Eurostat: la disoccupazione dell'area euro al 9,5% ma in Italia sfiora il 12%

Economia | 4 giugno 2017
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Il tasso di disoccupazione dell'area dell'euro (EA19 che comprende Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia) - secondo i dati pubblicati da Eurostat, l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea- è stato pari al 9,5% nel marzo 2017, stabile rispetto al febbraio 2017 e in calo dal 10,2% nel marzo 2016. Questo è il tasso più basso registrato nell'area dell'euro a partire da aprile 2009. Il tasso di disoccupazione dell'UE28 (l’Unione Europea che comprende Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito) è sceso, invece, dell’8,0% nel mese di marzo 2017, in calo rispetto all'8,1% del mese di febbraio 2017 e dell'8,7% del marzo 2016. Tale percentuale rimane il tasso più basso registrato nell'UE28 a partire da gennaio 2009. L’Eurostat ritiene che 19.716 milioni di uomini e donne nell’UE28, di cui 15.515 milioni nell'area dell'euro, sono stati disoccupati nel marzo 2017. Rispetto al febbraio 2017, il numero di disoccupati è diminuito di 56 000 nell'UE28 e di 5 000 nel Euro area. Rispetto al marzo 2016, la disoccupazione è diminuita di 1.647 milioni nell'UE28 e di 991 000 nell'area dell’euro.

Nel marzo 2017, nell'Unione Europea sono stati disoccupati 3.883 milioni di giovani (meno di 25 anni), di cui 2.727 milioni nell'area dell'euro. Rispetto al marzo 2016, la disoccupazione giovanile è diminuita di 439 000 nell'UE28 e di 268 000 nell'area dell'euro. Nel marzo 2017 il tasso di disoccupazione giovanile era del 17,2% nell'UE 28 e del 19,4% nell'area dell'euro, rispetto al 19,1% e al 21,3% rispettivamente nel marzo 2016. Nel mese di marzo del 2017, il tasso più basso è stato osservato in Germania (6,7%), Mentre i più alti sono stati registrati in Grecia (48,0% nel gennaio 2017), Spagna (40,5%) e Italia (34,1%).

Entro tre anni dal diploma di scuola superiore - si legge nei dati dell’Eurostat - in Italia nel 2016 lavorava il 40,4% dei giovani a fronte del 35,9% del 2015 e del 32,2% del 2014 ma la distanza con la media europea resta abissale (68,2% l'Ue a 28 con la Germania che raggiunge l'86,4%). Per i diplomati gli anni di crisi in Italia hanno rappresentato una debacle con oltre 15 punti persi (la percentuale nel 2007 era al 55,9%) a fronte di appena 3,6 punti di calo di media nell'Ue a 28. Peggio dell'Italia sui diplomati fa solo la Grecia (28% occupati a tre anni dal titolo) mentre la Spagna raggiunge il 51,7%. Nel complesso dei livelli di istruzione (tutti i livelli Isced) l'Italia ha una percentuale di occupati a tre anni dal termine del percorso educativo del 45,6%, in crescita dal 41,3% del 2015 e dal 37,8% del 2014, picco negativo, ma ancora lontano sia dai risultati pre crisi (57% nel 2007) sia da quelli medi europei del 2016 (71%). Anche in questa graduatoria, nonostante i miglioramenti, il dato italiano resta il peggiore dopo la Grecia.

Tra gli Stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi nel marzo 2017 sono stati registrati nella Repubblica Ceca (3,2%), Germania (3,9%) e Malta (4,1%). I tassi di disoccupazione più elevati sono stati osservati in Grecia (23,5% nel gennaio 2017) e in Spagna (18,2%). Rispetto a un anno fa, il tasso di disoccupazione nel marzo 2017 è diminuito in 23 Stati membri, rimanendo stabile in Francia e in Austria, mentre in Danimarca è aumentato (dal 6,0% al 6,2%), dall'Italia (dall'11,5% all'11,7%) E dalla Lituania (dall'8,0% all'8,1%). Le maggiori diminuzioni sono state registrate in Croazia (dal 14,0% all'11,3%), Portogallo (dal 12,0% al 9,8%), Spagna (dal 20,3% al 18,2%) e Irlanda (dall'8,3% al 6,4%). Nel marzo 2017, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è stato del 4,5%, in calo dal 4,7% nel febbraio 2017 e dal 5,0% nel marzo 2016.



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