Così l’educazione può illuminare il futuro dei bambini

6 aprile 2017
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La percentuale di minori in povertà assoluta in Italia negli ultimi 10 anni è triplicata ed è raddoppiata quella di minori in povertà relativa. La metà degli alunni è senza mensa a scuola, solo 1 bambino su 10 può andare allasilo nido e il tempo pieno è assente in 7 scuole primarie su 10. Più di 1 ragazzo su 10 abbandona gli studi prima del tempo, 1 su 5 non raggiunge le competenze minime in matematica e in lettura e 3 su 5 non partecipano ad attività culturali e ricreative. Tre alunni su 5 frequentano istituti con infrastrutture inadeguate. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto “Futuro in partenza? L’impatto delle povertà educative sull’infanzia in Italia”, presentato da Save the Children in occasione del rilancio della campagna per il contrasto alla povertà educativa. Dal rapporto emerge un quadro dellItalia che stenta a far decollare il futuro dei propri ragazzi e che risulta ancora lontana dal resto dellEuropa e in cui le maggiori privazioni educative per i minori si registrano soprattutto al Sud, con ritardi importanti che non risparmiano tuttavia le regioni del Centro e del Nord. Sono soprattutto i minori che provengono dalle famiglie svantaggiate dal punto di vista socio-economico a subire le più gravi conseguenze della povertà educativa e si tratta di un fenomeno in forte crescita, in considerazione che anche la percentuale di minori che vivono in povertà relativa – più di 2 milioni di bambini e adolescenti – è quasi raddoppiata dal 2005, passando dal 12,6% della popolazione di riferimento al 20,2% nel 2015 e in particolare ha subito unimpennata di quasi 8 punti percentuali dal 2011 al 2015.

La povertà materiale e le privazioni educative che bambini e adolescenti sono costretti ad affrontare hanno conseguenze devastanti anche sul loro percorso scolastico e formativo. Oggi in Italia il 15% dei giovani tra i 18 e i 24 anni non consegue il diploma superiore o abbandona prematuramente ogni percorso di formazione. Un dato che posiziona il nostro Paese al quartultimo posto tra i paesi per numero di early school leavers, seguito solo da Spagna (20%), Malta (20%) e Romania (19%). Guardando ai dati delle singole regioni, i più alti livelli di dispersione scolastica si registrano in Sicilia (24%) e Sardegna (23%), seguite da Campania (19%) e Calabria (16), mentre Friuli Venezia Giulia (7%), Umbria (8%), Veneto (8%) e la provincia autonoma di Trento (9%) presentano le percentuali più basse in Italia.  Veneto e Basilicata sono le regioni che hanno registrato i progressi maggiori nel tempo (una riduzione di ben 15 punti percentuali dal 2000 al 2015), mentre in Puglia e Campania il miglioramento è stato più sostenuto rispetto alla media nazionale (13 punti in meno dal 2000 al 2015).

Ad essere preso in analisi dal rapporto è anche il tempo pieno a scuola descritto come un fattore chiave per contrastare la povertà educativa. Oltre ad aumentare le ore dedicate allapprendimento, dovrebbe offrire, secondo Save the Children, ai bambini e ai ragazzi lopportunità di svolgere attività extra-curriculari, come lo sport, la musica, larte, la lettura, tutte attività essenziali per rafforzarne le capacità emotive, motivazionali e sociali. Il tempo pieno, tuttavia, risulta assente nel 68% delle classi nella scuola primaria e nell85% delle classi nella scuola secondaria di primo grado. Basilicata, Lazio e Lombardia sono le regioni italiane dove il tempo pieno è maggiormente presente nelle scuole primarie (51% in Basilicata, Lazio e Lombardia, 48%, contro appena il 7% in Molise e l8% in Sicilia), mentre per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado la maglia nera spetta al Molise (presente solo nell1% delle scuole), seguito da Emilia Romagna (5%), Marche e Puglia (a parimerito con il 6%). Spicca il primato della Basilicata dove il tempo pieno è presente in 1 classe secondaria su 3 (33%). Quasi la metà degli alunni in Italia (48%) è priva del servizio di mensa scolastica. Se in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Valle dAosta, la percentuale di alunni senza mensa è di circa un terzo, in regioni come Calabria, Campania e Molise è di circa due terzi e raggiunge il picco dell80% in Sicilia. Nel nostro Paese, inoltre, 6 alunni di 15 anni su 10 frequentano scuole inadeguate allapprendimento e il 28% delle aule didattiche nelle scuole non è dotato di connessione internet veloce, un dato che ha registrato un netto miglioramento negli ultimi anni (era il 37% nellanno scolastico 2013-2014) e che in due anni è cresciuto di ben 20 punti percentuali in Campania, di 15 in Calabria, di 11 in Sicilia e di 10 in Abruzzo. Alcune scuole, tuttavia, continuano ad essere disconnesse: in Calabria e in Friuli Venezia Giulia rispettivamente ancora il 39% e il 35% delle aule didattiche sono prive di internet veloce.

Save the Children, proprio in questi giorni, ha rilanciato la campagna Illuminiamo il futuroper il contrasto alla povertà educativa, ormai giunta al suo quarto anno. Una settimana di mobilitazione, con oltre 650 eventi e iniziative in tutta Italia in cui saranno coinvolte centinaia di associazioni, enti, scuole, realtà locali e istituzioni culturali che hanno scelto di essere al fianco dellOrganizzazione per sensibilizzare e informare sullimportanza delle opportunità educative per la crescita dei più piccoli. Tantissime le iniziative che si terranno nelle diverse città. A Palermo il Teatro Massimo aprirà le porte ai bambini e ai ragazzi dei quartieri della Zisa e dello Zen per la prova generale del balletto Trittico Contemporaneoalla proiezione del documentario sulla povertà educativa In the seventh national Sottodiciotto Film Festival di Torino.

Il nostro è un Paese in cui non sono le pari opportunità a determinare i percorsi educativi e di vita dei ragazzi afferma Valerio Neri, Direttore generale di Save the Children, lOrganizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti- ma lo svantaggio ereditato dalle famiglie. La povertà economica ed educativa dei genitori viene trasmessa ai figli, che a loro volta, da adulti, potrebbero essere a rischio povertà ed esclusione sociale. È un circolo vizioso che coinvolge e compromette il futuro di oltre un milione di bambini e che va immediatamente spezzato. In occasione di questa nuova edizione, Save the Children ha lanciato una petizione per chiedere al Governo e al Parlamento di sbloccare, prima della scadenza della legislatura, alcuni provvedimenti fondamentali che garantiscano a tutti i bambini laccesso allasilo nido e a un sistema di mense scolastiche uguale per tutti e lattuazione immediata del piano di contrasto alla povertà varato di recente dal Parlamento, segnando così linizio di un intervento strutturale ad ampio raggio per combattere la povertà minorile in tutte le sue forme.

 di Melania Federico

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