L’ascesa degli indipendentisti britannici su Youtube
Tutto comincio’ con un post sui social media. Per Markus Meechan e’
sempre cosi’ d’altronde. ‘Se questo post su twitter lo condividono in
10.000, mi iscrivo all’UKIP. E non sto scherzando, sto dicendo sul
serio.’ - cosi’ scrisse il 15 giugno Meechan, scozzese, attivo su
Youtube sotto il nome di Count Dankula, che utilizza per pubblicare
contenuti politici.
L’indomani Meechan si iscrisse davvero
all’UKIP, insieme ad altri due Youtubers di successo realizzando cio’
che da molti e’ stato visto come un golpe silenzioso.
Definirlo golpe era una boutade, uno scherzo, ma era in realta’ un
termine molto azzeccato. Meno di sei mesi piu’ tardi, il partito che era
riuscito a mettere l’uscita dall’Unione Europea al centro dell’agenda
politica stava subendo una trasformazione guidata in buona parte dal
potere esercitato sui social media da Meechan e dagli altri due
Youtubers Paul Joseph Watson e Car Benjamin, alias ‘Sargon di Akkad’.
Quest’ultimo ha recentemente espresso la convinzione che, visto la
desolazione del panorama politico britannico, i tempi sono maturi per
una nuova ascesa di un partito indipendentista e sovranista come l’UKIP,
identificato come partito della liberta’. Benjamin si e’ detto sicuro
della vittoria.
Come principale proponente della Brexit,
l’UKIP aveva ottenuto il suo maggiore successo elettorale alle europee
del 2014, quando aveva in effetti ottenuto la maggioranza relativa di
24 seggi. Tuttavia, in seguito all’uscita di N Farage dal partito, il
partito era praticamente scomparso e la sua presenza a Westminster si
era ridotta al punto tale da essere diventato invisibile.
Recentemente il partito ha pero’ lanciato un processo di ricostruzione
cambiando i connotati, in buona parte anche grazie al supporto della
comunita’ di siti web di estrema destra attivi in rete.
Anche se
manca ancora una verifica elettorale di quest’ascesa, non c’e’ dubbio
sul fatto che la ricostituzione dell’UKIP come primo partito populista
del periodo post-referendario grazie alla mobilitazione di sostenitori
attivi in rete e’ sintomatico di una piu’ ampia trasformazione del modo
odierno di far politica, e dei suoi effetti potenzialmente dirompenti,
non soltanto nel Regno Unito, ma a livello internazionale.
I
due dirigenti storici del partito, N Farage e P Nuttal, in polemica
contro la direzione presa dal partito hanno restituito la tessera a
dicembre 2018, portandosi con se’ la meta’ dei membri eletti al
Parlamento Europeo. Tuttavia, la loro fuoriuscita e’ destinata ad
acellerare la svolta verso l’estrema destra, compiendo la trasformazione
da partito che rappresentava la vera voce dell’Inglese qualunque (la
Little England), come dice Farage, a una forza politica che e’ molto
piu’ disposta a sposare le forme estreme di nazionalismo europeo o
americano, in linea con le posizioni di Meechan e compagnia.
Secondo Benjamin, il nuovo UKIP si inserisce a pieno titolo nel solco
degli altri ‘movimenti di liberazione’ diffusi a livello internazionale e
ispirati dall’estrema destra conservatrice e libertaria statunitense.
Malgrado le distanze geografiche, questi movimenti si considerano uniti
in una stessa lotta, e secondo il punto di vista di Watson l’impresa in
cui sono impegnati e’ quella di salvaguardare la civilizzazione
occidentale.
L’Armata Youtube
Meechan, Benjamin e
Watson si rifiutano di farsi catalogare come esponenti di estrema
destra, o della alt-destra (NdT: destra radicale alternativa) o
qualunque altra etichetta con connotazioni razziste. Preferiscono invece
autodefinirsi come combattenti per la liberta’ di espressione e attivi
nel rigetto del politicamente corretto e dei suoi eccessi.
“Se
proviamo a parlare delle cose che vogliamo trattare, ci chiamano
razzisti, Nazi, bigotti e via dicendo” sostiene Meechan, e aggiunge: “Le
piattaforme che ci ospitano ci oscurano, ci viene vietato di parlare ad
eventi pubblici; siamo perfino minacciati di violenza”.
In un
video in cui spiega le ragioni della sua adesione all’UKIP, Watson
afferma di essere a favore della liberta’ di parola e contro uno stato
etnico, per differenziarsi dall’alt-right che invece e’ a favore di uno
stato etnico e contro la liberta’ di parola.
