Un museo del cinema a Rimini per i cento anni di Federico Fellini

Cultura | 27 gennaio 2021
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“Fellini Calls”: un esperimento sostanzialmente riuscito, un format à ‘cotè affollato e conversevole –con soffio vagamente proustiano?- incastonato, con sobrio senso della mondanità ‘nuages’ (antidoto, chissà se funzionante, agli ansiogeni patemi in corso), a esordio delle iniziative felliniane ipotizzate per tutto il 2021. E quindi: tre giornate in suo onore e affetto (festevole orgoglio ‘ciutadan-romagnolo’), un talk organizzato dalla Cineteca del Comune di Rimini per festeggiare il centenario della nascita di Maestro -lieve ed esondante come da iconografie- trasmesse in streaming sulle diverse piattaforme della Cineteca e sul sito della webradio, Officina Rimini Arte. Inciampando così nell’ “ineluttabilità” di presenze virtuali, da remoto o da trapassato, a passo nel tempo, sia da parte degli animatori, sia da parte della pletora di ospiti. Ed il solo inconveniente, a nostro carico, di dovere districarsi e intendere (al computer) fra intermittenze e contorsioni audiovisive, prese in prestito dal parallelo universo del dada-futurismo


A partire da mercoledì scorso, per tre pomeriggi consecutivi, si sono succeduti oltre venti ospiti, tra direttori di festival, giornalisti ed esperti, chiamati a raccolta dalla Cineteca del Comune di Rimini per esplorare gli infiniti aspetti del lavoro, della personalità e delle passioni del grande regista riminese. Dalle 6 ore di diretta, rese possibili dall’assistenza tecnica del Laboratorio aperto Rimini Tiberio, sono emersi interessanti spunti di riflessione in particolare sull’eredità del cinema di Fellini e sul Museo che sarà inaugurato nei prossimi mesi a Rimini.


Complessivamente, le tre tappe della kermesse hanno raccolto circa 4.000 visualizzazioni solo sulle due pagine facebook della Cineteca Comunale con oltre 300 interazioni tra like, commenti e condivisioni, mentre sul canale youtube della Cineteca Comunale le visualizzazioni sono state oltre 250; in particolar modo, sulla pagina “Federico Fellini”, gestita dalla Cineteca Comune e seguita da quasi 70.000 persone, molta è stata la partecipazione dall’estero. La prima giornata ha visto il contributo di Laura Delli Colli che, in qualità di conduttrice, ha stimolato le riflessioni, i racconti e i ricordi di Vincenzo Mollica, Antonio Monda, Cristina Battocletti, Oscar Iarussi e Francesca Fabbri Fellini, di cui è stata trasmessa una clip del corto “La Fellinette”. La seconda giornata, condotta da Jonathan Giustini, ha visto la partecipazione di Alessandra Levantesi, Stefano Francia di Celle, Gianfranco Angelucci, Andrea Minuz, Pino e Rossella Farinotti e Alessandro Carrera. Nell’ultimo pomeriggio, invece, è stato Roy Menarini a orchestrare gli interventi di Bruno Roberti, Marco Bertozzi, Rosita Copioli, Piera Detassis, Paolo di Paolo, Frank Burke, Cinzia Carnevali, Angelo Battistini e Federico Grandesso.


Qualcosa da aggiungere? La nostra radicata convinzione che, nonostante le apparenze egocentriche (solo trascinato nel suo ‘specifico’: a noi capitò di parlargli pacatamente, e senza alcuna supponenza, di teatro di goldoniano ai tavoli di Rosati, a Roma), nonostante le apparenze- dicevo- Federico Fellini sia stato un vero e schietto artista rinascimentale, capace di “lavorare” solo a fianco di quanto di meglio l’arte scenografica, costumistica, musicale, fotografica (da Donati a Rotunno, da Rota a Tosi) era in grado di affiancargli. E insieme farsi “autori in collettivo”.

E poi, la sua smaccata, inventata misoginia…. Avallata da quella sua geniale, onirica attitudine di “trasognare” l’universo femminile come qualcosa di “abbondante”, barocco, boteriano. Liddove, nella concretezza del lavoro e delle relazioni umane, il rispetto, la soggezione del Gigante Buono verso “l’oscuro oggetto del desiderio” furono tangibili e, spesso, occasione di bonari equivoci.l


Ps E’ possibile rivedere le registrazioni dei talk sulla pagina facebook della Cineteca di Rimini.

https://www.riminitoday.it/attualita/fellini-calls-successo-per-la-tre-giorni-dedicata-al-regista-premio-oscar.html

 di Angelo Pizzuto

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