Volontariato e sostegno ai più deboli, la Sicilia perde Enzo borruso

Società | 9 marzo 2019
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E' morto a 92 anni Enzo Borruso, figura fondante della politica e del volontariato siciliano, contribuì alla riforma della Sanità in Sicilia. Nato a Bisacquino il 28 novembre 1927, durante gli anni universitari aderì all’Ugi (Unione Goliardica Italiana), organizzazione laica, di cui fu anche presidente dell’associazione palermitana (Agip); compagni  a lui più vicini furono Franco Roccella, Marco Pannella, Stefano Rodotà, Anselmo Guarraci. Nel 1956 si  iscrisse al Partito socialista, aderendo alla corrente di sinistra guidata da Riccardo Lombardi. Dal 1962 al 1968 ha diretto  il Centro sperimentale di educazione sanitaria e alimentare di Partinico, nell’ambito del Centro studi fondato da Danilo Dolci.
All’assessorato regionale alla Salute ha svolto compiti dirigenziali nella organizzazione dei  servizi regionali come i consultori familiari e la formazione degli operatori siciliani. Ha conseguito una medaglia d’argento e una medaglia d’oro per attività, nel 1967 e nel  1974, dall'Associazione italiana contro la tubercolosi  per una compagna a favore della vaccinazione contro la tubercolosi dei bambini di Partinico. All’Università di Palermo è stato assistente volontario di Tradizioni popolari al Magistero con il  professore Bonomo; alla facoltà di Medicina ha insegnato, come assistente volontario, Educazione sanitaria alla scuola di Igiene e, come professore a contratto, ha insegnato Tradizioni popolari dell'alimentazione nella Scuola di antropologia culturale dell’alimentazione diretta dal professore Giammanco.

Ha collaborato con quotidiani - per molti anni con Repubblica Palermo - e periodici, ha diretto numerose riviste. Autore di numerosi pubblicazioni. A lui di deve la campagna di sensibilizzazione a favore dei medullolesi siciliani. Nel 1974,   al Centro traumatologico ortopedico di Palermo gestì un reparto di 18 medullolesi spinali, con loro diede vita all’Associazione siciliana medullolesi  spinali (Asms). Borruso individuò un edificio pubblico lasciato incompleto da anni e destinato a una struttura religiosa, a Borgo Nuovo, già chiamato Villa delle Ginestre. Ebbe così inizio una battaglia fatta di appelli alla stampa, di manifestazioni pubbliche e di blocchi stradali che, dopo anni di battaglie civili, ha consegnato una struttura sanitaria di eccelenza alla comunità dei medullolesi siciliani. 

I funerali saranno celebrati domani alle 10 nella sala del consiglio comunale di Piazza Armerina



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