Canicattì, Festival della legalità nel nome di Livatino e Saetta
E’ ricco, sobrio ed articolato il programma delle manifestazioni organizzate anche quest’anno dalle associazioni di Canicattì, Tecnopolis ed Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino (www.livatino.it), per ricordare il sacrificio dei Giudici Rosario Livatino ed Antonino Saetta ucciso con il figlio Stefano in due diversi agguati. Così facendo le associazioni mantengono il loro impegno con la società e la storia per fare memoria di Rosario Livatino ed Antonino Saetta uccisi in due diversi agguati il 21 settembre 1990 ed il 25 settembre 1988. Vittime innocenti della vile barbarie mafiosa che è incompatibile con la Chiesa e la religione Cattolica. Per questo motivo ormai da circa 30 Tecnopolis organizza in seguito anche con l’associazione “Amici del Giudice Livatino” la “Settimana della Legalità”. Quest’anno ritorna la collaborazione dell’amministrazione comunale di Canicattì interrotta con l’avvento del sindaco Ettore Di Ventura. Rimossi gli ostacoli ed appianate le incomprensioni il sindaco Di Ventura ed il suo nuovo esecutivo con l’assessore alla Cultura ed Istruzione, Angelo Cuva, hanno condiviso il programma elaborato dalle associazioni richiamandosi al Protocollo d’intesa del 2014 che prevede a carico dell’amministrazione la totale copertura dei costi di realizzazione anche se le risorse messe a disposizione sono sempre più scarse e “raccogliticce” mancando la pur minima programmazione da parte dell’ente. Il programma ricalca quello dei decenni precedenti ed in sintesi: - venerdì 20 settembre, ore 9,00 “I Madonnari disegnano la Legalità” in piazza Dante nell’area della chiesa S. Domenico frequentata dalla “Famiglia Livatino” a cura I.C. Verga; 20,30 Veglia di preghiera nella chiesa San Domenico con i gruppi e i movimenti religiosi di Canicattì; a seguire fiaccolata fino a “Casa Livatino”; sabato 21 settembre, alle 10.30 celebrazione eucaristica chiesa San Domenico, ore 12 omaggio floreale alla stele in contrada San Benedetto vecchio tracciato S.S. 640 Porto Empedocle-Caltanissetta; alle 21 “Concerto della Legalità” con le band e i musicisti del territorio in viale Regina Margherita; domenica 22 settembre alle 21 “Performance Teatrale” a cura di Simone Luglio al Teatro Sociale; lunedì 23 settembre ore 10,00 Convegno “Etica e deontologia pilastri nella formazione del Magistrato. L’esempio di Rosario Livatino ed Antonino Saetta” al Pala Giudici Saetta Livatino con performance artistica degli studenti dei Licei a cura di Salvatore Nocera Bracco. Relatori i magistrati Maria Rosaria Sodano di Milano e Luigi D’Angelo di Agrigento, don Giuseppe Livatino referente Postulazione generale della causa di Canonizzazione Rosario Livatino. Martedì 24 settembre alle 10,30 “Passeggiata della Legalità” dalla Villa comunale alla rotatoria viale Livatino e viale Saetta; mercoledì 25 settembre alle 9,30 omaggio floreale alla tomba del Presidente Antonino Saetta e del figlio Stefano al cimitero comunale di Canicattì alle 10,30 celebrazione eucaristica chiesa S. Diego, e alle 12 omaggio alla Stele c.a Giulfo (Cl) vecchio tracciato S.S. 640 Porto Empedocle-Caltanissetta. Inoltre il 28 settembre a Valledolmo (Pa) è prevista un’intera giornata dedicata alla figura del Giudice Rosario Angelo Livatino con un incontro con gli studenti nella mattinata ed un convegno nel pomeriggio rivolto alla città. Presenzieranno oltre a diversi magistrati di eterogenea appartenenza professionale anche don Giuseppe Livatino e monsignor Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù, cui saranno affidate le conclusioni. Il 3 ottobre nel pomeriggio nella sala di rappresentanza della Corte d’Appello di Messina si svolgerà la consegna dei “Pro Bono Veritatis” e “Pro Bono Iustitiae” a cura del Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira. Le associazioni intanto continuano la loro attività di sensibilizzazione nei confronti dei possessori della Ford Fiesta amaranto su cui viaggiava Livatino quel 21 settembre e di “Casa Livatino” e delle Istituzioni per farle acquisire al patrimonio indisponibile dello Stato. Il 25 settembre 2015 tramite l’allora postulatore don Giuseppe Livatino venne consegnata una petizione con oltre 1.500 firme raccolte anche su change.org per far diventare l’abitazione Livatino una “casa museo” come avrebbero voluto Rosalia Corbo e Vincenzo Livatino superstiti al loro unico figlio.
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