I detenuti dell'Ucciardone recitano Pio La Torre detenuto

Cultura | 27 aprile 2018
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Il 36° anniversario dell'uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo è stato ricordato questa mattina presso il Teatro della Casa di reclusione "Calogero Di Bona" - Ucciardone con la recita da parte dei detenuti di un atto unico, "Dalla parte giusta", scritto da Gianfranco Perriera e con la regia di Lollo Franco. Il testo ripercorre i diciotto mesi trascorsi nel carcere dell'Ucciardone da Pio La Torre, dopo l'arresto nel 1950 dopo l'occupazione del feudo di S.Maria del Bosco, a Bisacquino. La Torre fu arrestato con l'accusa, rivelatasi poi totalmente falsa, di aver aggredito un carabiniere. La manifestazione è stata organizzata dal Centro Pio La Torre e dalla direzione del carcere Ucciardone. Presenti il ministro della Giustizia, Andrea Orlando; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il vescovo di Palermo, don Corrado Lorefice, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato.

"Con questa manifestazione - ha sottolineato il presidente del Centro Studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco, abbiamo voluto sottolineare come il carcere sia un luogo che deve diventare un centro di rieducazione. Sessantotto anni fa mentre i più umili e debodli scontavano diciotto mesi di ingiusto carcere, i mafiosi incarcerati continuavano a comandare. Oggi - ha continuato Lo Monaco - lo Stato, grazie anche alla legge voluta da La Torre, combatte con fermezza la criminalità mafiosa e sancisce, con i suoi processi, con lo scioglimento dei comuni mafiosi e con le sue leggi che con la mafia non si tratta, mai".


"Oggi è una giornata simbolica di cambiamento - ha evidenziato la dott.ssa Rita Barbera, direttrice della Casa di reclusione -. Vogliamo dimenticare l'immagine dell'Ucciardone come un luogo triste, teatro di tanti fatti gravissimi e di cultura mafiosa imperante. Oggi vogliamo offrire un'immagine di carcere diverso che accompagna i più deboli nel reinserimento nella vita sociale anche attraverso le attività culturali e il lavoro". "Sintomatico di questo cambiamento - ha concluso la Barbera - è il fatto che fino a qualche anno fa era impensabile che un detenuto accettasse di vestire in scena i panni di un esponente delle forze dell'ordine".


Al fianco del palco è stato esposto uno striscione realizzato dai ragazzi del Liceo artistico “Ragusa-Kyhoara” di Palermo e prima della recita si è esibito il coro della Rete delle scuole “Bab al Gherib” che ha cantato la canzone "30 aprile 1982", scritta da Gabriello Montemagno e musicata da Daniele Prestigiacomo.


Alla presenza del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è stato intitolato a Pio La Torre il Polo didattico della casa di reclusione "Calogero Di Bona" - Ucciardone.


"Il sapere è l'arma più forte per sconfiggere la mafia - ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando -. Ed è significativa è simbolica l'intitolazione del Polo didattico dell'Ucciardone a Pio La Torre, qui ingiustamente detenuto e che ha combattuto per tutta la vita contro la mafia. Il carcere deve essere anche un luogo di rieducazione e dove, attraverso lo studio, i detenuti possano cambiare radicalmente la propria esistenza".


"Abbiamo proposto, e la direzione del carcere ha accettato con piacere - ha annunciato Vito Lo Monaco - che l'anno prossimo gli studenti detenuti parteciperanno al Progetto educativo antimafia promosso dal Centro Pio La Torre".


"L'istruzione emancipazione, dà libertà - ha ribadito la dottoressa Rita Barbera, direttrice della Casa di reclusione "Calogero Di Bona" - Ucciardone. Intitolare questa sezione educativa a La Torre è per noi un motivo di orgoglio".


Al termine della cerimonia di intitolazione è stato inaugurato il laboratorio di pasta artigianale "Gigliolab",  all'interno della struttura carceraria. Alle autorità e agli ospiti è stata offerta una degustazione di pasta prodotta dai detenuti all'interno della struttura carceraria.

 «La commemorazione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, a pochi giorni dal 36 anniversario della loro barbara e vile uccisione per mano mafiosa, è occasione per rinnovare un fervido incoraggiamento per l’attività educativa e di sensibilizzazione svolta nel loro nome, anzitutto verso i giovani, e per rivolgere il più cordiale saluto a quanti partecipano alla manifestazione odierna», ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio a Vito lo Monaco, Presidente del Centro di Studi ed Iniziative Culturali «Pio La Torre». «Pio La Torre - prosegue il capo dello Stato - venne assassinato per il suo impegno civile e politico e la sua figura costituisce un’eredità preziosa per la Sicilia e per l’Italia intera. Nella loro logica disumana le mafie cercano di schiacciare la vita sociale, di soggiogare le istituzioni, di trarre potere e profitti illeciti comprimendo la libertà, la dignità e le opportunità dei cittadini: sconfiggerle è necessario e possibile, anzi è un dovere iscritto nella natura stessa della nostra Repubblica. È una battaglia che continua e l'azione, portata avanti con coraggio e intelligenza da uomini come Pio La Torre, e da tanti servitori dello Stato, ha già inferto colpi durissimi alla criminalità. Tocca a tutti noi dar seguito a questo impegno comune, affrontando i tempi nuovi, e anche i mutamenti dell’organizzazione mafiosa, facendo tesoro delle esperienze migliori e sviluppando quegli anticorpi che la società democratica ha già dimostrato di possedere». «Il protagonismo dei giovani, e delle formazioni sociali, nel percorso di liberazione dalle mafie è garanzia di riscatto e valore importante per gli uomini e le istituzioni quotidianamente impegnati nel contrasto alla criminalità. La vostra manifestazione, con l’impegno creativo e culturale che mette in campo, contribuisce in modo fecondo, nel solco tracciato da personalità come Pio La Torre», conclude Mattarella.

 di Davide Mancuso

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