Il Torino Film Festival celebra il cinema di Brian De Palma

Cultura | 21 novembre 2017
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Sono 15 i film della sezione competitiva della 35.a edizione Torino Film Festival (Torino 24 novembre-2 dicembre 2017), dotata di un premio di 15.000 € al vincitore e riservata a opere prime, seconde o terze, realizzati nel 2017 e inediti in Italia. Uno spaccato del mondo che comprende paesi dei cinque continenti (Argentina, Belgio, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Hong Kong, Israele, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Venezuela), more solito prestando massima attenzione al cinema “giovane”. Una rigida selezione di film rivolta alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, scelti tra le migliori tendenze del cinema indipendente. Ben 134 saranno i lungometraggi, 10 i mediometraggi e 25 i cortometraggi per un totale di 169 i film che saranno proiettati nel corso di questa edizione, distribuiti tra 40 lungometraggi divisi in opere prime e seconde, comprendenti 36 anteprime mondiali, 21 anteprime internazionali, 4 anteprime europee e 59 anteprime italiane, tutti selezionati tra più di 4000 film visionati (tra corti, medi e lungometraggi).

 Molte le opere italiane (30) della copiosa sezione “Festa mobile” (film e docu-film), tra cui “Balon” del regista siciliano Pasquale Scimeca (nato ad Aliminusa, in provincia di Palermo) che narra cosa succede a casa dei derelitti della terra prima delle disperate fughe sui barconi. Amin è un piccolo nigeriano di dieci anni. “Un giorno - così spiega la sinossi - i miliziani di Boko Haram irrompono nel suo villaggio e compiono una strage, ma Amin riesce a fuggire con la sorella più grande. Comincia così la loro odissea, che li porta a conoscere altri generi di violenza, altri gesti di solidarietà, nel miraggio delle coste della Sicilia. Docu-drama che ha l’altezza della tragedia, esemplare nel ritrarre la condizione dei migranti e capace di andare oltre la cronaca”. Il docu-film di Scimeca sarà proiettato quattro volte, mercoledì 29 (proiezione riservata alla stampa), quindi di seguito il 30 novembre e l’1 e il 2 dicembre.

Nome di spicco, tra le altre proposte italiane, quello di Elisabetta Sgarbi con “L’altrove più vicino”, un viaggio nella Slovenia (presentato come vero e proprio evento) e ancora quello di Francesca Comencini (“Amori che non sanno stare al mondo”, storia d’un amore finito e delle sue conseguenze), seguiti da Paola Randi (“Tito e gli alieni”, opera seconda della regista che firma un “piccolo Ufo coloratissimo e agrodolce”, interprete Valerio Mastrandrea), seguiti dall’ormai habituè Davide Ferrario (“Cento anni”, un emozionante viaggio storico che prende lo spunto dalla disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917) e Carlo Mazzacurati (di cui viene riproposto il film del 1987 “Notte italiana”,). Cinque saranno i film di “Festa Mobile/Torino Film Fest”, provenienti da Belgio, Finlandia, Olanda, Singapore e Cile, due quelli della “Film Commission Torino Piemonte”, gli italiani “Vai piano ma vinci” (2017) di Alice Filippi, la storia vera di Perfelice Filippi rapito dalla ‘nadrangheta nel 1978 e “Al massimo ribasso” (2017) di Riccardo Iacopino. Asia Argento, guest director, ha scelto per “Amerikana” (una sezione da lei curata) cinque film per rappresentare un America diversa come “luogo veramente allucinante, fatto di parcheggi enormi, di franchising, di motel, di edifici tutti uguali, di desolazione. Il Texas tristissimo del film di Wenders, il Tennessee di Payday, il tragico disincanto descritto da Herzog in Stroszek, e la rabbia disillusa di Out of the Blue. L'America dei rednecks, dei delusi, dei lobotomizzati, dei poveri senza speranza. L'AmeriKa”. Tutt’altro che l’ormai rancido America dream. Per “After Hours” , la sezione dark del Festival arrivano “due italiani - scrive il direttore artistico Emanaela Martini - certamente anomali nel panorama della produzione nostrana. Il primo, diretto da Sebastiano Mauri, è, letteralmente, una “Favola”, tratta dallo spettacolo teatrale omonimo scritto e messo in scena da Filippo Timi per la prima volta nel 2011: la storia dell'amicizia e della complicità che lega due agiate casalinghe americane anni ‘50, Mrs. Fairytale e Mrs. Emerald, tra commedia surreale e drammatiche inquietudini, sullo sfondo di tramonti e arredi che richiamano Douglas Sirk e Todd Haynes. Il secondo è un torbido musical gotico, sulla scorta del testo più feroce di Shakespeare: “Riccardo va all'inferno” di Roberta Torre, rilettura contemporanea di Riccardo III, vendette, omicidi e intrighi in seno a una potente famiglia della periferia romana, tra il Riccardo storpiato e folle di Massimo Ranieri e la torbida ambiguità della Regina Madre Sonia Bergamasco”.

