Stranieri in Sicilia, oltre 160 mila sono in regola
Il Servizio Statistica ed Analisi Economica della Regione Siciliana ha redatto, in collaborazione con l’Ufficio regionale ISTAT per la Sicilia, il secondo numero del 2015 della serie del notiziario Statistiche on line dal titolo “Gli stranieri in Sicilia”. Secondo quanto emerso dal rapporto, al 1° gennaio 2014 risultano registrati in Italia 3.874.726 stranieri non comunitari con regolare permesso di soggiorno (99.493 dei quali registrati in Sicilia) e 4.922.085 stranieri residenti.
Alla stessa data in Sicilia, gli stranieri regolari raggiungono la quota di 162.408 unità di cui 80.655 maschi e 81.753 femmine. In aumento del 16,45% rispetto all’anno precedente (pari a 22.998 unità). Le province con la più alta concentrazione di stranieri regolari rimangono Palermo (20,3%), Catania (18,4%), Messina (17%) e Ragusa (14%). Seguono Trapani (9%), Agrigento (7,7%), Siracusa (7,6%), Caltanissetta (4,2%) ed Enna (1,8). Di queste, le province che hanno registrato l’incremento maggiore rispetto all’anno precedente risultano Catania (28,1%), Trapani (20,3%) e Ragusa (19,7%), seguono Agrigento (17,2%), Siracusa (15,7%), Caltanissetta (13,8%), Palermo (12,9%), Enna (12,9%) e Messina con l’incremento più modesto del 6,9%.
La distribuzione per genere e per provincia degli stranieri non è omogenea a causa delle tipologie di mansioni richieste sul territorio. Andando più nel dettaglio, la popolazione femminile straniera è massicciamente presente in quelle province dove vi è maggiore richiesta di servizi di cura alle persone e di assistenza familiare come Messina ed Enna, caratterizzate da un alto tasso di popolazione anziana. Di contro, gli immigrati di sesso maschile continuano a rappresentare una grande risorsa in termini di manodopera delle zone ad agricoltura intensiva come il ragusano. Per quanto riguarda l’incidenza della popolazione straniera rispetto al complesso dei residente in Sicilia, i cittadini stranieri presenti sul territorio all’inizio del 2014 rappresentano il 3,2% dell’intera popolazione regionale, che se raffrontato al dato nazionale dell’8,2%, mostra quanto in realtà la presenza degli straieri nell’isola sia molto meno diffusa rispetto al dato nazionale.
Nonostante, infatti, la Sicilia rappresenti l’accesso privilegiato dall’Africa all’Europa, il numero dei migranti che sceglie di stabilirsi in Sicilia, non è particolarmente elevato. Proprio la scelta di molti di migrare fuori dall’isola, e in buona parte anche dall’Italia, verso Paesi esteri, in primis quelli europei, spiga la ragione di tanta resistenza ad aprire le frontiere mostrata dai molti Paesi stranieri che potrebbero essere interessati dal loro ingresso. La provincia che presenta l’incidenza maggiore è Ragusa (7,1), mentre la più bassa è Enna (1,7). L’incidenza della quota di stranieri sul complesso dei residenti nelle altre province si mantiene tra il 2,5% di Caltanissetta e il 4,3% di Messina. Indicatori demografici: Struttura per età: L’analisi della composizione per età degli stranieri regolari in Italia evidenzia una prevalente concentrazione nelle classi centrali di età, quelle cioè più appetibili sul mercato del lavoro. Complessivamente, il 60% è di età compresa tra i 20 e i 55 anni a fronte di una poco rilevante percentuale di stranieri ultra-sessantenni (4% maschi, 5% femmine).
La fascia di età più numerosa è quella compresa tra i 30-35 anni (13,5% maschi, 12,5% femmine). La popolazione italiana, al contrario, registra una incidenza molto cospicua di ultra-sessantenni (23,9% maschi, 28,2% femmine). La classe più numerosa per gli uomini è quella dei 40-45 anni (7,4%), e per le donne dei 50-55 anni (7,5%). Anche a livello regionale gli stranieri residenti in Sicilia sono mediamente più giovani dei siciliani: ogni 100 giovani stranieri (età inferiore ai 15 anni) risiedono in Sicilia 13 ultra-sessantacinquenni, mentre ogni 100 giovani siciliani di nazionalità italiana sono presenti ben 139 ultra-sessantacinquenni.
