Gli studenti stanno più ore sul web ma rendono di meno a scuola

Giovani | 25 aprile 2018
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Oltre quattro ore al giorno, tutti i giorni, trascorse davanti a pc, tablet e smartphone. Quasi trentuno ore a settimana collegati ad internet, di cui solo cinque e mezzo dentro le aule scolastiche e venticinque da casa e dai dispositivi portatili utilizzati fuori dalla scuola. Queste le ore dedicate dagli adolescenti italiani a chattare, a svagarsi e, si spera, a studiare sulla rete. I dati, provenienti da un approfondimento dell’OCSE sui test Pisa 2015 (Programme for International Student Assessment ) relativi alle competenze dei quindicenni in Lettura, Matematica e Scienze, mostrano come dal 2012 – il test Pisa ha cadenza triennale - i nostri giovani si sono sempre più internautizzati: tre anni fa erano “soltanto” diciassette ore e mezza a settimana quelle passate sul web, due ore e mezza al giorno, domeniche incluse. Ore, dunque, quasi raddoppiate tra le due rilevazioni prese in considerazione. E, nello stesso arco temporale, secondo i dati forniti dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la media europea è cresciuta, ma non con la stessa velocità: si è passati da ventuno a ventinove ore a settimana.


ADOLESCENTI E TEMPO TRASCORSO SU INTERNET


2012

2015

STUDENTI ITALIANI

17,5 ore a settimana

30,5 ore a settimana

STUDENTI EUROPEI

21 ore a settimana

29 ore a settimana


I nostri giovani, quindi, non solo hanno recuperato il gap digitale con i loro coetanei europei e non, ma li hanno anche superati: navigano sulla rete un’ora e mezza in più ogni sette giorni. Guardando alla “qualità” delle ore in rete, però, gli adolescenti degli altri paesi considerati sembrano spuntarla: navigano sei ore a settimana a scuola – i nostri giovani cinque ore e mezza – e ventitré in contesti extrascolastici – due ore in meno rispetto agli italiani.

La maggiore presenza sulla rete può risultare positiva ai fini della didattica, ma, fino a quando i metodi digitali non verranno utilizzati regolarmente, “è meglio adottare - precisa l’OCSE - l’approccio coreano: trascorrere una quantità moderata di tempo in internet e ancor meno nei giorni di scuola”. Un invito che giunge anche sulla base delle prove, nelle quali, ad esempio, gli studenti italiani si collocano in Scienze al 34° posto su settanta, con valori al di sotto della media OCSE . “Le prove suggeriscono che gli studenti più connessi – puntualizza ancora l’organizzazione con sede a Parigi – si comportano peggio nelle prove Pisa, in particolare quando usano internet massicciamente nei giorni di scuola”. Tra gli allievi con maggiori competenze in Lettura, Matematica e Scienze vi sono i finlandesi che navigano in rete circa ventotto ore e mezza a settimana, seguiti dai coreani.

 di Alida Federico

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