Vito Lo Monaco ai quadri della Cia: così la Sicilia ha affrontato la crisi agricola

Economia | 12 luglio 2022
Condividi su WhatsApp Twitter

E' stata conclusa dal nuovo presidente nazionale della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) Cristiano Fini l’assemblea dei quadri della Cia Sicilia, introdotta dal presidente regionale Graziano Scardino, presso l’Orto Botanico di Palermo.
Tema: l’attuale stato di crisi generale socio economica-ambientale aggravato dalla pandemia e dalle guerre locali, in particolare dalla guerra della Russia in Europa contro l’Ucraina, e le proposte delle imprese agroalimentari. Tra i relatori: il professore Nino Bacarella, autore del libro “Storia moderna dell’agricoltura siciliana”; Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi “Pio La Torre”; i professori Giovanni La Via, direttore dell’UNICT, e Pietro Columba di UNIPA. Tra i numerosi interventi, quello dell’assessore regionale all’agricoltura on. Antonino Scilla.
Vito Lo Monaco, già presidente della Cia siciliana e componente della presidenza nazionale, negli anni 1982-2001 ha confrontato le iniziative e le proposte delle organizzazioni agricole siciliane di allora con l’ultimo ventennio del ventunesimo secolo. In Sicilia nel 1983 si tenne la prima manifestazione unitaria dell’agricoltura promossa dalle tre organizzazioni professionali (Cia, Coldiretti, Confagricoltura) per negoziare con i governi, regionali e nazionali, le politiche di settore per ammodernare il sistema agroalimentare siciliano (vedi il piano agricolo e quello vinicolo) e anche per impedire le infiltrazioni mafiose nella gestione degli interventi comunitari, come i ritiri nel mercato dei prodotti in eccedenza. Gli anni ‘80 furono segnati dalla seconda guerra di mafia, dalla crisi della Prima Repubblica e dal terrorismo. Essi videro anche la nascita della prima legge antimafia della storia e l’anno della globalizzazione dei mercati, che divennero preminenti negli anni ‘90 con la dissoluzione dei paesi socialisti e l’affermarsi del neo-liberismo e una nuova PAC. Proposte di riorganizzazione produttiva e contestuale mobilitazione del sistema sociale agro alimentare furono fatte delle organizzazioni professionali, anche per contrastare i movimenti populisti e antieuropei dei forconi che sfruttavano il disagio reale degli agricoltori.
Il ventunesimo secolo ha vissuto due grandi crisi di sistema, nel 2008 e nel 2017, che hanno accresciuto le disuguaglianze sociali e territoriali e hanno riproposto l’urgenza di una evoluzione dell’UE da unione di mercato in unione politica dotata di politiche fiscali, estere ed economiche per fronteggiare la crisi della pace e quella ambientale per confluire una governance democratica della globalizzazione, con un nuovo ruolo dell’ONU e degli altri organismi sovranazionali per ridurre il potere illimitato delle multinazionali. In questo contesto va rilanciato il ruolo delle rappresentanze degli organismi intermedi per tutelare interessi sociali e i sistemi democratici.

Alla fine dei lavori Graziano Scardino, Cristiano Fini e Salvatore Maimone hanno consegnato a Vito Lo Monaco una targa in riconoscimento delle tante battaglie sostenute in difesa  degli agricoltori.

 di Ennio Russo

Ultimi articoli

« Articoli precedenti