Violenza sui minori in Italia, il 60,5% a bambine e ragazze
Il numero globale di minori vittime di reato nel 2019 in Italia- secondo quanto riportato nel Dossier “La condizione delle bambine e le ragazze del mondo” giunto alla nona edizione della Campagna Indifesa di Terre des Hommes- segna un lieve calo (-1%) rispetto all’anno precedente, passando da 5.990 a 5.930, il 60,5% delle quali bambine e ragazze. Prendendo in considerazione gli ultimi 10 anni (dal 2009 al 2019) che mostrano un aumento del 41% di questi reati, il fenomeno della violenza sui bambini rivela una crescita in quasi tutte le fattispecie di reato, arrivando a un +333% nel numero delle vittime di pornografia minorile (+26% rispetto al 2018), il 74,5% delle quali bambine e ragazze. Ancora più impressionante l’aumento del 700% nel decennio (+11% rispetto al solo 2018) delle vittime del reato di detenzione di materiale pornografico, per l’84% bambine e ragazze. I maltrattamenti in famiglia – il reato che miete maggiori vittime tra i bambini, più di un terzo del totale – continuano a crescere: + 7% rispetto al 2018 e +105% rispetto al 2009. Delle 2.101 vittime, il 54% è di sesso femminile. Anche l’abuso di mezzi di correzione o disciplina segna un +16% nel confronto con l’anno precedente e +137% nel decennio. Tra i reati attinenti alla sfera sessuale, quella dove la percentuale delle vittime tra le bambine e le ragazze può superare l’80%, crescono la violenza sessuale aggravata (+5% rispetto il 2018, +34% sul 2009), la corruzione di minorenne (+24% sul 2018, +56% sul 2009), gli atti sessuali con minorenne (rispettivamente +6% e +19%). Cala invece la prostituzione minorile (-19% rispetto al 2018, -34% sui 10 anni).
La regione che nel 2019 ha registrato il maggior numero di reati contro i minori è stata la Lombardia, con 1.015 vittime, seguita da Sicilia (651), Emilia Romagna (644), Lazio (541), Veneto (433) e Campania (414). L’incremento più significativo è stato registrato in Basilicata (+83%), che è passato da 30 vittime nel 2018 a 55 vittime nel 2019. Altri incrementi a due cifre per Trentino (+36%), Umbria (+22%), Friuli (+16%) e Sardegna (+13%). La Valle d’Aosta segna il maggiore calo nel numero di vittime minori di reato con un -63% rispetto al 2018, seguita da Calabria (-17%), Molise (-14%) e Piemonte (-12%).
Per quanto riguarda il reato di omicidio volontario, a detenere il triste primato nel 2019 è stata la regione Campania che ha registrato 5 vittime, 2 delle quali bambine. Il reato di maltrattamento in famiglia miete più vittime in Lombardia (327 vittime, -9% rispetto al 2018), seguita da Sicilia (253), Emilia Romagna (252), Lazio (182) e Piemonte (151). Il Veneto è, invece, la regione dove nel 2019 si è registrato il maggior numero di vittime di prostituzione minorile (12, in maggioranza maschi), seguita da Lombardia (8, per il 75% femmine), Sicilia (6) e Piemonte (5 casi).
Anche per i reati di violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, la Lombardia ha registrato nel 2019 un drammatico record, rispettivamente con 153 e 73 vittime, seguita, per i reati di violenza sessuale, da Lazio (72) Emilia Romagna (55 vittime), Toscana e Veneto (entrambi con 44 vittime).
“Le evidenze riportate nel nostro Dossier Indifesa- ha detto Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Progetti Italia di Terre des Hommes- ci confermano che l’Italia deve ancora investire molto e su fronti diversi per potersi avvicinare a quel 5° Obiettivo di sviluppo sostenibile che, oggi, per il nostro Paese sembra ancora piuttosto lontano. Noi intendiamo contribuire a questa delicata sfida sostenendo le istituzioni con dati sempre aggiornati e progetti che concorrano ad offrire alle ragazze pari opportunità nella scelta e costruzione di un futuro che sia davvero libero e scevro da ogni costrizione”.
“Durante il periodo del lockdown- ha spiegato Stefano Delfini, Direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale- abbiamo registrato una sensibile diminuzione di quasi tutti i reati commessi in danno di minori, con l’eccezione del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di quelli online (come la pornografia minorile), che si sono ridotti in misura inferiore, a testimonianza di come il lockdown abbia inciso su situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche. Tra tanti dati non sempre confortanti, voglio ricordarne uno positivo: i giovani tra i 18 e i 24 anni risultano commettere meno reati in danno di minori. Come Forze di Polizia ci stiamo impegnando molto per contrastare questo fenomeno”.
Il nuovo dossier mette altresì in luce le drammatiche conseguenze che la pandemia di Coronavirus sta avendo sulle fasce più vulnerabili della popolazione mondiale, in particolare sulle bambine e sulle ragazze. Per loro è aumentato il rischio di essere sottoposte a mutilazioni genitali femminili, matrimoni e gravidanze precoci a causa della chiusura delle scuole e della riduzione dei fondi destinati a porre fine a queste pratiche con l’obiettivo di progredire verso la parità di genere. Le stime sono davvero allarmanti: la tendenza attuale vede ogni anno 12 milioni di ragazze sotto i 18 anni costrette a sposarsi, spesso con uomini molto più grandi di loro, ma si teme che in questo clima di insicurezza economica nel prossimo decennio la cifra possa crescere, con un incremento di altri 13 milioni di spose bambine. Inoltre, nel solo 2020 ben 4,1 milioni di bambine potrebbero essere sottoposte a mutilazioni genitali. A tutto questo si aggiunge il fatto che le misure di contenimento della pandemia hanno dato una brusca frenata all’accesso all’istruzione tout court, impedendo a circa 743 milioni di bambine e ragazze di andare a scuola a causa del lockdown.
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