Strage di Capaci, ci sono altri tre indagati
Società | 25 maggio 2016
Per la strage di Capaci è indagato da tempo anche il superlatitante Matteo Messina Denaro, per il quale è stato emesso un mandato di custodia. Nel pool degli investitgatori anche il «capitano Ultimo».
Giuseppe Martorana ...Tre nuovi indagati per la strage di Capaci. Tre nomi nuovi che si aggiungono ad una piccola lista che la Procura di Caltanissetta da mesi ha messo in primo piano nelle indagini sull' eccidio del 23 maggio del 1992.
A fare i loro nomi Cosimo D' Amato, il pescatore di Santa Flavia già condannato a 30 anni per la strage in cui vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesco Morvillo e tre agenti della scorta.
«Ho deciso di collaborare per dare un contributo alla giustizia e per sapere la verità di questi signori. Per due o tre volte che ho aiutato mio cugino mi sono preso 30 anni, io che non c' entravo niente». Così il pescatore di bombe si rivolse ai magistrati che lo interrogavano, e ora quel «contributo alla giustizia» lo sta dando facendo i nomi di chi lo ha «collaborato» nel lavoro del ripescaggio delle bombe della seconda guerra mondiale e poi utilizzate da Cosa nostra per compiere le stragi del '92 e del '93.
D' Amato è stato tirato in ballo da Gaspare Spatuzza, il pentito che ha permesso di riaprire le indagini, sotto una luce diversa, soprattutto per quanta riguarda la strage di via D' Amelio, facendo scarcerare persone già condannate all' ergastolo e indicando chi tra i pentiti aveva dichiarato il falso.
Spatuzza prima e ora anche D' Amato hanno affermato che anche dopo le stragi mafiose del 1992 e 1993 il mafioso Cosimo Lo Nigro si recò insieme a Santa Flavia per procurarsi bombe pescate in mare da cui estrarre tritolo per Cosa Nostra.
Per anni i pescatori di Santa Flavia hanno tirato su dal mare le bombe della seconda guerra mondiale depositate sui fondali. Per anni le hanno prese con le loro reti e per anni le hanno vendute alla mafia. Cinquecentomila lire a bomba. Bombe che sarebbero state ripescate anche con l' aiuto dei tre nuovi indagati dalla Procura nissena.
«Cosimo Lo Nigro venne con Gaspare Spatuzza a prendere la bomba (che chiamavano nelle conversazioni «cassetta di pesce»), ha detto D' Amato ricordando anche il ruolo di un muratore di Porticello nel 1994. Questi faceva attività subacquea per diporto e come sub cercò D' Amato perchè contattasse suo cu gino Lo Nigro per andare a recuperare ordigni bellici. Dal racconto del pentito inoltre emerge che i pescatori che procuravano il tritolo delle bombe venivano compensati immeditamente con denaro contante.
Per la strage di Capaci, oltre ai tre nuovi «compari» di Cosimo D' Amato da tempo vi è indagato Matteo Messina Denaro, su di lui la procura nissena ha chiesto ed ottenuto un ordine di custodia che è stato emesso il 22 gennaio scorso. In quella occasione gli uomini della Dia nissena, gli stessi che stanno ora cercando i ri PALAZZO DI GIUSTIZIA. Nelle stanze dell' ex ufficio istruzione ventennale latitanza.
Ma proprio sulla latitanza di Matteo Messina Denaro potrebbero esserci delle novità. La notizia è naturalmente copertissima dal segreto, ma pare che negli ultimi tempi ad interessarsi della sua latitanza, o meglio come farla finire, ci sia un investigatore di eccellenza: Sergio De Caprio, il colonnello dei carabinieri meglio conosciuto come «capitano Ultimo».
È stato nel febbraio scorso che tra pensionamenti e ritorno ai ministeri di provenienza, furono decisi dei «movimenti» dal direttore dell' Aise (il comparto intelligence, come viene chiamato dai tecnici, ovvero servizi segreti), e tra questi movimenti vi fu l' arrivo del colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, 55 anni. De Caprio era ancora vicecomandante del Noe, il nucleo operativo ecologico, cioè i carabinieri per la tutela dell' ambiente, ma dopo che nello scorso agosto il comandante dell' Arma, generale Tullio Del Sette, riorganizzò il settore togliendogli le funzioni di polizia giudiziaria (una decisione che non andò giù a De Caprio), accettò di entrare a fare parte della squadra degli 007. Le notizie delle ultime ore danno De Caprio in Sicilia equal che indiscrezione lo dà come a capo di una squadra di investigatori che starebbero lavorando sulla latitanza di Matteo Messina Denaro.
