Un nuovo modello di sviluppo cancella disuguaglianza e povertà

Junior | 2 dicembre 2020
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  Ecco gli elaborati e le riflessioni degli alunni delle classi 4 B e 4 C LSA dopo l'ultima videoconferenza del progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre su “Un nuovo modello di sviluppo sostenibile in Italia per cancellare disuguaglianza, povertà e assicurare pace, lavoro progresso”. Le ragazze e i  ragazzi sono coordinati da Doriana D'Ettorre e Pasqualina Corpolongo



Bianca Soscia 4C LSA

La parità tra uomo e donna si fonda sul principio fondamentale dell'Uguaglianza, hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. Tuttavia, nel passato non era così; migliaia sono state le donne schiavizzate, maltrattate, picchiate e abusate dall’uomo. Erano considerate non donne, non persone ma oggetti e strumenti. Già a partire dal ‘200 erano molto diffusi i matrimoni forzati, specialmente nelle famiglie dei nobili sposarsi significava  stabilire alleanze. Il potere decisionale veniva a mancare da parte di tutte le donne che, per volere del padre, erano costrette a donarsi ad un uomo che non amavano. 

Oggi, se le donne hanno i loro diritti, hanno possibilità di scelta, di decisione è grazie alle lotte che ci sono state nel passato e alle donne che hanno perso la vita per portare i diritti che abbiamo. 

Credo, che ci sia molto lavoro ancora da fare, non tutti hanno assimilato allo stesso modo il concetto di uguaglianza. Ancora, troppo spesso, si sente parlare di uomini che hanno preso il sopravvento su una donna solo per il gusto di farlo o semplicemente perchè “decidevano” loro. Una donna è una persona, un essere vivente soggetto a emozioni, paure, gioie e tristezze; come anche l’uomo. Certo, ci sono stati tantissimi miglioramenti rispetto al passato ma non è ancora abbastanza; i malviventi ci saranno sempre, però penso sia dovere dello Stato di continuare a fare il possibile per far sì che questa violenza, questa mentalità che la donna sia un essere inferiore finisca. Mi auguro, che nel futuro, le generazioni che verranno riusciranno a raggiungere un livello di uguaglianza “vera” fra tutti, ragionano basandosi su un concetto di uguaglianza tra l’uomo e la donna. 

 

 

 

Elena Baldassarre IV B LSA 

Sentendo la conferenza del Centro Studi Pio La Torre, ma anche facendo riferimento agli spunti dati da altri professori, vorrei sviluppare il mio progetto di educazione civica sulla pandemia ed il periodo di crisi che stiamo vivendo ormai da mesi. Ho deciso di trattare questo tema perché credo sia l’argomento più attuale e che più ci tocca da un punto di vista personale e, come anche ribadito precedentemente, credo che la pandemia sia un tema molto legato alle prospettive future per noi giovani. Inoltre penso che un vero cambiamento possa avvenire solo se si riesce a creare una comunità unita, equa, sostenibile e moralmente giusta, nella quale tutti collaborano per un nuovo sviluppo, finalizzato ad esempio alla protezione dell’ambiente e alla tutela del patrimonio. 


Martina Marrazzo IV B LSA 

L'uomo negli ultimi decenni non ha cercato in alcun modo di “salvare” il mondo, prendendo in considerazione e risolvendo solo problemi “superflui”, come ad esempio quelli legati all’economia del paese, ora però sta pagando le conseguenze di un problema molto più serio finora sottovalutato.

Ciò che a mio dire sembra assurdo, è che tutti noi siamo riusciti a guardare di fronte alla realtà solo dopo la comparsa improvvisa di questo virus che ci ha destabilizzati in poco tempo, poiché sono sicura che se non fosse accaduto nulla, la problematica non sarebbe stata proprio presa in considerazione.

Ma come si può porre fine a questo danno permanente? Sicuramente non basta un minuto per rimettere in sesto le cose, ma con la cooperazione da parte di tutti noi, piano piano si arriverà alla soluzione.

Si parla dunque di collaborazione, fondamentale per ottenere ottimi risultati. Infatti, se ognuno di noi facesse anche solo una piccola percentuale del suo dovere, come ad esempio inquinare di meno circolando in bus anziché con molte macchine, o semplicemente non gettando rifiuti a terra oppure ancora creando nuovi meccanismi che permettono alle fabbriche di produrre meno gas nocivi per il nostro pianeta, si andrà sicuramente, con un po' di costanza, ad un notevole miglioramento. 

Questi traguardi però, come citato già nella videoconferenza, devono essere raggiunti al più presto, poiché ci si potrà ritrovare in un punto di non ritorno.

Per questo il nostro stato ha attuato un piano che comprende un nuovo modello di sviluppo sostenibile, che consente di soddisfare i bisogni attuali, senza mettere a rischio i diritti fondamentali.

