Rubrica



Un piano d’investimenti per il lavoro e per l’Italia

Coinvolgere le amministrazioni pubbliche in modo da aprire cantieri di lavoro in tutte le province d’Italia, da Aosta a Palermo, da Venezia a Siracusa, da Belluno a Catania ed incrementare l’occupazione nel Paese

Diego Lana

"Inconscio italiano" per capire il fascismo e le leggi razziali

Il docu-film diretto da Luca Guadagnino e scritto da Giuppy d'Aura aprirà la rassegna che la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Istituto Luce organizzano alla Casa del Cinema


Come colpire l'area grigia della mafia

Occorrono nuove norme per individuare chi non è affiliato (416 bis), e neppure aiuta i boss dando a essi un contributo essenziale (concorso esterno) eppure guadagna dei loro servigi diretti e indiretti

Antonio La Spina

Proposte per il piano anticorruzione della Regione

Il documento va integrato con le modalità per esaminare e prevenire il rischio che politiche e strumenti anticorruzione finiscano per essere snaturati dalla cultura dell’adempimento formalistico e per rafforzare una sorta di burocrazia dell’anticorruzione. Privilegiare dunque un intervento dal basso che parta dal contesto socio-economico esterno. Fermo restando che corruzione e mafia sono fenomeni distinti ma strutturalmente simbiotici, favoriti da una parte della classe dirigente per il reciproco vantaggio.

Vito Lo Monaco

Al minimo la fiducia dei cittadini negli uffici pubblici

L'indice di fiducia della popolazione siciliana nei confronti della pubblica amministrazione è appena del 12,5%, il più basso d'Italia. Record per voto di scambio e corruzione che colpisce in primo luogo il settore della sanità

Franco Garufi

Rosario Livatino, il giudice credente e credibile

Trucidato dai mafiosi a 38 anni, il magistrato di Canicattì ha dimostrato profonda umanità e senso della giustizia sin da piccolo. Richiamò pure il suo parroco: nessuna raccomandazione


Rispetto della persona non di genere, molti non lo sanno

Sono 106 le vittime di femminicidio in Italia registrate nei primi dieci mesi del 2018, una ogni 72 ore. Numeri allarmanti, sebbene in lieve calo in valore assoluto (-7%) rispetto allo stesso periodo preso in considerazione lo scorso anno, quando le donne uccise da uomini violenti erano state 114. Secondo i dati raccolti da Eures – Ricerche economiche e sociali in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999, il numero dei femminicidi in Italia è, però, cresciuto rispetto al totale degli omicidi, passando dal 34,8% dell’anno precedente al 37,6% del 2018 (il picco si è avuto nel 2016 con una incidenza del 38% delle donne uccise).

Alida Federico

Shakespeare in love, dal cinema al teatro acquistando spessore

Tripudio, non ostentato, men che mai sfarzoso, di spettacolarità protoromantica, ad alto budget di produzione, cui il pubblico risponde con plausibile entusiasmo. Regia di Solari, Lucia Lavia e Marco De Gaudio interpreti principali

Angelo Pizzuto

Anche la Sicilia dell'emigrazione al Torino Film Fest

Quindici opere in competizione dell’ultima produzione cinematografica mondiale affollano la sezione competitiva più importante della grande kermesse piemontese diretta da Emanuela Martini

Franco La Magna

Verso un nuovo modello di sviluppo per l'Italia

Il futuro dei giovani nel segno del lavoro e della legalità è stato al centro dell'incontro tenutosi presso l'Itet "Pio La Torre" nell'ambito delle Giornate dell'economia del Mezzogiorno promosse dalla Fondazione Curella. "Serve un modello di sviluppo della società senza diseguaglianze - ha dichiarato Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre - che solleciti una maggiore partecipazione democratica e che governi la nuova evoluzione digitale e della comunicazione affinché i cittadini non siano solo in grado di cliccare 'mi piace' ma intervengano nel processo democratico".

Davide Mancuso

Le parole che raccontano le donne



Le navi delle Ong tornano nel Mediterraneo per salvare vite umane

Open Arms, Sea Watch e Mediterranea tornano a pattugliare mare con l’obiettivo di soccorrere i migranti che tentano di raggiungere l’Europa e denunciare i «crimini» di cui i governi europei sono «complici»