Messina Denaro sarebbe l' unico tra i mandanti della strage di Capaci, facente parte di Cosa nostra, ancora in libertà. Strage di Capaci che dopodomani registrerà a Caltanissetta un nuovo capitolo. I pubblici ministeri, infatti, concluderanno la loro requisitoria nel cosiddetto «Capaci bis» chiedendo le condanne per i boss Salvo Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Vincenzo Tinnirello.
di Giuseppe Martorana
Giuseppe Martorana ...Tre nuovi indagati per la strage di Capaci. Tre nomi nuovi che si aggiungono ad una piccola lista che la Procura di Caltanissetta da mesi ha messo in primo piano nelle indagini sull' eccidio del 23 maggio del 1992.
A fare i loro nomi Cosimo D' Amato, il pescatore di Santa Flavia già condannato a 30 anni per la strage in cui vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesco Morvillo e tre agenti della scorta.
«Ho deciso di collaborare per dare un contributo alla giustizia e per sapere la verità di questi signori. Per due o tre volte che ho aiutato mio cugino mi sono preso 30 anni, io che non c' entravo niente». Così il pescatore di bombe si rivolse ai magistrati che lo interrogavano, e ora quel «contributo alla giustizia» lo sta dando facendo i nomi di chi lo ha «collaborato» nel lavoro del ripescaggio delle bombe della seconda guerra mondiale e poi utilizzate da Cosa nostra per compiere le stragi del '92 e del '93.
D' Amato è stato tirato in ballo da Gaspare Spatuzza, il pentito che ha permesso di riaprire le indagini, sotto una luce diversa, soprattutto per quanta riguarda la strage di via D' Amelio, facendo scarcerare persone già condannate all' ergastolo e indicando chi tra i pentiti aveva dichiarato il falso.
Spatuzza prima e ora anche D' Amato hanno affermato che anche dopo le stragi mafiose del 1992 e 1993 il mafioso Cosimo Lo Nigro si recò insieme a Santa Flavia per procurarsi bombe pescate in mare da cui estrarre tritolo per Cosa Nostra.
Per anni i pescatori di Santa Flavia hanno tirato su dal mare le bombe della seconda guerra mondiale depositate sui fondali. Per anni le hanno prese con le loro reti e per anni le hanno vendute alla mafia. Cinquecentomila lire a bomba. Bombe che sarebbero state ripescate anche con l' aiuto dei tre nuovi indagati dalla Procura nissena.
«Cosimo Lo Nigro venne con Gaspare Spatuzza a prendere la bomba (che chiamavano nelle conversazioni «cassetta di pesce»), ha detto D' Amato ricordando anche il ruolo di un muratore di Porticello nel 1994. Questi faceva attività subacquea per diporto e come sub cercò D' Amato perchè contattasse suo cu gino Lo Nigro per andare a recuperare ordigni bellici. Dal racconto del pentito inoltre emerge che i pescatori che procuravano il tritolo delle bombe venivano compensati immeditamente con denaro contante.
Per la strage di Capaci, oltre ai tre nuovi «compari» di Cosimo D' Amato da tempo vi è indagato Matteo Messina Denaro, su di lui la procura nissena ha chiesto ed ottenuto un ordine di custodia che è stato emesso il 22 gennaio scorso. In quella occasione gli uomini della Dia nissena, gli stessi che stanno ora cercando i ri PALAZZO DI GIUSTIZIA. Nelle stanze dell' ex ufficio istruzione ventennale latitanza.
Ma proprio sulla latitanza di Matteo Messina Denaro potrebbero esserci delle novità. La notizia è naturalmente copertissima dal segreto, ma pare che negli ultimi tempi ad interessarsi della sua latitanza, o meglio come farla finire, ci sia un investigatore di eccellenza: Sergio De Caprio, il colonnello dei carabinieri meglio conosciuto come «capitano Ultimo».
È stato nel febbraio scorso che tra pensionamenti e ritorno ai ministeri di provenienza, furono decisi dei «movimenti» dal direttore dell' Aise (il comparto intelligence, come viene chiamato dai tecnici, ovvero servizi segreti), e tra questi movimenti vi fu l' arrivo del colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, 55 anni. De Caprio era ancora vicecomandante del Noe, il nucleo operativo ecologico, cioè i carabinieri per la tutela dell' ambiente, ma dopo che nello scorso agosto il comandante dell' Arma, generale Tullio Del Sette, riorganizzò il settore togliendogli le funzioni di polizia giudiziaria (una decisione che non andò giù a De Caprio), accettò di entrare a fare parte della squadra degli 007. Le notizie delle ultime ore danno De Caprio in Sicilia equal che indiscrezione lo dà come a capo di una squadra di investigatori che starebbero lavorando sulla latitanza di Matteo Messina Denaro.
Messina Denaro sarebbe l' unico tra i mandanti della strage di Capaci, facente parte di Cosa nostra, ancora in libertà. Strage di Capaci che dopodomani registrerà a Caltanissetta un nuovo capitolo. I pubblici ministeri, infatti, concluderanno la loro requisitoria nel cosiddetto «Capaci bis» chiedendo le condanne per i boss Salvo Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Vincenzo Tinnirello.
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