Whistleblowing, aumentano le denunce di illeciti negli enti pubblici

Società | 25 febbraio 2019
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Sono 152 le segnalazioni di corruzione ricevute da Transparency International Italia nel 2018, un anno importante nella lotta al fenomeno corruttivo grazie all’entrata in vigore della legge sul whistleblowing che disciplina le procedure volte a incentivare e proteggere le segnalazioni di illeciti e irregolarità sul luogo di lavoro. Le testimonianze sono state raccolte tramite la piattaforma ALAC, che dal 2014 garantisce assistenza ai cittadini che coraggiosamente denunciano comportamenti contrari all’interesse pubblico. Da allora, le irregolarità segnalate mediante ALAC sono state 618, come indicato nel report 2018 “A voce alta” di Transparency International Italia. Secondo i dati dell’organizzazione che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione, è la Campania la regione con il più alto numero di segnalazioni (24), seguita da Lazio (21) e Lombardia (16). Tra le province spiccano Roma con 18 casi, Napoli con 13, e Torino e Cagliari con 9.

Una segnalazione su tre è di un whistleblower, dipendente dell’ente in cui si verifica l’illecito. Un dato in aumento rispetto all’anno precedente, che indica un trend timidamente positivo probabilmente frutto della legge 30/11/2017 n° 179 che tutela i segnalanti. Tuttavia, la fiducia rispetto alla salvaguardia della propria identità non è ancora piena: il 55% di chi segnala preferisce restare anonimo, sebbene dal 2017 le segnalazioni anonime sono diminuite (nel 2017 erano il 61%). Solo nel 34% dei casi il segnalante è vittima della circostanza che denuncia, mentre nel 66% delle segnalazioni è testimone dell’illecito. E, ancora, nel 40% dei casi a rendere note le irregolarità sono gli uomini di età compresa tra i 40 e 54 anni.

Tra le tipologie di illecito più diffuse vi sono i casi di favoritismo e clientelismo con 41 segnalazioni su 152, seguiti da frodi e violazioni contabili con 34 segnalazioni e abuso di posizione pubblica con 14. E la maggior parte degli episodi denunciati all’ALAC si riferiscono all’ambito pubblico. Infatti, il 71% delle segnalazioni riguarda un ente pubblico, mentre solo il 26% si riferisce ad un soggetto privato. Tra i settori pubblici più critici si conferma la sanità con 34 segnalazioni, seguita dalla pubblica amministrazione (24) e dall’istruzione (11). In quest’ultimo ambito emergono soprattutto episodi di assenteismo nelle scuole e di anomalie nelle nomine universitarie. Tra i casi più emblematici ricevuti lo scorso anno Transparency International Italia indica quello dell’ospedale di Varese, dove era stato creato un reparto “fantasma”, un cosiddetto “Pronto Soccorso 2”, per giustificare il ricovero di un numero di pazienti incompatibile con il numero di posti letto.

Il 2018 è stato un anno di svolta perché è stato il primo da quando è entrata in vigore la nuova legge a tutela di chi segnala casi di corruzione all’interno del proprio ente, i whistleblower” - ha dichiarato Giorgio Fraschini, responsabile della piattaforma ALAC. “Nonostante la nuova legge che introduce importanti tutele ed il canale informatico per ricevere le segnalazioni recentemente attivato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione – prosegue l’esperto di whistleblowing di Transparency International Italia - i dubbi dei semplici cittadini sul come e a chi rivolgersi sono ancora tanti”. È pertanto necessario rendere i cittadini consapevoli dei mezzi a loro disposizione e di come usare tali strumenti in maniera tempestiva e ben circostanziata. Una segnalazione tardiva, infatti, presenta molti rischi come dimostra la storia di Massimo Pappacena, una delle prime persone che si sono rivolte ad ALAC solo dopo aver segnalato delle anomalie presso l’ente pubblico per cui lavorava ed essere stato licenziato. In questo caso e in altri simili, l’aiuto di ALAC può essere minore e meno efficace. “Rivolgersi a Transparency Italia prima ancora di inviare una segnalazione ufficiale – sottolinea Fraschini - può essere fondamentale per evitare degli errori nella segnalazione che potrebbero poi comprometterne l’esito”.

 di Alida Federico

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