Una piazza per Rita Levi Montalcini

Cultura | 16 aprile 2015
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Palermo ricorda il Premio Nobel Rita Levi Montalcini dedicandole uno spazio urbano. Si è infatti concluso l'iter burocratico avviato dall'Ufficio Toponomastica per l'istituzione di “Piazzetta Rita Levi Montalcini”, che si trova antistante la Stazione della Metropolitana “Palermo Vespri” che collega l'Ospedale Civico con il Policlinico di Palermo, quindi adiacente con via del Vespro in corrispondenza dell'incrocio con via Lodato.  Un’iniziativa promossa dallo Zonta International, di cui la Montalcini era socia onoraria.

Nata dall’alchimia tra una pittrice e un ingegnere, Rita Levi Montalcini, diventa scienziata  e senatrice a vita, rinunciando a crearsi una famiglia come desiderava il padre, pur di non rinunciare al proprio lavoro che la rendeva felice. Sembra che decisivo fu un dolore familiare, la morte della sua governante, che la portò alla scelta di dedicarsi alla medicina nel 1930. Studi medici che le fecero incontrare personalità eccellenti come i due futuri premi Nobel Salvator Luria e Renato Dulbecco. Poi l’incontro con Giuseppe Levi la iniziò allo studio del sistema nervoso. In quel periodo il fascismo incuteva paura e fu costretta a riparare, come molti ebrei simili a lei, prima in Belgio, poi a Bruxelles, ma senza mai allontanarsi dalla ricerca. Infatti, tornata a Torino si costruì un laboratorio in casa. La guerra nel frattempo la vede in prima fila nel suo lavoro da medico, diventando dottore delle forze alleate. Un’esperienza di grande sofferenza che la segnò moltissimo. E’ l’America che nel 1947 la invita, per voce del biologo Viktor Hamburger a lavorare per loro, dove rimarrà per circa trent’anni. Una donna straordinaria che si ricorderà per sempre e in tutto il mondo grazie al fattore di crescita nervoso, ovvero NGF, che le vale il premio Nobel per la medicina, insieme al suo studente, il biochimico Stanley Cohen, nel 1986.

“Rita Levi Montalcini è scomparsa nel dicembre del 2012 ma continua ancora oggi a rappresentare un esempio costante di vita, di impegno sociale e civile.- chiosa la nipote Piera Levi-Montalcini, presidente della Fondazione Levi-MontalciniLei sosteneva che l'umanità, fatta di uomini e donne, deve essere rappresentata da entrambi i sessi,  è per questo che nasce la Fondazione Levi-Montalcini, dedicata alla formazione dei giovani, ma anche al conferimento di borse di studio universitarie a giovani studentesse africane, con l'obiettivo di creare una classe di donne che svolgano un ruolo centrale nella vita scientifica e sociale del proprio paese. La sua vita e il suo lavoro di studi e di ricerche sono un modello da seguire anche per le giovani generazioni per le quali aveva grande fiducia”. 

 di Melinda Zacco

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