"Se scrivi ti ammazzo", le mafie odiano i cronisti

Società | 9 luglio 2015
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L'ultimo giornalista minacciato dalla criminalità organizzata si chiama Nello Trocchia. Il cronista campano lavora per il Fatto Quotidiano, l' Espresso e La Gabbia di La 7.Trocchia è un giornalista giovane e versatile : si occupa di politica, cronaca e inchieste ; in televisione, in Rete e sulla carta stampata.Ha scritto e scrive anche di camorra : ilsuoprimolibro-Federalismo Criminale (che ha dedicato al collega Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra) -racconta le storie dei Comuni sciolti per mafia e spiega la capacità del crimine organizzato di infiltrarsi e divorare le istituzioni.Qualche vigliacco ha giurato di fargliela pagare : il nome di Trocchia è citato in una conversazione intercettatatraduemalavitosi, in cui un boss condannato per camorra dice di volergli " spaccare il cranio". Una minaccia esplicita, a cui non ha ancora fatto seguito l' emissione di un dispositivo di sicurezza per tutelare il giornalista : l' intercettazione è stata registrata il 10 giugnoetrasmessaallaProcura antimafia di Napoli, ma in un mese non è stata presa nessuna misura di protezione.IL NOME di Trocchia si aggiunge a una lista che continua acrescere. Nell' elenco ci sono giornalisti di fama nazionale. Il caso più noto è quello di Roberto Saviano, " condannato a morte " dai Casalesi dopo lo straordinario successo editoriale di Gomorra. Lo scrittore napoletano vive sotto protezione da nove anni. Il numero e- satto di giornalisti scortati non è noto : secondo le stime sarebbero non meno di 30 e non più di 50.Tra di loro c' è anche Sandro Ruotolo, lo storico collaboratore di Michele Santoro. Anche in questocaso la minaccia arriva dai Casalesi, che dimostrano di essere terrorizzati dagli uomini liberi. Il boss Michele Zagaria, intercettato in carcere, ha detto di Ruotolo ' O vogl ' squartat ' viv', " lo voglio squartato vivo". Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha ordinato la scorta per il giornalista.Come lui anche Federica Angeli, lacronistadi Repubblica che ha subito le minacce della mafia di Ostia, di cui ha raccontato gli affari senza reticenze. O Lirio Abba-te, storicafirmadellacronaca giudiziaria de l' Espresso, che vive sotto protezione da ben otto anni. Ma i giornalisti costretti alla scorta non lavorano solo nei quotidiani e nelle riviste nazionali.Giovanni Tizian, da cronista giovane e precario, ha raccontato le infiltrazioni della ' ndrangheta in Emilia Romagna sulle colonne della Gazzetta di Modena. Nicola Femia, uno degli imprenditori accusati di collusioni con la criminalità organizzata, è stato intercettato mentre si lamentava del lavoro del giornalista assieme a un suo sodale : " O la smette o gli sparo in bocca e finita lì".Scrive su un giornale locale anche Michele Albanese, cronista del Quotidiano del Sud. È l' uomo che ha fatto lo scoop, tra gli altri, sull' inchino della statua della Madonna delle Grazie alla casa del boss Giuseppe Mazzagatti a Oppido Mamertina. I suoi articoli gli sono costati una tutela di terzo livello : Albanese è sotto scorta dall' estate del 2014.L' ELENCO è molto più lungo : non tutti i giornalisti che subiscono soprusi e intimidazioni, peraltro, godono del " privilegio " della protezione. Molti di loro lavorano nell' ombra, tantissimi sono precari. Non ci sono soltanto le minacce fisiche : lo strumento preferito di chi vuole impedire che una notizia sia raccontata è la querela, specie nei confronti di chi non ha la possibilità di garantirsi una tutela legale all' altezza.L' associazione " Ossigeno per l' informazione " da anni tiene la " contabilità " delle violenze, fisiche e verbali, e degli abusi giudiziari a cui è sottoposta la professione che avrebbe il compito di informare l' opinione pubblica. I numeri sono impressionanti : dal 2006 al giugno 2015 i giornalisti minacciati in Italia, sotto varie forme, sono 2351. L' annus horribilis è stato il 2014, con addirittura 506 intimidazioni, ma anche il 2015 si difende bene. Nei primi sei mesi dell' anno in corso le violenze sono già arrivate a quota 206. La parte del leone la fanno le denunce e le azioni legali : 102. Quindici i danneggiamenti, 54 gli avvertimenti, 28 le aggressioni.(Il Fatto Quotidiano)
 di Tommaso Rodano

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