Strage di migranti nel Mediterraneo, almeno dieci morti al giorno
Società | 4 agosto 2015
Sono sempre più drammatiche le cifre delle persone che muoiono per fuggire
dalla guerra, dalla persecuzione e dalla povertà nei loro Paesi: oltre duemila migranti sono
già stati inghiottiti dal Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere le coste europee in
questi mesi del 2015. Un dato in crescita rispetto all'anno precedente.
A diffondere le cifre della tragedia in corso è l'Oim, l'Organizzazione internazionale per le
migrazioni. Nello stesso periodo del 2014 sono morte 1607 persone, in tutto l'anno scorso
le vittime sono state 3279.
Ancora una volta è il Canale di Sicilia il tratto di mare più insanguinato: la maggior parte dei
migranti sono morti nel tentativo di attraversarlo, lungo la rotta del Mediterraneo centrale che
collega la Libia all'Italia.
L'Oim rileva che è proprio la rotta del Mediterraneo centrale la più pericolosa rispetto alle
altre: quest'anno l'Italia e la Grecia hanno registrato un flusso simile di migranti
(rispettivamente 97.000 e 90.500), ma 1.930 persone sono morte durante la traversata per
l'Italia contro le 60 decedute in rotta verso la Grecia.
Per avere un quadro storico sulle morti del Mediterraneo, la Vrije Universiteit di
Amsterdam ha poi prodotto un database che ha messo insieme i dati sul periodo
1990-2013. I decessi sono documentati dalle autorità dei Paesi europei del sud, come
Italia, Spagna, Grecia, Malta e sono divisi per età, genere, origine, causa della morte.
La maggioranza delle vittime sono nordafricane e dell'Africa subsahariana, tra i 20 ed i 29
anni, anche se non sono stati risparmiati i bambini sotto i 10 anni, morti principalmente per
annegamento, ma anche per disidratazione e ipotermia. Anche nel lungo periodo, il maggior
numero dei naufragi è avvenuto al largo delle coste siciliane, ma anche pugliesi, e di quelle
spagnole.
Una tragedia «inaccettabile alle soglie del 21esimo secolo», ha sottolineato il direttore
generale dell'Oim, William Lacy Swing, ricordando che i migranti, oltre a «sopportare le
terribili esperienze» nei loro Paesi e durante il viaggio, finiscono per «morire alle soglie
dell'Europa».
E come in ogni estate, il flusso di migranti verso l'Europa sta crescendo: l'Oim stima che
si arriverà presto a 200.000 persone che affronteranno questi viaggi della disperazione,
mentre già 188.000 migranti sono stati salvati nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno.
La ricerca dell' 'eldoradò europeo provoca vittime anche sulla terra ferma. Nelle ultime
settimane il fronte più caldo è Calais, il porto della Francia settentrionale da cui ogni giorno
migliaia di migranti tentano di raggiungere la Gran Bretagna, saltando sui convogli ferroviari
che ogni giorno percorrono l'Eurotunnel. Finora sono otto i migranti morti da inizio giugno,
compresi quelli accampati a Calais. E la disperazione porta anche a morire soffocati dentro
una valigia, come è successo ieri ad un 27enne marocchino, che il fratello aveva sistemato
nel bagagliaio dell'auto su un traghetto per la Spagna.
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