Susanna Camusso ricorda il sacrificio di Salvatore Carnevale

Cultura | 16 maggio 2016
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«Questo luogo, questo rito di piantare un albero e scoprire una targa ribadisce la straordinaria importanza della memoria, a continuare a tenere vive le storie, le lotte dei sacrifici che ci consentono di leggere cosa è successo».Così la leader della Cgil Susanna Camusso a Palermo per partecipare alle iniziative in ricordo del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia il 15 maggio di 61 anni fa. «Ci ricorda cosa vuol dire la lottare per i diritti dei lavoratori, - ha osservato - che non è solo una condizione di quel momento ma riguarda la dignità e la qualità della vita delle persone, e che infiltrazione ha avuto la criminalità organizzata anche nel ritardo dei modelli di sviluppo di questa Regione».

«Ma nello stesso tempo ci dice che stare attenti alle trasformazioni può aiutare a contrastare la criminalità organizzata - ha aggiunto-. E’ un occasione per riabbracciare i parenti e ricordare che il primo processo portò alla condanna degli assassini di Carnevale per la straordinaria forza della madre Francesca che non accettò mai che non ci fosse giustizia per suo figlio».


Successivamente, accanto alla targa in ricordo del procuratore Gaetano Costa ucciso dalla mafia 36 anni fa, nel giardino della Memoria di Ciaculli a Palermo, è stata collocata un’altra targa e piantumato un prugno in memoria di Salvatore Carnevale, 61 anni dopo l’omicidio di stampo mafioso del sindacalista ucciso a Sciara, nel palermitano, il 16 maggio 1955, negli anni delle lotte dei contadini per la riforma agraria. Quando suo cugino poco più che trentenne è stato ammazzato Filippo Frangiamore era solo un bambino, oggi ha sessantanove anni. «Per me era come un padre. Come Gesù si è fatto ammazzare per il mondo, Carnevale s'è fatto ammazzare per Sciara - ha detto ai cronisti - non ha mai avuto paura dei mafiosi e lo diceva ad alta voce».

Alla cerimonia per il sindacalista c'era anche la leader della Cgil Susanna Camusso, che nel ricordarne l’impegno, ha detto: «Salvatore Carnevale fu un punto di svolta anche rispetto alle modalità con cui si muovevano la mafia e la criminalità organizzata ma anche per il movimento operaio. La sua è una figura attuale». Alla cerimonia, organizzata dall’Unci e dall’Anm, hanno preso parte anche i segretari regionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil, il questore e il prefetto di Palermo Guido Longo e Antonella De Miro. E il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha ricordato il sindacalista parlando di "giustizia e legalità», mentre il presidente dell’Anm di Palermo Matteo Frasca ha sottolineato «l' importanza di essere testimoni e di ricordare chi è caduto per mano mafiosa». «Cosa Nostra e la Mafia in questa terra non ha fatto distinzioni di categoria - ha detto Frasca - Hanno colpito senza distinzioni giornalisti, magistrati, sindacalisti, sacerdoti e bambini. Oggi il ricordo è in memoria di Salvatore Carnevale nel 61mo anno dalla sua morte a 32 anni: è caduto in difesa dei lavoratori. Ogni tanto ritorna uno slogan 'la mafia dà lavoro, lo Stato lo togliè da cui dobbiamo rifuggire per continuare a osservare la memoria a tutela dei diritti».



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