Il baratro di antidemocrazia che si apre sull'Europa

Politica | 29 agosto 2018
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Le prime manifestazioni popolari di contrasto al clima di destra instaurato dal nostro governo pongono il tema se la sottovalutazione sinora registrata tra le forze democratiche sia in via di superamento. Prima a Catania, il fronte antirazzista e antiviolenza, al quale partecipa anche il Centro Pio La Torre, ha saputo contrastare con efficacia il sequestro dei migranti, ieri a Milano una grande manifestazione popolare contro l’incontro “politico” tra Salvini e Orban, tenutosi peraltro in una sede istituzionale della Repubblica nata dalla sconfitta del nazifascismo. Orban, sostenitore della chiusura delle frontiere, oppositore della libertà di stampa, ideologo della “democrazia illiberale”, elogiatore della bravura politica di Salvini e del fronte antieuropeista, si è dichiarato disponibile a un accordo politico-elettorale in previsione delle prossime europee. Contemporaneamente a questi eventi, che hanno oscurato completamente l’incontro contestuale di Conte con il premier ceco, in Germania abbiamo registrato la caccia al nero e al migrante promossa da un’orda neonazista e a Rocca di Papa quella di Casa Pound contro i migranti ospiti della Cei. I fatti hanno sollecitato tanti a ricordare la somiglianza con il clima creato tra le due guerre che hanno portato alla nascita del fascismo e del nazismo. La strumentalizzazione del duo Salvini-Di Maio, accompagnato dall’ombra di Conte, della presunta invasione dei migranti smentita dai numeri, diventa un pretesto per minare le basi democratiche della nostra Repubblica. Giorgetti arriva a sostenere che del Parlamento si potrà fare a meno, magari con uso allargato della piattaforma Rousseau, gestita da una srl. Si è arrivati a negare la dignità delle persone umane migranti, ritenere l’europeismo una vera sciagura e la causa di tutti i guai e ritenere Putin e Trump gli eroi da emulare, rinunciando al ruolo di un’Europa non subalterna ad una globalizzazione asservita alle multinazionali in nome di un fallimentare neoliberismo. Un’Europa che rinuncia alla sua unità e alla sua vocazione democratica, per negoziare con le altre potenze mondiali rinuncia alla sua stessa esistenza e apre un baratro. Una governance democratica, un’Europa governata dai sovranisti, dai populisti e dalla neodestra reazionaria ci porterebbe alla catastrofe. Altro che contrasto ai poteri forti, annunciati ma mai elencati!, alle mafie (che fanno schifo!) o alle nuove povertà usate e strumentalizzate per alimentare paure e insicurezza, non per superarla con politiche concrete. Di fronte a tale nefasto quadro le prime reazioni devono portare tutto il fronte progressista italiano e europeo a definire subito, una nuova strategia unitaria per assicurare all’Europa un governo democratico e efficiente che chiuda la fase dell’asservimento a quelle dottrine neoliberiste che hanno messo in crisi i processi di crescita economica e ampliato le diseguaglianze sociali. In questo quadro la vicenda interna al PD e alla sinistra italiana, trovi la sua futura ragione esistenziale. Di fronte al pericolo democratico che gli eventi di questi ultimi mesi evidenziano, le polemiche sul passato non interessano più nessuno, soprattutto i delusi del centrosinistra. Per recuperare il consenso delle grandi masse di cittadini impauriti e impoveriti dalla crisi e dai twitter di Salvini e Di Maio non bastano altri twitter rassicuranti. Occorre tornare nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, sostenere le lotte sociali per i diritti e per il lavoro, l’ambiente, l’innovazione, la cultura, la scuola e la partecipazione democratica. Qui sta il nodo, non per riproporre modifiche alla Costituzione, ma per sconfiggere i poteri forti, tra i quali le mafie, che dalla globalizzazione senza governance democratica sono invece rafforzate. È quanto sosterremo nelle prossime manifestazioni antimafia a cominciare da quella per l’uccisione politico-mafiosa del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa di domenica 2 e lunedì 3 settembre e in tutte le altre iniziative, tra le quali quelle relative al progetto educativo del Centro Studi che sarà avviato il 9 ottobre p.v..
 di Vito Lo Monaco

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