Una ricetta per la nascita e lo sviluppo delle imprese

Cultura | 21 maggio 2019
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E’ di esperienza comune che nascono nel Sud molte nuove imprese, sia pure piccole, e che nello stesso tempo molte cessano dopo qualche anno di attività, alcune spesso dopo qualche mese.

Le cause di tali cessazioni sono varie ed in qualche modo non tutte eliminabili ma una frequente ed importante causa è la scelta dell’idea imprenditoriale, del bene o servizio oggetto dell’attività, che per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’impresa deve essere in grado di soddisfare due condizioni, la condizione dell’equilibrio economico, per la quale almeno a lungo andare i ricavi devono almeno coprire i costi, compresi quelli figurativi, e lasciare un margine positivo proporzionale al rischio, e la condizione dell’equilibrio finanziario, per la quale l’impresa in qualsiasi momento deve essere in grado con le entrate di far fronte alle uscite di gestione in modo normale , non rovinoso.

Le due condizioni predette in una economia di mercato come la nostra implicano un’attenta analisi preventiva dell’idea in relazione al contesto territoriale, al settore produttivo di appartenenza, al mercato dei fattori produttivi ed a quello di sbocco dei prodotti, alla concorrenza, ai bisogni dei clienti, agli investimenti necessari, alle risorse finanziarie disponibili, alle possibilità di credito, alle proprie caratteristiche personali, un’analisi volta ad accertare se l’idea è in grado di assicurare un vantaggio competitivo sui concorrenti, una condizione di privilegio in termini economici e finanziari .

Purtroppo tale analisi nella pratica non sempre viene fatta o non sempre viene fatta in modo completo fino ad ottenere un bilancio preventivo. Ad esempio chi vuole intraprendere un’attività d’impresa, spesso non si chiede se le caratteristiche del contesto geografico in cui si vuole inserire l’iniziativa sono favorevoli, non si preoccupa di sapere tramite una banca, un consulente, una indagine di mercato se il settore produttivo prescelto è in fase di sviluppo, di stagnazione o di crisi, se l’attività è nel territorio molto o poco diffusa, se può avere un mercato, quali problemi determina, quali investimenti richiede, quali capitali sono necessari, chi può fornirli ed a quali condizioni, quali competenze richiede, chi sono i concorrenti, chi sono coloro che dominano il mercato, quali sono i prezzi da loro praticati, come lavorano, quali sono i loro punti di forza ed i loro punti di debolezza , qual è l’entità della domanda e dell’offerta.

Piuttosto che farsi tali domande spesso chi vuole intraprendere una nuova attività preferisce imitare quella degli altri non considerando che il vero problema in una economia di mercato è scegliere un’attività, possibilmente innovativa, capace di creare un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, un’attività psicologicamente sostenibile, economicamente conveniente e finanziariamente possibile.

E’ questa la tesi di fondo del libro del prof. Diego Lana “ Intraprendere un’attività d’impresa”, un libro , come si legge nella facciata posteriore della copertina , che contiene “una proposta di imprenditorialità consapevole tesa ad evitare sprechi di risorse finanziarie e frustrazioni personali, un libro che indica ai giovani che vogliono intraprendere con successo un’attività d’impresa un metodo per valutare la convenienza economica e la possibilità finanziaria di realizzare un’idea imprenditoriale e ridurre cosi il rischio dell’iniziativa”



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