Il genio di Toulouse Lautrec al Palazzo della Cultura di Catania
In corso a Catania a Palazzo della Cultura (e fino al 3 giugno) una mostra dedicata a Henri de Toulouse Lautrec, geniale artista francese, rampollo di una delle famiglie più prestigiose di Francia, ma intaccato fin dall’infanzia nel patrimonio genetico da deformazione ossea (dovuta alla consanguineità dei genitori) e da due successive cadute (con rottura degli arti inferiori) che ne provocarono un arresto della crescita. Costretto spesso all’immobilità il giovane Henri cominciò a coltivare l’inveterata passione per il disegno e la pittura, che nella maturità sfocerà in veri e propri capolavori. Curata da Stefano Zuffi e patrocinata dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la mostra “Toulouse Lautrec La Ville Lumière” è divisa in undici sezioni e si propone di rappresentare uno spaccato significativo della Parigi di fine Ottocento “…la vita bohémienne - si legge nel comunicato stampa - gli artisti di Montmartre, il Moulin Rouge, i teatri, le riviste umoristiche, le prostitute…l’accattivante mondo di Toulouse Lautrec, genio che divenne noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari e i ritratti dei personaggi che hanno segnato un’epoca rimanendo ben impressi nell’immaginario collettivo”.
Undici, dunque, le sezioni tematiche in cui la mostra è suddivisa: “Lo studio dell’incisione e la tecnica della litografia” (introduttiva), seguita da tre segmenti dedicati a “I protagonisti delle notti parigine: Jane Avril (la stella del cabaret parigino, raffigurata anche nel can can insieme al corpo di ballo); ancora “Aristide Bruant” (cantautore e cabarettista, disegnato più volte con il suo cappello a larghe falde e la sciarpa rossa) e infine “Yvette Guilbert” (la diseuse, attrice e cantante con i lunghi guanti neri fino al gomito, a cui il pittore ha dedicato un intero album di litografie, presente nelle mostra, disegni ed incisioni). Ospiti della quinta sezione “I disegni dall’adolescenza alla maturità” (disegni a matita e a penna, soprattutto schizzi di personaggi). “Le riviste satiriche” sono oggetto della sesta sezione (la collaborazione editoriale costituisce un aspetto importantissimo dell’arte di Lautrec), mentre nelle settima appaiono “Il Moulin Rouge e gli spettacoli parigini” (scene popolari del cabaret o delle tragedie greche o dei concerti all’Opèra). Henri “che andava pazzo per i cavalli e non si era mai consolato di poterli montare” li disegna e li dipinge spesso e l’ottava sezione “Cavalli e cavalieri” ne da ampia testimonianza, così come nella nona “Libri e collaborazioni editoriali” si trova l’impegno editoriale per le illustrazioni (litografie per le copertine, illustrazioni di libri, ecc…). “La Reveu Blanche” (decima) è tutta dedicata alle sue frequentazioni intellettuali, con poeti, editori, mecenati, scrittori (disegna il manifesto per la rivista in cui compare la moglie dell’editore). Con l’ultima e undicesima sezione “Toulouse e le donne” la mostra si chiude con “soggetti e personaggi solitamente considerati scandalosi o immorali…A Toulouse Lautrec piace l’ambiente frivolo dei bordelli (che frequentava assiduamente)…trascorre intere settimane nelle maison closes…osserva le ragazze per ore, mentre riposano, giocano a carte o si truccano…
Tra le immagini femminili affiora anche il sogno di un amore impossibile, la misteriosa signora incontrata in un viaggio per nave ed evocata con grande delicatezza nella litografia intitolata La passeggera della cabina 54 (1896)”. Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa, alcolizzato (e probabilmente drogato), muore logorato fisicamente e moralmente quasi trentasettenne nel settembre del 1901.
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