Allarme dell'Unicef: in Italia un ragazzo su dieci non studia nè lavora
L’Italia è fra i paesi sviluppati con un tasso considerevole di Neet, adolescenti fra i 15-19 anni che non lavorano, non studiano e non seguono alcun programma di formazione. Il nostro paese - rileva un rapporto dell’Unicef - ha l’11,2% dei Neet contro una media internazionale del 7,1%. Fra l’altro, il 9,7% di questi minorenni vive in famiglie senza lavoro. In Giappone, la percentuale dei giovani Neet è il 2%, nel Lussemburgo il 2,4%, in Germania il 2,9. Fra i paesi che stanno peggio dell’Italia, la Spagna con il 12,1%, la Croazia con il 12,5 e il Cile con il 12,7%.
Secondo il rapporto elaborato su bambini e adolescenti nei Paesi ad alto reddito, che prende in esamine 41 Stati dell’Ue e dell’area Ocse, l’Italia si colloca in generale al 24/o posto per nove obiettivi di sviluppo sostenibile. Ricopre una posizione di eccellenza in «Pace, giustizia e istituzioni efficaci» (2/o posto), mentre ottiene il suo risultato peggiore nell’obiettivo «Eliminazione della povertà» (31/o posto).
In particolare, in Italia il 25,1% dei bambini vive in povertà reddituale relativa e il 51% in povertà multidimensionale (il 5/o tasso più alto). Ha anche la percentuale più alta di bambini e adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni che riferiscono frequentemente disagi psicologici (36,5%) e registra il quinto tasso di omicidio infantile più basso della tabella (0,19 su 100.000). Il tasso di bullismo cronico auto-segnalato è il terzo più basso per questo gruppo di paesi (il 5,2% degli 11-15enni ha subito episodi di bullismo almeno due volte al mese).
Inoltre, il tasso di suicidio tra gli adolescenti (15-19 anni) è di 1,9 su 100.000 (il secondo più basso). Il paese ha anche il quarto tasso di ubriachezza più basso tra i bambini di età compresa tra 11 e 15 anni, pari al 4,4%. L’8,8% dei bambini sotto i 15 anni vive con un adulto in una situazione di insicurezza alimentare, mentre il 18% è considerato obeso (23/o posto).
Nell’obiettivo salute, il nostro paese si colloca al 18/o posto: il tasso di mortalità neonatale è di 2 bambini su 1.000 (il 10/o più basso in questo gruppo di paesi). Il paese ha anche il quarto tasso di ubriachezza più basso tra i bambini di età compresa tra 11 e 15 anni, pari al 4,4%. Il tasso di fertilità adolescenziale è di 5,94 nati per ogni 1.000 ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni, in calo rispetto ai 6.94 ogni 1.000 del 2005.
In merito all’istruzione, il rapporto sottolinea che con il 66,6% dei quindicenni che ha raggiunto competenze di base per lettura, matematica e scienze e il 98% dei bambini che frequenta corsi di apprendimento di un anno prima dell’inizio della scuola obbligatoria, l’Italia presenta un ranking medio per questo obiettivo (19/o posto). L’Italia ottiene una buona posizione relativamente alla percentuale di bambini dai 3 ai 6 anni che frequentala scuola dell’infanzia almeno un’ora alla settimana (91%).
Le giovani di età fra 18 e i 29 anni che hanno dichiarato di aver subito violenze sessuali prima dei 15 anni d’età sono il 6,6%, un dato che si colloca intorno alla media per il gruppo di paesi analizzato.
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