Gli studenti del Kiyohara e il ruolo del sindacato nella tutela dei diritti

Giovani | 28 settembre 2017
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Dopo la pausa estiva, sono riprese le attività del progetto “Giovani cittadini attivi e consapevoli” dell’associazione P.A.R.S., rivolto agli studenti palermitani del liceo artistico “Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara”, dell’I.T.G. “Filippo Parlatore”, dell’ITET “Marco Polo” e dell’I.P.S.S.A.R. “Paolo Borsellino”. A seguito degli incontri di cultura civica e quelli di memoria storica dell’antimafia sulle figure di Pio La Torre, Mario Francese, Peppino Impastato e Rocco Chinnici, tenutisi lo scorso anno scolastico con il coinvolgimento di Vito Lo Monaco, Giulio Francese, Giovanni Impastato e Giovanni Chinnici, il progetto è entrato nella fase del ciclo di incontri con i rappresentanti istituzionali. Scopo di questa attività è quello di contribuire a “saldare” il rapporto tra giovani e istituzioni, reciso dalla sempre più diffusa sfiducia che primeggia tra le nuove generazioni, nel quadro di un obiettivo più ampio che è quello di consolidare i valori civici negli adolescenti.

Il nuovo filone è stato inaugurato con l’incontro che si è svolto oggi al liceo artistico “Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara”. Gli studenti si sono confrontati con Franco Garufi, ex sindacalista della Cgil, sulla stretta connessione tra legalità e diritti e su come la negazione e/o la violazione di questi ultimi restringa i confini della legalità e della giustizia sociale. Come ha ricordato Garufi ai giovani, il diritto al lavoro è uno dei valori fondamentali su cui si basa la Repubblica Italiana, ma è solo a partire dagli anni ’70, con lo Statuto dei lavoratori, che viene garantita la tutela del lavoro e il lavoratore viene riconosciuto come portatore di diritti. La rivoluzione tecnologica ha, però, cambiato i tempi e i modi della produzione, indebolito gli spazi d’azione del sindacato e orientato i governi verso politiche di flessibilità nel mercato del lavoro. Con un riflesso negativo non solo sulle condizioni di lavoro, ma di vita dei lavoratori in generale: salari più bassi, lavoratori ricattabili e, quindi, precarietà e incertezza del futuro. “Occorre, dunque, tutelare il lavoro che è sempre più fragile” – ha incalzato Garufi. A tal fine, la Cgil ha avanzato l’ipotesi di una “Carta dei diritti – ha spiegato l’ex sindacalista - che abolisce la distinzione tra lavoro dipendente e autonomo, considerando tutte le forme di lavoro come dipendente, e che sposta la tutela dal singolo luogo di lavoro alla condizione di cittadino”.

Garufi ha anche ricordato una importante battaglia vinta dai sindacati in tema di tutela dei lavoratori, sottolineando il ruolo delle associazioni di categoria nel riequilibrare l’asimmetria che caratterizza il diritto del lavoro. Il riferimento è alla legge sul caporalato, approvata nell’ottobre del 2016, che prevede pene più severe, come la confisca dei beni, per chi sfrutta i lavoratori in condizioni al limite della schiavitù, siano essi intermediari illegali che datori di lavoro consapevoli dello sfruttamento.

L’incontro ha dato anche la possibilità agli studenti di riflettere sul sistema pensionistico in vigore e sulle proposte di modifiche in atto, accrescendo lo stimolo ad una maggiore consapevolezza su aspetti solo apparentemente distanti da loro.

A coordinare il dibattito, realizzato nell’ambito del finanziamento ‘Giovani protagonisti di sé e del territorio - CreAZIONI Giovani’ dell'Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, è stato Giovanni Frazzica, sociologo e presidente dell’associazione P.A.R.S.

 di Alida Federico

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