Rubrica



I tagli sono giusti se non uguali per tutti

L'impegno civile e culturale non è mai facile, specie in Sicilia. Nello scorso secolo, per la verità, vi era abbondanza di risorse pubbliche che spesso consentivano la realizzazione di convegni, ricerche, pubblicazioni, attività teatrali o concertistiche. Si ebbero leggi regionali su singoli settori di attività culturale (ad esempio la musica), così come riguardanti singoli centri-studi o fondazioni. Un tempo se si rientrava in talune categorie di operatori culturali era molto probabile rimediare qualcosa, sia pure con grandi ritardi e qualche incertezza. Vi erano anche delle commissioni di esperti che vagliavano le istanze. Se invece si era beneficiari di una legge “dedicata” si dormivano sonni più tranquilli.

Antonio La Spina

Appello rivolto al Presidente Crocetta, alla Giunta e all’Assemblea Regionale Siciliana


Piera Fallucca, Patrizia Mannino, Anna Vaiana

Dell’Utri: quattro processi, tre condanne, nessun arresto

Adesso si dovrà aspettare un nuovo pronunciamento della Corte di Cassazione per sapere se Marcello Dell'Utri, ex deputato di Forza Italia, ex senatore del Popolo delle Libertà, ex parlamentare a Strasburgo nel gruppo Pdl-Lega aderente al Partito popolare europeo, sia davvero colpevole del reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Mafia e politica | Gemma Contin

Numeri e nuvole, la Regione groviera

Il DPEF di fresca approvazione è già obsoleto. Appena si individuano fonti di risorse finanziarie aggiuntive subito si scoprono nuovi buchi di consistenza miliardaria

Salvatore Sacco |

I tagli che non vanno fatti alla Sicilia

Correttamente l’attuale governo regionale, ponendosi la questione del risanamento finanziario della Regione e l’obiettivo della crescita economica e sociale, non nasconde di aver ereditato una pesante e non incoraggiante situazione. Infatti, lo scenario macroeconomico è condizionato dalla crisi di lunga durata che ha investito l’intero paese e si è abbattuta ancora più pesantemente su una regione strutturalmente più arretrata.

Vito Lo Monaco

Usque tandem abutere?

Maltrattamenti, botte, abusi, violenze, ferimenti, uccisioni. Ma anche aborti selettivi, mutilazioni genitali, stupri etnici, stupri “correttivi”, donne lapidate, ragazze sfigurate con l'acido, bambine violentate, oggetto di pedopornografia, piccoli corpi comprati e venduti. E poi mobbing e ricatti, minacce e umiliazioni, stalking e molestie, segregazioni e schiavitù. Le parole sono pietre, ma i numeri pesano più delle pietre.

Gemma Contin

La crisi politica è crisi di sistema

Il recente voto per il rinnovo delle Camere ha messo in luce tutta l’insofferenza sociale verso l’attuale modello di sviluppo, i partiti e il funzionamento delle istituzioni. La priorità: sventare il pericolo di un nuovo populismo autoritario che sostituisca quello berlusconiano.

Politica | Vito Lo Monaco

Donne che uccidono i figli

Nell’Italia del femminicidio, dell’omofobia, delle bulle che pestano la compagna di colore urlandole «negra», le storie di donne che uccidono i figli alla nascita o li abbandonano per strada o in un cassonetto vengono accolte con fuggevole orrore e virtuoso sdegno. Ogni volta, capita che qualcuno ricordi che una legge consente alla madre di partorire in sicurezza in ospedale e di non riconoscere il figlio. E’ una delle tante buone leggi italiane che suonano così dolci alla coscienza e restano ignote ai più, soprattutto alle donne immigrate che più avrebbero bisogno di conoscerle.

Bianca Stancanelli

La forza di un governo antimafia

Sedici milioni di elettori hanno votato diversamente dalle precedenti elezioni. È il puro dato matematico messo in evidenza dagli analisti dei flussi elettorali che indica l’entità degli spostamenti degli orientamenti elettorali degli italiani. I maggiori beneficiari dello spostamento elettorale sono stati le liste M5S con la loro radicalità frammista a pulsioni antisistema (vedi le dichiarazioni contro i sindacati, la democrazia rappresentativa ecc.).

Vito Lo Monaco

Trent'anni di marcia contro la mafia

Come trent'anni fa, genitori e studenti, nonni e nipoti, sindaci, sacerdoti, si sono dati appuntamento a Bagheria, davanti alla scuola Cirincione, per marciare fino a Casteldaccia e ribadire il proprio «no» alla mafia. Massiccia la partecipazione di studenti e volontari: 14 le scuole di Bagheria presenti, due quelle di Casteldaccia e altre sono arrivate da Palermo

Vito Lo Monaco

In marcia contro la mafia nel triangolo della morte

Come trent'anni fa, genitori e studenti, nonni e nipoti, sindaci, sacerdoti, si sono dati oggi appuntamento a Bagheria, davanti alla scuola Cirincione, per marciare fino a Casteldaccia e ribadire il proprio «no» alla mafia. Massiccia la partecipazione di studenti e volontari: 14 le scuole di Bagheria presenti, due quelle di Casteldaccia e altre sono arrivate da Palermo


Il cardinale Romeo: in marcia contro la mafia

Messaggio inviato in occasione della riedizione della marcia antimafia che si terrà il 26 febbraio da Bagheria a Casteldaccia, come trent'anni fa, nel Triangolo della morte. Una posizione netta, sul solco della testimonianza di papa Giovanni Paolo II e del martirio di don Pino Puglisi, il sacerdote di Brancaccio ucciso dalla mafia nel 1993.