Torna la Palermo dei lenzuoli e della rivolta contro i boss

20 maggio 2020
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Sarà un 23 maggio diverso: social, televisivo, senza piazze e cortei, ma con i balconi pieni di lenzuoli bianchi e tante, tantissime persone affacciate a ricordare le vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio in un flash-mob promosso da decine di artisti e personalità. Renzo Arbore, Lino Banfi, Elena Sofia Ricci, Marco D’Amore, Carlo Conti, Ficarra e Picone, i Sansoni, i The Jackal, Luca Argentero, Cristiana Capotondi, Massimo Poggio, Roberto Lipari, Salvo Piparo, esponenti dell’antimafia, i segretari generali di Cisl e Cgil Furlan e Landini e tanti altri hanno raccolto l’invito della Fondazione Falcone e hanno rivolto un appello, veicolato sulle pagine social della Fondazione, a partecipare all’iniziativa intitolata «Palermo Chiama Italia al balcone».

 Lenzuoli appesi come accadde, dopo le stragi del 1992, quando i cittadini riempirono di bianco Palermo per gridare no alla mafia, e tutti affacciati alle 18 per ricordare Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Quest’anno, oltre che a loro, la giornata, intitolata «Il Coraggio di Ogni Giorno», è dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività, medici, infermieri, cassiere dei supermercati, operai, esponenti delle forze dell’ordine che hanno continuato a lavorare per il Paese.

 «In questa drammatica emergenza - ha spiegato la professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone - si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio dell’Italia in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino». 


 Da Capaci, luogo della strage, alla presenza della professoressa Maria Falcone, di Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, Antonio Montinaro, e delle autorità verrà deposta una corona di fiori. Una ampia finestra della trasmissione ospiterà gli interventi del procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho, del capo della Dia Giuseppe Governale, del capo della Polizia Franco Gabielli, del presidente della Camera Roberto Fico e di Ottavio Sferlazza, procuratore di Palmi. Nel pomeriggio del 23 maggio, nel corso della trasmissione «ItaliaSì», sono previsti interventi istituzionali e di esponenti del mondo dell’antimafia come il giudice Giuseppe Ayala, pm al maxiprocesso e amico di Giovanni Falcone, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, l’ex capo della direzione nazionale antimafia Piero Grasso e Maria Falcone.

 Il cuore della trasmissione sarà rappresentato dal racconto dei alcuni dei protagonisti del coraggio di ogni giorno, donne e uomini che hanno svolto e svolgono il proprio dovere anche a rischio della vita, per spirito di servizio nei giorni della pandemia. Dalla sede del Comune di Palermo, città che da simbolo della mafia è diventata simbolo del riscatto della cittadinanza da Cosa nostra, e del Comune di Milano, straziata dal Covid ma di nuovo in piedi grazie alla reazione dei suoi cittadini, verrà appeso un lenzuolo bianco in ricordo delle vittime e in segno della rinascita del Paese che, come nel '92, è decisa a rialzarsi.

 Alle 12 nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo in cui è stata traslata la salma del giudice Falcone, verrà celebrata una messa. Contingentate per l’emergenza sanitaria le presenze. Alle 17.58 sotto l’Albero Falcone, come ogni anno, ma stavolta senza la partecipazione dei cittadini e alla sola presenza di esponenti delle forze dell’ordine e dei familiari delle vittime, ci sarà il tradizionale momento del «Silenzio» suonato da un trombettiere della Polizia di Stato. I nomi delle vittime delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio saranno letti quest’anno da persone rappresentative delle categorie che in questi mesi di emergenza hanno garantito al Paese i servizi essenziali. Alle 18 tutti al balcone in un omaggio corale agli eroi del '92 e a quelli dei nostri giorni. #23maggio2020 #FondazioneFalcone #PalermoChiamaItalia. 

Un lenzuolo  bianco, con la scritta “La legalità è la via per i diritti. 23 maggio 1992 – 23 maggio 2020” sarà esposto  al balcone della Camera del Lavoro, in via Meli, 5, sabato 23 maggio. Nel lenzuolo che verrà esposto sarà riportata anche la frase di Peppino Impastato: “la mafia uccide, il silenzio pure...”.     
  “Tutte le categorie, i dirigenti, i militanti, i lavoratori, i pensionati e tutti i nostri iscritti parteciperanno alla giornata del ricordo della strage di Capaci appendendo un lenzuolo bianco alle finestre e ai balconi delle proprie case”, dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo.
   La Cgil Palermo partecipa in questo modo alla giornata per il 28° anniversario dell’attentato in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Quest'anno, a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del virus Covid-19, la Cgil ricorda i caduti nella lotta contro la mafia con la partecipazione al flash mob indetto dalla Fondazione Falcone #PalermoChiamaItalia. “Domani non ci sarà il corteo sotto l'albero Flacone, al quale ogni anno la Cgil partecipa con il suo striscione – aggiunge Enzo Campo – Ma abbiamo aderito al flash mob, e ci vedrà tutti quanti, anche se a distanza, uniti contro le illegalità. Il coraggio di chi ha combattuto e combatte contro Cosa Nostra è il coraggio dei tantissimi lavoratori che con Il lavoro di ogni giorno lottano contro le infiltrazioni criminali e gli interessi illeciti, è questa l'antimafia quotidiana esercitata nei posti di lavoro. Abbiamo il dovere di stare uniti per non dimenticare e per testimoniare, anche con gesti simbolici, che stiamo dalla parte dei diritti. È questa la nostra storia, la nostra identità antifascista, sono questi i valori che come movimento sindacale portiamo avanti ogni giorno, orgogliosi, a difesa dei principi di democrazia, giustizia e libertà”.
       “La Cgil, domani, nel commemorare le vittime delle stragi Falcone e Borsellino ricorderà anche tutte le vittime della mafia tra magistrati, forze dell’ordine, giornalisti, uomini delle istituzioni,  imprenditori, sacerdoti e comuni cittadini. La memoria per noi sta alla base dell’impegno antimafia per l'affermazione dei diritti delle persone. E tenere viva la memoria – prosegue Campo - per la Cgil è un dovere nei confronti dei tantissimi dirigenti sindacali uccisi, molti dei quali non hanno avuto mai giustizia, e di tutti gli uomini caduti nella lotta contro la mafia. Chiediamo che la lotta alla mafia sia la priorità di chi ci governa. Finché la mafia non sarà debellata noi saremo presenti sempre nelle piazze e nei posti di lavoro a contrastare gli interessi e gli affari illeciti e a difendere i diritti, la libertà e la Costituzione”.
   “Oggi, ancor di più, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini della magistratura sulle infiltrazioni nel sistema degli appalti – aggiunge Campo - la Cgil chiede alla classe politica l’intensificazione dei controlli, trasparenza e meritocrazia alla base nelle nomine, e l’adesione ai codici e ai protocolli antimafia e anticorruzione”. Campo conclude affermando che la Cgil continuerà a chiedere “di non abbassare la guardia per garantire la vigilanza nelle aziende pubbliche e private, per la salvaguardia dei lavoratori e di tutti i cittadini,  per l'affermazione della legalità in tutti i cantieri e nei posti di lavoro”.



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