cgil siciliana, Michele Pagliaro - e il suo è un lascito fondamentale di passione politica e impegno di cui fare tesoro per affrontare le sfide difficili che ci attendono".
La salma di Militello è stata portata alla Camera del lavoro di Roma, dove è stata allestita la camera ardente. Militello lascia due figli e la moglie Laura Pennacchi, parlamentare del Pds-Ds per tre legislature, dal 1994 al 2006, e sottosegretario al Tesoro nel primo governo Prodi.
Sarà sepolto nel cimitero di Montemaggiore Belsito.
Ultimi articoli
- La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica