Verso la ripartenza sostenibile dopo la crisi della pandemia

Junior | 2 dicembre 2020
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Pandemia e crisi

I temi affrontati nell’ultima conferenza sono stati: i modi attraverso i quali si può escludere l’infiltrazione delle nuove mafie a causa della pandemia del 2020 e i modi con cui si possono eliminare le disuguaglianze.

Partendo dall’etimologia delle due parole chiave, PANDEMIA e CRISI, strettamente collegate tra loro, si è definito il problema attuale: la pandemia a livello mondiale, ha sicuramente messo in crisi i diversi settori sociali ed economici. Si parla di crisi simmetrica, cioè che colpisce tutto il mondo, e in questo caso, dipesa da un virus: organismo così piccolo che spinto dalla sua etica biologica della sopravvivenza e del moltiplicarsi, compete con altri organismi e si diffonde.




Il ritorno alla normalità e l’importanza di alcuni settori

La domanda principale è: “dopo la crisi potrà tornare tutto come prima?”

Personalmente credo che se non avverranno cambiamenti, nulla tornerà come prima.

Ritengo che per assicurare una rinascita del nostro paese e del mondo intero si debba investire su quei settori le cui problematiche sono state riscoperte solamente in questo periodo.

C’è da dire però che nel passato, l’uomo ne era a conoscenza ma purtroppo la mentalità attuale, non è quella di PREVENIRE, ma quella di “chiudere un occhio” fin quando quel problema non sorgerà in maniera dannosa per la società.

Se durante la ripartenza venissero supportati per esempio i settori della sanità e dei trasporti pubblici, che come possiamo vedere in questo periodo non si trovano in una condizione di eccellenza, in una situazione di emergenza futura sarebbero facilmente gestibili.

Un’evoluzione del pensiero per un futuro migliore

Quello che dobbiamo iniziare a fare, è pensare ai posteri, e non solo a noi stessi e al guadagno economico, con il quale ben poco si può fare se a mancare è la salute e il benessere sociale.

Inoltre, solamente in questo periodo, abbiamo compreso l’importanza del rispetto verso il pianeta: dato il divieto della circolazione, l’inquinamento prodotto dall’uomo e dai mezzi con cui si sposta è diminuito notevolmente, ciò ha permesso di vedere fenomeni naturali meravigliosi mai accaduti prima.

Per esempio la presenza di delfini, oppure come accaduto qui a Fondi (LT) la deposizione di uova di tartaruga in zone balneari frequentate dall’uomo.

Questo ci deve sensibilizzare perché nel momento della ripartenza, se tutto rimanesse invariato, l’uomo inizierebbe di nuovo ad inquinare l’ambiente. Quindi la tutela dell’ambiente non è un tema da affrontare solamente in situazioni di emergenza, anzi deve essere assimilato da ognuno di noi perché tanti piccoli fanno uno grande.

Ad esempio, credo che sia molto irrispettoso per l’ambiente, continuare a sfruttare risorse non rinnovabili e nocive per quest’ultimo, quando potremmo usufruire di risorse rinnovabili ed ecosostenibili.

Alla base, deve esserci quindi una nuova “Rivoluzione industriale” nel quale non può manifestarsi la facoltà di scegliere tra risorse rinnovabili o non, ma l’obbligo dell’utilizzo di queste fonti che invece di distruggere, salvano l’ambiente e costruiscono un futuro sostenibile.



Lo stato della mafia: i più deboli accettano la sottomissione


Altro aspetto fondamentale da approfondire è che durante questa crisi economica c’è stato un incremento del 45% della povertà. Di conseguenza, è aumentato il numero delle persone economicamente e socialmente instabili e proprio dove si verifica un aumento di debolezza, la mafia si insedia.

Essa riesce a corrompere l’animo in crisi di una persona in difficoltà e di conseguenza ad aumentare la sua potenza.

L’unico aspetto che può spaventare la mafia è la cultura, infatti, un altro settore sul quale si deve puntare molto è proprio la scuola, il futuro.

La scuola è l’unico ascensore sociale che può permettere ad una persona umile di diventare davvero qualcuno di importante, avente propri pensieri e decisioni indipendentemente dagli altri.


Riflessione personale

Questa situazione, infine, ha accentuato ancora di più il distacco economico preesistente e di conseguenza la differenza tra i paesi.

L’obiettivo che dobbiamo porci è altamente lontano dalla situazione attuale: la pace tra i paesi, l’uguaglianza tra questi e all’interno di essi e il rispetto per l’ambiente, sono alla base di una comunità intelligente e che si è sviluppata e continua a svilupparsi di pari passo alla sostenibilità dell’ambiente in cui vive.

Che senso avrebbe essere padroni di infinite ricchezze, se queste ultime andassero ad infierire solo su conseguenze dannose per l’ambiente e quindi per noi stessi?

Abbiamo il dovere, invece, di essere padroni di un bene comun, sostenerlo e rispettarlo in quanto tale.

Dobbiamo ricordarci che il mondo continuerà a girare; noi siamo di passaggio su questa terra e se l’ambiente divenisse invivibile, saremo noi a morire, non la terra.

Come tali dobbiamo creare un futuro per le persone che ci susseguiranno e capire che questo problema non è molto lontano dalla nostra realtà, anzi è proprio LA NATURA che ci permette di VIVERE.

Sofia Popolla 

IVC LICEO SCIENTIFICO DELLE SCIENZE APPLICATE A. PACINOTTI FONDI (LT




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