Il maschicidio delle Taddrarite o il teatro delle donne di Catania
Il teatro del grottesco (rappresentazioni che ondeggiano tra la tragedia e la commedia) ha avuto,come sappiamo, i massimi rappresentanti in Becket e Ionesco, impropriamente definiti autori “dell’assurdo”, mentre nulla di più vicino alla realtà della vita è nelle opere dei due geni, che scrivevano in un depistante francese. A sua insaputa Bob Wilson (un onnivoro all’hamburgher) ha traghettato il teatro del grottesco in questo millennio, in tale onere autonomamente aiutato dal nostro Nino Romeo. Il grande teatro, da Aristofane a Shakespeare, fa ridere e riflettere; meglio di cento trattati filosofici.
All’interno della collaborazione tra Teatro Stabile ed Università di Catania, grazie alla grande passione e disponibilità del prof. Rosario Castelli, abbiamo avuto modo di apprezzare una autrice e regista che rappresenta al meglio una nuova proposta del teatro siciliano. Luana Rondinelli porta in scena una visione, non solo al femminile, di realtà sempre eguali ed immote, dai tempi di Ulisse (aspettando la sua Penelope a Segesta) ad oggi. Una condizione (muliebre) che subisce gli atavici ritardi di una società piccolo borghese, che dell’ipocrisia e del silenzio omertoso fa legge di vita, creando la “coltura” ideale dove cresce il “maschio violento” Il quale, ad ogni latitudine, giunge al femminicidio (quale soluzione finale), ieri come oggi.
Tre sorelle, vittime di un maschio violento, fannullone e predatore, vegliano la sua bara per l’intera notte; le luci accese, la porta aperta, per “essere sicure che l’anima vada via”. La notte disvela alle tre donne la realtà, fatta di tradimenti e pettegolezzi, di amori sbagliati ed odi veri, per giungere, alle luci dell’alba, alla rivelazione del perfido omicidio dell’uomo, preso per la gola, dalla morte. Un’opera antica ed attuale, senza tempo ma odierna rivelatrice anche di una perenne assenza, di amore e verità. Agnizione che qui giunge a compimento grazie alla grande menzogna del teatro, (quando esso ‘funziona’ bene)
Volano i quasi 45 minuti dello spettacolo, tra risi, sorrisi e applausi a scena aperta, nel contesto del grande monastero benedettino, che si svela nelle sue bellissime quinte teatrali, location di eventi storici e letterari di grandissimo rilievo.
Una bella serata che ricongiunge il pubblico al teatro, alla cultura ed alla città, che, fuori dalle sacre nobili mura, ancora geme dolente.
Tallarite
Di Luana Rondinelli
Con: Silvia Bello, Giovanna Mangiù, Luana Rondinelli.
Regia: Luana Rondinelli.
Musiche: Roberta Prestigiacomo.
Produzione Accura teatro.
Al Chiostro di Ponente, Convento dei
Benedettini di Cataniaa
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