Questo piano comprende, oltre alla salvaguardia della Terra, anche la risoluzione di nostri disguidi sociali, dato che se prima non vengono risolti questi ultimi, non si potrà di certo risolvere il problema più grande.

Questo piano permetterà di portare legalità, libertà e giustizia.

Dobbiamo quindi reagire per la nostra salvezza e per la salvezza del mondo intero e che questo, risulti essere un messaggio simbolico per tutta l’Italia e per tutta l’Europa, capace ci farci assumere le nostre responsabilità poiché appunto il peggioramento del clima e della biodiversità sono più vicini di quanto immaginiamo.



Michele Viska 4 B LSA

 Il 24 novembre 2020 si è svolta la conferenza del progetto educativo Pio la Torre. Il tema fulcro intorno al quale si sono formati i principali dibattiti della conferenza stessa è il presentarsi delle nuove difficoltà che l’avvento della attuale pandemia ci sta portando ad affrontare. La nuova crisi del 2020 ci pone davanti ad un bivio di fronte al quale dobbiamo assumere delle decisioni e delle scelte che contribuiranno alla creazione del nostro futuro. Il virus che ha messo e sta ancora attualmente mettendo in ginocchio interi stati, ci ha resi più coscienti di come l’attuale sistema economico, basato sul concetto di globalizzazione priva di regole e sulla supremazia del libero mercato secondo la concezione liberale dell’economia, sia diventato obsoleto e come l’adozione di tale sistema non sia più applicabile. A sostegno di ciò vi è il fenomeno della velocizzazione del processo di accentuazione delle diseguaglianze così come la nascita di nuove (diseguaglianze), e la crisi che si è presentata a livello finanziario. La sfida del dopo covid si presenta pesantissima soprattutto per i paesi e le zone con un sistema economico particolarmente debole come l’Italia, e soprattutto si presenta come una sfida difficile per noi, le nuove generazioni che sono costrette ad ereditare gli errori di chi li ha preceduti e che sono chiamate a cambiare, grazie ai talenti e alle abilità individuali, il futuro. A rendere ulteriormente più difficile la situazione sono inoltre tutta la serie di gravi problemi che il sistema stato già si portava dietro prima dell’arrivo della pandemia. Pensiamo ad esempio alla questione meridionale, alla già grave crisi finanziaria che l’Italia stava già cercando di sanare dal 2008 se non prima, oppure pensiamo ai problemi riguardanti la presenza di organizzazioni (come la mafia ad esempio) che tessono una complicata rete non solo di tipo economico e che diventa un vero e proprio sistema parallelo allo stato. Tali organizzazioni sono forse uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione in quanto queste ultime, sfruttando la grande liquidità e quindi i soldi in loro possesso, approfittano delle svalutazioni che buona parte dei beni subiscono durante una crisi in modo da potersi impadronire delle economie a livello locale. Ciò porterebbe inevitabilmente alla nascita di numerose possibilità di influenza sul tessuto sociale e quindi anche su una parte considerevole delle istituzioni statali portando a conseguenze disastrose come è facile immaginare. La soluzione migliore a tali problemi è come sempre l’educazione e la conoscenza, è l’investimento sull’istruzione che potrebbe permettere lo sradicamento o comunque un affievolimento delle nette diseguaglianze non solo tra la popolazione ma anche a livello internazionale, dove le divergenze tra stati e nazioni sviluppate e quelle in via di sviluppo sono ben delineate. La conoscenza e l’ispirazione sono inoltre il motore dello sviluppo, e se buona parte degli investimenti finissero nei fondi per le nuove ricerche scientifiche e tecnologiche non solo potremmo dare alle persone più meritevoli un’opportunità per potere porre un fine a gran parte dei problemi che affliggono la nostra società (attraverso la ricerca tecnologica ad esempio), ma chi farà tale investimento otterrà (magari anche sul lungo termine) molto probabilmente dei considerevoli profitti in termini economici, che poi in seguito se necessario potrebbe reinvestire in ciò a cui in precedenza aveva tagliato i fondi per favorire la ricerca, generando una ciclo che si auto sostiene. È necessario inoltre, soprattutto da parte di noi giovani nutrire (nonostante tutto) ottimismo nei confronti del futuro. È pur vero che la situazione che dobbiamo e stiamo affrontando è estremamente negativa, ma potremmo perlomeno cercare di trovare quei pochi aspetti positivi che derivano da tale situazione, cercando di vedere come si suol dire il bicchiere mezzo pieno invece di mezzo vuoto. Bisogna inoltre ricordare che non sempre quello che a prima vista ci appare come qualcosa di negativo persisterà a essere tale anche nel futuro. La storia ci insegna infatti che dopo ogni periodo “buio" si giunge inevitabilmente ad un periodo di splendore. Lo stesso modello si applica nei più svariati settori come l’economia e il concetto lo ritroviamo anche nel modello teorizzato da Thomas Malthus (anche se in questo caso la variabile non è da attribuire alla popolazione).



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