E ancora “The disaster artist” di James Franco, tre trhriller, due zombie-movie, due storie di fantasmi, due “giochi pericolosi”, un body-horror ed un “trionfo di vampiri”. Insomma un bel po’ di brividi in 14 film per non dormire la notte. Il “Torino Film Fest documentari”, diviso in due sezioni, presenterà otto documentari (“International doc”) e 10 di “Italiana doc” , con una particolare attenzione sul Sud Italia a cominciare da “Vento di Soave” di Corrado Punzi, “Racconti di cenere e lapilli” di Gabriele di Munzio, “Talien” di Elia Mouatamid, “Archipelago” di Camilla Insom e Giulio Squillacciotti (questi ultimi su paesi nord-africani) e ancora 12 opere sul tema del “viaggio. Altri cinque i lavori inclusi nelle due sottosezioni “Non umano” e “Fuori concorso”. In “Italiana Corti”, spiega il curatore Davide Oberto (responsabile delle sezioni documentaristiche) “il concorso è riservato a cortometraggi italiani inediti, caratterizzati da ricerca e originalità di linguaggio. 8 titoli in concorso, 2 fuori concorso, 2 programmi dai titoli che evocano l’universo salgariano - “Straordinarie avventure” e “Il continente misterioso” - e sono in grado di creare mappe dove trovano posto animate storie d’amore, le sensualità del mistero della vita animale, immagini lontane e affascinanti di mondi mai visti, fiabe di passaggio all’età adulta e riti propiziatori. I 2 film fuori concorso (“Robhot” e “Sogno l’amore” ) introducono in Italiana corti l’animazione - grazie al torinese d’adozione, candidato ai César, Donato Sansone - e il videoclip, presentando in anteprima assoluta il video musicale del giovane cantautore torinese Andrea Laszlo De Simone, in questo caso anche co-regista”. Infine per “Onde” (il segmento più innovativo e sperimentale del Festival) sono ben 18 i film selezionati, anch’essi provenienti da tutto il mondo. Grande retrospettiva dedicata a Brian De Palma ( 33 film, per chi vuol conoscere o approfondirne la conoscenza), curata dalla direttrice artistica Emanuela Martini, che così schizza efficacemente il grande cineasta americano: “Ha materializzato paure, incubi, ossessioni frammentate; ci ha trascinato dentro i labirinti dell'immaginario collettivo novecentesco; ha dato corpo ai fantasmi del nostro inconscio: Brian De Palma, uno dei maggiori autori emersi dal cinema americano anni ‘70, maestro di stile, erede di Hitchcock (ma anche grande ammiratore di Godard ed Eisentein), sempre in bilico tra un'anima di artista indie e le regole del gioco che Hollywood detta. Newyorkese, amico e sodale di Martin Scorsese (con il quale condivide passioni da cinéphile come quella per il cinema di Michael Powell), De Palma ha visto ingiusti insuccessi trasformarsi in cult movies (“Il fantasma del palcoscenico”), ha per primo realizzato un film da un romanzo di Stephen King (“Carrie, lo sguardo di Satana”), ha fatto emergere dalla trama dei film di genere la filigrana delle teorie sulla visione e sull'eccesso di immagini dal quale siamo sommersi. Ha diretto alcuni dei thriller più belli degli ultimi quarant'anni (“Vestito per uccidere”,” Blow Out”), ha dato vita a due giganteschi maudit del gangster movie (Tony Montana in “Scarface” e Carlito Brigante in “Carlito's Way”, epiche interpretazioni di Al Pacino), ha ricreato le atmosfere più insidiose del noir (“Femme fatale”, “Black Dahlia”, dal romanzo di James Ellroy), ha registrato le atrocità indotte dalle guerre (Vittime di guerra, “Redacted”).

Sempre rielaborando una lingua che è tra le più raffinate e consapevoli del cinema hollywoodiano, sempre scavando nell'intricata rete degli sguardi, umani e artificiali, delle riproduzioni, dei riflessi, dei suoni, delle fantasie, dei sogni dentro ai quali ci perdiamo quotidianamente”. A De Palma è dedicato un incontro in programma venerdì 1 dicembre.Infine lo stravagante “Non dire gatto”, presenterà sei film di cui i gatti sono protagonisti, anch’essi scelti dalla “gattara” Martini. Questi i principali premi in palio. TORINO 35 Concorso internazionale lungometraggi Miglior film: € 15.000; Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: € 7.000; Premio per la miglior attrice, Premio per il miglior attore, Premio per la miglior sceneggiatura, Premio del pubblico; TFFdoc Internazionale.doc al Miglior film: € 5.000 Internazionale.doc; Premio speciale della giuria Italiana.doc, al Miglior film (in collaborazione con Equilibra): € 5.000 Italiana.doc; Premio speciale della giuria Italiana Corti Concorso cortometraggi italiani Premio Chicca Richelmy per il Miglior film: € 1.500; Premio speciale della giuria Premio Fipresci Miglior film Torino 35; Premio Cipputi Miglior film sul mondo dal lavoro, concorrono al Premio Cipputi, 8 film presentati nelle sezioni TORINO 35, TFFdoc/Internazionale.doc e TFFdoc/Italiana.doc Il “Gran Premio Torino” verrà assegnato quest’anno al compositore Pino Donaggio, prolifico autore di moltissime colonne sonore, il 29 novembre al “Cinema Massimo 1”.

Film d’apertura di questa 35.a edizione (venerdì 24 novembre) al Cinema Massimo sarà “Finding your feet / Ricomincio da me”di Richard Loncraine; film di chiusura (sabato 2 dicembre) Cinema Reposi, “The Florida Project” di Sean Baker. Tutte le proiezioni si terranno al “Multisala Cinema Massimo”, al “Multisala Reposi” e al “Cinema Classico” (riservate alla stampa). Conferenze e attività stampa presso la sede RAI- Museo della Radio e della Televisione (via G. Verdi, 16 dal 25 novembre al 2 dicembre 2017). La grande kermesse, ormai considerata una delle più importanti a livello europeo (e conosciuta nel mondo intero), è già pronta ad intraprendere il suo trentacinquesimo viaggio.

 di Franco La Magna

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