Per gli stranieri i valori oscillano dall’8% della provincia di Ragusa al 18,6% della provincia di Messina, dove si registra anche l’indice di vecchiaia più alto (172,5%) per i residenti italiani. Indice di dipendenza totale: Circa la dipendenza delle classi di età di lavoro, il peso della componente giovanile nella popolazione di cittadinanza straniera (21,9%) prevale fortemente rispetto a quella anziana (2,8). La situazione è nettamente più equilibrata, rispetto a quella appena osservata, per la popolazione di cittadinanza italiana (rispettivamente 22,2% e 30,9%).
Fino a questo punto i dati hanno riguardato la popolazione attiva sia straniera che italiana e siciliana. Per quanto riguarda la popolazione non attiva (ragazzi e anziani), il loro carico sociale sulla popolazione attiva (età compresa tra i 15 e i 64 anni) è misurato dall’indice di dipendenza totale. Tale indice, a livello regionale, risulta per gli stranieri (24,8%) meno della metà di quello della popolazione di cittadinanza italiana (53,1%). Il dato medio regionale non si discosta molto dal dato per singola provincia siciliana. Bilancio demografico della popolazione straniera in Sicilia:
Il bilancio demografico mette a confronto tutte le variazioni intervenute nel corso del 2013. Risultano fortemente positivi sia il saldo naturale (nascite meno morti = 1.903), sia il saldo migratorio con l’estero (iscritti meno cancellati = 12.243). Registra un valore negativo il saldo migratorio verso altri comuni d’Italia (-284), che conferma la scelta di molti stranieri di stabilirsi in altre regioni d’Italia. Per quanto riguarda la regione Sicilia, il saldo migratorio degli stranieri registra i valori più elevati a Catania (2.440) e Palermo (2.145), il valore più basso a Enna (196).
In termini relativi, la provincia di Caltanissetta presenta una forte componente migratoria per mille abitanti (128,7‰), seguita dalla provincia di Agrigento (107,6‰); all’ultimo posto si colloca, invece, il Messinese con un tasso migratorio pari a 55,0‰. Le comunità straniere presenti in Sicilia In Sicilia convivono ben 13 cittadinanze estere che rappresentano l’82,9% della popolazione straniera. La nazionalità residente più numerosa è quella rumena (29,6%), seguono la tunisina (11,0%) e la marocchina (8,9%) che costituiscono il 49,4% del totale degli stranieri.
Registrano un incremento rispetto al 1° Gennaio 2013 la presenza srilankese (23,2%) e indiana (29.9%). Questi ultimi in piccolissima percentuale presenti nell’isola (1,1%). Conclusioni Gli interessanti dati emersi dalla rilevazione, hanno raccontato uno spaccato, se vogliamo, a lieto fine della realtà dei migranti, quello cioè legato alla conquista di un prezioso permesso di soggiorno regolare. Purtroppo, per moltissimi altri uomini, donne e bambini, non ci sarà mai un lieto fine. Nell’ultimo anno e mezzo sono circa 2500 i migranti che hanno raggiunto le coste siciliane mentre 1600 di loro sono morti durante la traversata.
Permettetemi di concludere con un pensiero rivolto proprio ai tanti, tantissimi migranti che sognando una vita lontano da guerra e fame hanno perso la vita nel canale di Sicilia che separa l’Africa dalle nostre coste. Una tragedia, “una ferita lacerante che (come ha sottolineato il Capo dello Stato Sergio Mattarella) interroga il nostro senso di umanità”. È dovere dell’Italia, dell’Europa, dell’intera comunità internazionale mostrarsi solidale con popoli senza alcuna prospettiva di futuro che sognano una vita migliore. Stragi come quella del 18 aprile al largo della costa libica, dove hanno perso la vita circa 800 persone, vanno scongiurate.
Questo richiede uno sforzo maggiore soprattutto da parte dell’Europa, della Nato e delle Nazioni Unite. Nonostante qualche piccolo passo avanti nella direzione dell’accoglienza, ci sono ancora molti, troppi Paesi che si mostrano contrari a far propria la politica dell’asilo e dell’integrazione.
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