Brexit. E ora cosa succede davvero?
“Exeunt”, se ne vanno. È
emblematico il titolo del nuovo libro di Roberto Caporale, un monito e
allo stesso tempo una constatazione. Un volume che affronta la svolta
europea del post-Brexit in una chiave certamente originale, una sorta di
terza via tra i cori benpensanti del “Serve più Europa” e i ringhi dei
nuovi demagoghi che scoprono (in ritardo) le deficienze del progetto
europeo.
Un libro che esce in concomitanza con un momento di accelerazione dello
strappo della Gran Bretagna alla bandiera stellata su campo azzurro,
strappo che già molti mettevano in dubbio e che ora invece dà nuova
linfa ai movimenti antieuropei.
Per Roberto Caporale, economista e manager con un bagaglio di importanti
esperienze internazionali, si è entrati ora in una fase complicatissima
durante la quale si farebbe bene ad “abbassare la voce” e
depoliticizzare il negoziato.
Una scelta, quella della Gran Bretagna, che non apre così facilmente la
stura agli antieuropeisti del Bel Paese. Sempre Caporale mette in
guardia dall’associare la Gran Bretagna agli altri paesi UE. La prima ha
una proiezione globale di gran lunga superiore a quella degli altri
paesi membri. È una potenza nucleare, è membro del Consiglio di
Sicurezza dell’ONU. Per la Gran Bretagna l’Unione Europea è più un
canale commerciale attraverso il quale vendere merci e servizi. Le
uscite di altri Paesi dall’Eurozona sono da considerarsi catastrofiche e
irrealistiche.
Come se ne esce allora? Riformando l’Europa con granelli di sabbia non
con le martellate: rivedendo il principio di sussidiarietà, dando
maggiore importanza ai parlamenti nazionali e riducendo al contempo il
potere della Commissione, semplificando drasticamente la normative
comunitaria, considerando le cooperazioni rafforzate come “regola” e non
come eccezione, ma soprattutto recuperando una dimensione diplomatica
che probabilmente qualcuno aveva erroneamente giudicato superflua.
Il libro
Quella dell’Unione europea è la storia di due piani che si
sovrappongono, si confondono e si inseguono nella cronaca e nella
storia. Il primo, pragmatico e tutto da salvare, consiste nello spazio
di libertà creato dal Mercato unico, dalla pace e dal dialogo voluti dai
suoi fondatori, dal viaggiare senza controlli, dal lavorare, comprare
ed esportare ovunque. Il secondo è quello del “credo europeista” che non
ammette eresie ma solo abiure finanziarie, officiato da una
sovrastruttura autocratica che nulla ha a che vedere con le ragioni
dell’efficienza economica, che mette a rischio i nostri rapporti
atlantici, che vuole creare un Mondo Nuovo. Grazie alla Brexit si può
finalmente parlare d’Europa in modo desacralizzato, in un percorso tra
passato e futuro, lontano dal confronto ormai stereotipato tra
europeisti ed euroscettici
Roberto Caporale, economista e manager, ha lavorato in istituzioni bancarie internazionali e ricoperto posizioni di vertice in diverse aziende pubbliche. Ha svolto attività di Consigliere per il Ministro dell’Economia e delle Finanze e per la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha scritto di economia e politica per numerosi quotidiani nazionali.
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