Watson e Benjamin
amano descriversi come liberali di stampo classico. Sul profilo Tweeted
di Meechan lui preferisce invece una definizione piu’ provocatoria,
aggiungendo: “Io non sono nazista, anche se il mio cane lo e’”, in
riferimento alla condanna per incitazione all’odio dopo che aveva messo
in rete un video in cui si vedeva il cane della sua ragazza che alzava
la zampa in un gesto di saluto nazista al comando di: “gli ebrei vanno
gassati”
Ma non e’ solo Meechan ad essere affardellato da
contraddizioni. Nel 2016 Benjamin venne ampiamente criticato nel
parlamento britannico per avere affermato in un tweet che lui non si
sarebbe neppure degnato di stuprare il parlamentare britannico donna
Jess Phillips, la quale aveva affermato di aver ricevuto una tale
quantita’ di minacce di stupro che aveva praticamente smesso di farci
caso.
Watson, dal canto suo, collabora con Infowars, un sito
web accusato di diffondere attivamente teorie complottiste, fino a
spingersi a sostenere che il massacro alla scuola elementare di Sandy
Hook in Connecticut nel 2012, in cui vennero uccise 26 persone, per la
maggior parte bambini, fosse una bufala.
Ma nonostante le
controversie che li circondano, i tre Youtubers garantiscono all’UKIP
una visibilita’ in rete comparabile, nel panorama politico britannico,
solo a quella di Corbyn e del suo movimento (Momentum).
Il
canale Youtube di Watson ha 1.4 milioni di aderenti, quello di Benjamin
860 mila, quello di Meechan 360 mila. Insieme vanno considerati come le
presenze piu’ significative nell’ecosistema in crescita esponenziale del
nazionalismo attivo in rete, caratterizzato da una serie di piattaforme
social altamente collegate fra di loro, con siti di informazione e
canali video che pubblicano i contenuti reciproci, amplificandone la
distribuzione e la pervasivita’.
Il solo Watson ha cifre
impressionanti: dopo meno di due settimane, i suoi video su Youtube
ricevono mezzo milione di visualizzazioni: ogni mese i suoi cinguettii
su Twitter vengono rinviati 150 milioni di volte, e un altro mezzo
milione di “like” appare su facebook.
C’e’ da dire che solo il 12
per cento delle interazioni sui social vengono dal Regno Unito, ma anche
cosi’ cio’ equivale a 150 mila sottoscrizioni Youtube.
I
numeri di Benjamin sono altrettanto corposi. Un’intervista con G Batten,
il leader dell’UKIP postata il 4 dicembre era stata vista piu’ di
100.000 volte in meno di una settimana (il 10 dicembre).
Tutti
e tre sono specializzati in brevi monologhi video realizzati con buona
qualita’ amatoriale, conditi di sarcasmo e di frequenti bordate alla
classe al potere (establishment).
I video di Watson, il piu’
seguito dei tre, utilizzano una grande mappa del globo come sfondo, piu’
che altro per sbeffeggiare la situazione globale. I suoi video
piu’visti hanno per titolo: San Francisco e’ un posto di m.... (2.3
milioni di visualizzazioni); Parigi e’ un posto di m...(1.4 milioni); La
situazione che nessuno vi ha mai raccontato del paese delle scimmie
inglese (400 mila) e Lo Stato Islamico di Svezia (1.4 milioni), in cui
si era fatto riprendere coperto da velo sul viso.
I video di
Meechan sono meno apertamente politici. I suoi successi includono titoli
come “Matti nazisti vogliono la guerra con me (92 mila); La situazione
del Regno Unito come non ve l’ha raccontata nessuno (871 mila), e una
canzone politicamente scorretta dal titolo Nazioni del mondo (1.4
milioni di visualizzazioni),.
Dal canto suo, Sargon di Akkad carica
su Youtube interviste, discussioni durante i retroscena, e monologhi
interamente focalizzati su temi di identita’, populismo e liberta’ di
espressione.
Un video con Tommy Robinson chiamato “L’incontro tra
Tommy e Sargan” ha totalizzato 400 mila visualizzazioni nel periodo tra
marzo - dicembre 2018, proprio come un’altra intervista con Steve
Bannon, ex-stratega della campagna elettorale di D Trump, pubblicata a
ottobre 2018. Con tutta evidenza, questi sono risultati che fanno
invidia a molti programmi di informazione politica britannici.
Politiche identitarie
L’ascesa degli Youtubers dell’UKIP deve attribuirsi in buona misura
all’audace scommessa di cambiamento lanciata da Gerard Batten, a capo
del partito da febbraio 2018.
Batten, 64 anni, un passato nelle
tele-vendite e un gusto per gli abiti rosa, ha dichiarato: “A me non
interessa tanto cambiare l’UKIP, quanto portarlo ad un livello
differente. La mia visione e’ quella di trasformarlo in un partito
populista”.
