Il mondo della politica italiana non è per i giovani

Politica | 11 luglio 2018
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L’Italia non è un paese per giovani e non esiste ricambio generazionale nella sua classe dirigente. A rimarcare questo dato è una ricerca di Openpolis che ha preso in esame la politica, un settore nel quale i giovani non sono tanti. Pur prendendo in considerazione gli under 40, il risultato non si discosta di molto. Anche se in parlamento i dati sono in crescita, si evidenzia come letà media non è mai stata così bassa. Sia nelle regioni che nei comuni capoluogo tuttavia, soprattutto nei ruoli chiave, a fare da padrone sono i nati negli anni 70: gli under 30 e gli under 40, infatti, sono davvero pochi. Prendendo in analisi il governo Conte, se da un lato gli under 40 sono solo 3 su 19, è anche vero che la presenza di un 32enne vice presidente del consiglio, Luigi Di Maio, rappresenta una novità rispetto al passato. Alla Camera dei Deputati la porzione più grande dei parlamentari aveva al momento dellelezione tra i 30 e i 40 anni, il 34,50%. Una fascia che per i motivi costituzionali, per essere eleggibili al Senato bisogna avere almeno 40 anni, è completamente assente a Palazzo Madama dove, invece, quasi la metà dellaula (il 45,22%) aveva tra i 40 e i 50 anni. Intervallo che a Montecitorio riguardava il 31,32% degli eletti.

Il M5S e la Lega, le due forze politiche attualmente al governo, sono quelle con letà media più bassa. Guidano inoltre la classifica per percentuale di deputati under 40, il 70,72% del M5S e il 34,68% della Lega. I dati del partito guidato da Luigi Di Maio sono molto sopra la media, e risultano essere uneccezione rispetto al resto degli schieramenti. Per fare un confronto, la percentuale di under 40 registrata dal PD è più di 3 volte inferiore a quella del M5S. A ricoprire le key position a Montecitorio sono in 78: il presidente di aula, i 7 capigruppo, i 14 presidenti di commissione, i 28 vicepresidenti e i 28 segretari di commissione. Il 37,18% di questi 78 incarichi sono nelle mani di deputati under 40. Un dato certamente rilevante, anche in considerazione del fatto che rispecchia perfettamente quello più generale dellaula, dove gli eletti under 40 sono il 38,78%.

Significativa risulta essere la situazione per le presidenze di commissione, per il 50% in mano a parlamentari che hanno meno di 40 anni, come anche quella delle vice presidenze (42,86%). Altro incarico cardine per lattività del parlamento è quello dei capigruppo: dei 7 gruppi al momento attivi a Montecitorio, 2 sono guidati da deputati con meno di 40 anni. Per l’esattezza da Francesco DUva del M5S e da Riccardo Molinari della Lega.

Facendo un focus sulle regioni, circa il 22,90% dei consiglieri regionali in Italia aveva al momento dell’elezione 40 anni o meno. Percentuale che scende al 9,95% se si considerano, invece, le giunte regionali. Tali dati, dunque, sono considerevolmente più bassi rispetto al parlamento. La giunta con la percentuale più alta di membri under 40 al momento dellinsediamento è quella della regione Lazio, il 27,3% del totale. A seguire lAbruzzo (25%), e il Friuli-Venezia Giulia (18,2%). Al di sopra della soglia del 15% anche la Basilicata (16,7) e il Molise (16,7).

La Calabria, il Piemonte, la Sardegna, la Toscana, il Trentino-Alto Adige e l’Umbria al momento del loro insediamento non avevano neanche un membro di giunta di 40 anni. A queste si può anche aggiungere la giunta regionale molisana, dove il 50% dei membri aveva più di 60 anni. Più nello specifico a livello nazionale sono quindi 19 i membri di giunta regionale che al momento della nomina avevano meno di 40 anni. La giunta del Lazio è quella più rappresentata con ben 3 assessori (Alessandri, Onorati e Troncarelli), mentre a seguire rispettivamente con 2 troviamo lAbruzzo (Paolucci e Sclocco), il Friuli-Venezia Giulia (Fedriga e Roberti) e la Lombardia (Cambiaghi e Piani). Presenti anche la Basilicata (Pietrantuono), la Campania (Marciani), lEmilia-Romagna (Rossi), la Liguria (Giampedrone), le Marche (Bora), il Molise (Di Baggio), la Puglia (Piemontese), la Sicilia (Razza), la Valle dAosta (Aggravi) e il Veneto (Corazzari).

Nei consigli comunali delle città capoluogo gli over 60 sono di numero maggiore rispetto agli under 30, rispettivamente il 13% e l'8% degli eletti e il 70% dei consiglieri aveva più di 40 anni al momento dell’elezione. Anche qua, raggruppando i consiglieri per fasce d'età, quelli tra i 40 e i 50 anni sono i più presenti. Tra le 14 città metropolitane spiccano i dati di Torino, Bologna e Catania. In questi 3 comuni la percentuale di consiglieri comunali under 40 supera il 40%, raggiungendo il 45% nel capoluogo piemontese. Ben sotto la media nazionale, invece, quanto fatto segnare da Napoli (23,08%) e Venezia (19,44%), ultime tra le città prese in considerazione. Con risultati simili tra loro e leggermente sopra il dato nazionale quanto fatto registrare dai consigli comunali di Milano (34,69%) e Roma (33,33%).

Nelle giunte dei comuni capoluogo, invece, la percentuale di under 40 scende notevolmente. Se i consiglieri nei comuni capoluogo con 40 anni o meno al momento dellinsediamento erano poco più del 30%, la percentuale per i membri di giunta scende al 23%. Questo vuol dire che il restante 76% aveva più di 40 anni, circa tre quarti dei nominati.

Gli under 40 al momento della nomina o elezione, nel caso dei sindaci, sono più di 230. Tra questi figurano 17 sindaci, tra cui Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, e ben 18 vice sindaci. Per quanto riguarda, invece, le mansioni specifiche che vengono assegnate agli assessori, la situazione è un po' più complessa. Mentre la suddivisione delle deleghe nelle regioni segue degli schemi più regolari, lo stesso non si può dire dei comuni. Sovente, infatti, deleghe che possono essere considerate affini, vengono scorporate, e assegnate a più assessori. Le deleghe che più spesso vengono assegnate agli assessori under 40 sono quelle allo sport e ai giovani; segue lambiente e poi tutte le altre. Salta all’occhio come bilancio e sviluppo economico figurino in fondo a questa classifica. Ancora una volta man man chi ci si avvicina agli incarichi più di peso, più diminuisce il numero di under 40 presenti.

 di Melania Federico

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