Nei dieci mesi trascorsi dalla sua elezione alla
testa dell’UKIP, Batten ha promosso un’aggressiva campagna anti-islam,
arrivando a definirlo un culto di morte ed avvicinandosi parecchio a
Robinson e alla sua controversa organizzazione di estrema destra
Democratic Football Lads Alliance (NdT; Alleanza Democratica dei Tifosi
di Calcio”
E’ stato proprio la nomina di Robinson a
consigliere personale di Batten a novembre 2018 che ha accelerato la
fuoriuscita della vecchia guardia dell’UKIP.
Robinson - il cui
vero nome e’ Stephen Yaxley-Lennon- non puo’ formalmente associarsi al
partito per via della sua precedente appartenenza alla formazione
apertamente razzista British National Party.
A prima vista il piano
di Batten per l’UKIP non e’ altro che uno spostamento alla destra dello
spettro politico; in realta’ segnala un’evoluzione piu’ profonda e
significativa della politica britannica: per la prima volta un partito
dichiaratamente centrista e non estremista offre una piattaforma per le
politiche identitarie, mandando in soffitta il (timido) tentativo della
classe dirigente precedente di evitare l’adozione di quel nazionalismo
culturale che si e’ rivelato cosi’ aggressivo e popolare sia in Europa
che in suolo statunitense.
Batten e’ convinto che l’UKIP possa
offrire uno sbocco politico alla domanda di populismo che trova
espressione in rete. “C’e’ un grande bacino di voti che sono frustrati
da quanto gli sta succedendo. Visto che non lo fa nessun altro, voglio
proprio rivolgermi a questo mercato.
In molti a Westminster
considerano che il tentativo di Batten sia destinato al fallimento, e
non gli stanno prestando piu’ di tanta attenzione. Tuttavia, ci sono
segni che invece la sua strategia stia dando dei frutti.
Quando ha rilevato l’UKIP, il partito era praticamente finito, privo
com’era di una ragione di esistere dopo il referendum sull’uscita dalla
Unione Europea e dopo la sterzata dei Conservatori verso una posizione
intransigente nei negoziati sulla Brexit, e la loro accettazione di uno
scenario di uscita senza accordo. L’emorragia di aderenti aveva
provocato un collasso delle finanze, e solo un appello di Batten era
riuscito a salvare in estremis il partito dalla bancarotta.
Negli ultimi dieci mesi le fortune del partito hanno cominciato a volgere al bello, anche se ancora timidamente.
Sotto la guida di Batten, l’UKIP ha visto una ripresa delle iscrizioni,
che sono risalite di quasi il 50 per centro da 18.000 a 27.000
aderenti, secondo i dati di un dirigente. In gran parte questa ripresa
deve ascriversi all’influenza di Meechan e degli altri Youtubers.
Mentre i sondaggi di febbraio 2018 davano l’UKIP a non piu’ dell’1 per
cento, a settembre il partito registrava un potenziale del 7 per cento. I
numeri tuttavia rimangono ancora molto ballerini. in dicembre 2018
l’UKIP era di nuovo sceso al 4 per cento, come risultato non solo della
controversa nomina di Robinson, ma anche della sostanziale irrilevanza
del partito nelle quotidiane polemiche parlamentari sulla Brexit, sul
cui dibattito il partito ha perso gran parte della sua capacita’ di
incidere dopo che Farage ha lasciato.
Batten e i suoi sostenitori
in rete sembrano comunque indifferenti di fronte a questi dati. Watson
sostiene che i conservatori solo di nome sono destinati a diventare
presto irrilevanti e che saranno presto spazzati via dalla ondata
crescente di nazionalismo di destra.
Batten e’ convinto che
l’avvicinamento di Robinson all’UKIP, e la svolta del partito verso
posizioni piu’ apertamente nazionaliste, contribuira’ alla nuova ascesa
del partito. “Robinson puo’ portare in dote al partito l’accesso al
milione di suoi seguaci su Facebook” ha recentemente dichiarato Batten
ad una intervista fattagli da Benjamin. Ed in effetti, malgrado
l’annuncio delle dimissioni di Farage avvenuto il 4 dicembre 2018, il
partito stava comunque assistendo ad un picco di iscrizioni con un
migliaio di nuovi associati nella sola prima settimana di dicembre,
stando a dati forniti dallo stesso partito.
“Certo, la nostra e’
una strategia rischiosa” ammette Batten, “ma se non facessi cosi’ a
marzo prossimo potrei semplicemente ritirarmi nei prossimi mesi e
lasciare che il partito languisca e poi sparisca del tutto”.
(Traduzione di Gabriele Lo Monaco)
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